mercoledì 13 gennaio 2010

republica (...democratica...??? ) italiana

Conosciuta al mondo anche come republica delle banane.

Ricevo e posto, a voi la piacevole lettura:

Il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d.L.733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet/ ; la prossima settimana
Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60. Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta".
In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog.
Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000. Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.
Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta!
In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia e *tutti i blog* che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una /media company/ ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.
Il nome di questa /media company/, guarda caso, è Medi.set Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di /normalizzare/ con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.

Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa!
Lo riporto qui di seguito:

1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attivita' di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorita' giudiziaria, puo' disporre con proprio decreto l'interruzione della attivita' indicata, ordinando ai fornitori di connettivita' alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione e' ammesso ricorso all'autorita' giudiziaria.
Il provvedimento di cui al comma 1 e' revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.
3. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell'interno e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce, ai fini dell'attuazione del presente articolo, i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.
4. I fornitori dei servizi di connettivita' alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attivita' di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministero dello sviluppo economico.
5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) e' cosi' sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".


Da una prima analisi dell'intera disposizione emergono due considerazioni che devono farci riflettere:
1. il legislatore conosce davvero poco la Rete se pensa di bloccarne i contenuti con non meglio definiti strumenti di filtraggio. Inoltre la sovranazionalita' dei social network e di tutta Internet creerebbe seri problemi di diritto internazionale che ostacolano del resto la stessa regolamentazione generale della Rete.
2. Ritorniamo al vecchio problema della funzione di polizia dei providers che finiscono per assumere una sorta di culpa in vigilando per i contenuti diffusi da altri o peggio ancora di responsabilita' oggettiva.
Si impongono tra l'altro dei comportamenti criptici (attivita' di filtraggio) che faranno nascere solo confusione e dubbi interpretativi. Le conseguenze sono sempre quelle e cioe' tentare in qualche modo di bloccare Internet piu' che di regolamentare utilizzando strumenti indefiniti ed inopportuni.

Parola del giorno : italia di M.RDA! parola senza bisogno di traduzione, internazionalmente riconosciuta

3 commenti:

  1. lasciamo perdere ....
    poi uno mi chiede perche' non abbia nessuna voglia di tornare...

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  2. Apologia di reato per un blogger o gestore di un sito è davvero il massimo della limitazione della libertà. Purtroppo tutto scorre nel silenzio totale, nessuno sta aprendo bocca e nessuno che prende posizione.....

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  3. caro bacco, un tempo gli esiliati, i dissidenti come noi... ;) almeno da lontano, da terre civili e democratiche, potevano parlare liberamente.
    nemmeno il fascismo avrebbe pensato di perseguire un italiano espatriato.
    oggi la "cina europea" ci sta pensando...
    nemmeno noi scappati all'estero per sete di vita onesta, dignitosa, seria, siamo immuni dalla dittatura italiana.

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