venerdì 27 aprile 2012

Del doman non v'è certezza

Ultimi giorni a Brno.
Il mio stato d'animo non è dei migliori.
Tre anni vissuti tra alti e bassi, sicuramente, ma sempre sentendomi a casa, benvenuto dai tanti amici e dai tanti cechi conosciuti, fin dalla prima volta che arrivai qui, otto anni fa.
Andare via da Brno sarà un duro colpo, mi mancherà, tanto, forse troppo.

Con il bel tempo, ne approfitto per godermi gli ultimi momenti di vita 'brnenska'.
In questo periodo i giovani delle scuole superiori festeggiano la fine delle lezioni, si preparano all'esame di maturità e lo fanno con una bella festa di colori, con un'usanza goliardica, che sprizza energia, fantasia, voglia di vivere, da ogni poro.

Ogni giorno, le classi girano per la città, vestiti a tema, tra i più stravaganti, raccogliendo qualche spicciolo tra i passanti.
Con quei soldi faranno la festa di fine anno.

Li vedi in tutta la loro spensieratezza e bellezza.
Sono bellissimi!
Mettono di buon umore, nei loro vestiti, da primitivi, da rockers anni '50, da gangsters, da api, da sportivi, da guerre stellari, da infermieri e dottori, da odalische...
Davvero uno spettacolo, colorato, divertente.
Li vedi in costume da bagno, con pinne e maschere, in accappatoio, in sexy lingerie, in kimono...
Organizzano balli di gruppo, flash mob, coreografie, ogni cosa per attirare l'attenzione dei passanti e raccogliere qualche soldo.

Vorrei ringraziarli per avermi donato tanti sorrisi, mentre leggevo i miei libri, seduto in piazza.
Spero il futuro gli possa riservare le soddisfazioni che desiderano, magari non sempre legate al successo, la carriera, il denaro.
Non dovrebbero essere solo questi gli stimoli per gli esseri umani.

'Quant'è bella giovinezza, Che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: Del doman non v'è certezza'

domenica 22 aprile 2012

Rispettala!

Oggi è la giornata della Terra.
Gaia.
La nostra mamma, il pianeta che ci ospita, che ci protegge, ci fa vivere, ci da da vivere.
A tutti.
Se non ci fosse l'avidità, l'egoismo dell'uomo, potremmo vivere TUTTI benissimo.
In pace.
Senza bisogno di fare gli SCHIAVI per una felicità effimera data da un conto in banca.
Oltre ad essere avido, egoista, l'uomo è anche violento e consapevolmente uccide il pianeta dove vive.

Ipocritamente oggi si è deciso di lavarsi un poco la coscienza, 'celebrando' questa ricorrenza.

Ne traggo l'unico aspetto positivo.
Copio ed incollo un breve decalogo di azioni semplici, di comune buon senso civico:

1) Acquista prodotti locali. Secondo la Coldiretti, un chilo di arance importate dal Brasile brucia 5,5 kg di petrolio e libera 17,2 kg di CO2 in più di quelle siciliane;
2) Scegli i prodotti di stagione;
3) Diminuisci i consumi di carne, che contribuisconoall'inquinamento globale (ogni italiano ne mangia 87 chili all'anno);
4) Scegli i pesci giusti e non i più cari e pregiati (ne consumiamo 25,4 chili all'anno);
5) Privilegia i prodotti biologici che non richiedono l'uso di combustibili fossili e di pesticidi;
6) Riduci gli sprechi, mangiando tutto quello che hai acquistato;
7) Evita di comprare prodotti con troppi imballaggi;
8) Preferisci i cibi semplici della nostra insuperabile gastronomia tradizionale;
9) Bevi l'acqua del rubinetto (è ottima!);
10) Cerca di non usare cucine e forni elettrici che divorano molta energia.


Aggiungo qalche mio consiglio:
-Usa il meno possibile i detergenti per la pulizia, sia del corpo che della casa.
-Scollega la spina dalle prese se non usi gli elettrodomestici, tv (sarebbe meglio spegnerla del tutto!), pc, stereo...
-Usa il meno possibile l'auto, preferisci andare a piedi, usare i mezzi pubblici o la bici
-RICICLA!
-Evita gli sprechi (non cambiare cellulare ogni stagione)

Ma soprattutto, AMA la natura, la nostra MAMMA, Gaia, non farle ciò che non vorreti fosse fatto a te.

martedì 10 aprile 2012

Kometaaaaa!!!!!! Brnooooooo!!!!!!!!!!!!!!

Questo post era stato preparato qualche giorno fa, volevo comunque celebrare l'accesso alla finale del campionato di hockey della squadra di Brno, Kometa.
Mi sono sempre piaciute le favole quando i piccoli sconfiggono i più grandi, non poteva fare eccezione la favola, perchè tale è, della squadra del Kometa.
L'hockey su ghiaccio è lo sport nazionale ceco.
La rep ceca è classificata mondialmente come la quinta squadra più forte al mondo, dietro le corazzate canada, russia, finlandia e svezia.
Questo per spiegare quanto sia importante questo sport, voglio ritornare a raccontarvi la favola del Kometa.
La squadra di Brno è stata, credo, la più titolata nella storia della cecoslovacchia.
Le sue vittorie sono collegate al vecchio regime comunista.
Recentemente, invece, le sorti e le fortune erano andate calando fino all'umiliazione della retrocessione.
3 anni fa il Kometa Brno giocava nella 'serie b' ceca.
Arrivò a giocarsi l'accesso alla extraliga (serie a) in una finale a cui ero presente ma che perse sfortunatamente :(
Riuscì comunque ad acquistare il titolo sportivo di una squadra in difficoltà economiche e ritornò in questo modo tra le grandi dell'hockey ceco.
I primi mesi furono terribili, credo perse qualcosa come 10 partite di fila, il primo anno, acciuffando la salvezza in extremis.
Anche lo scorso anno il campionato fu disputato in zone medio basse della classifica, così come quest'ultimo.
Il Kometa Brno si è classificato 10imo, ultimo posto per giocarsi i play-off scudetto, negli scontri diretti con le altre squadre arrivate in migliore posizione.
Qui inizia la favola della piccola compagine che ha affrontato e battuto tutte le grandi squadre.
Al primo turno, ha superato senza problemi il kladno (che si era qualificato meglio, ottavo), con un secco 3 a 0 (3 gare vinte sulle 5 disponibili).
Poi ha affrontato lo sparta praga, primo alla fine della regular season, uno squadrone!
Ebbene la piccola Kometa, ha schiacciato i favoriti alla vittoria finale, con 4 scontri diretti vinti contro uno solo perso (su 7 gare disponibili).
La sorpresa è continuata quando in semifinale ha fatto fuori il plzen, che aveva conteso allo sparta la prima posizione in classifica.
Anche in questo caso, vittoria devastante di 4 gare contro una sola sconfitta.
In finale ha trovato il pardubice, terzo in campionato.

La città è sempre stata vicino alla squadra, numeri impressionanti, rispetto al popolo del calcio che non è per niente numeroso e caloroso.
Lo scorso anno fece scalpore quando in 10.000 tifosi del kometa (che è sempre nelle parti basse della classifica) andarono a praga, contro lo slavia, occupando la maggior parte del palazzetto.
Per questi play-off la città è impazzita di gioia.
Ovunque ci sono bandiere e sciarpe biancoazzurre.
Un maxi schermo è stato installato in piazza.
Queste bellissime immagini spiegano tanto della gente di Brno.

Le partite della finale sono state entusiasmanti, anche per me che ci capisco poco, o nulla.
La prima ha visto il Kometa sotto sempre di un gol, recuperare fino al terzo periodo, andare all'extra time e perdere solo ai rigori.
La seconda partita, sempre in trasferta sembrava essersi messa fin troppo bene, 3 a 0, poi 6 a 1, fino alla quasi rimonta del pardubice, che ha fatto venire quasi un infarto ai tifosi, raggiungendo il 5 a 6 e rischiando di pareggiare in extremis.
La terza è stata vinta in recupero, da 0-1 a 2-1 finale che faceva ben sperare.
Poi il tracollo!
Alla quarta, in casa, dopo 2 periodi siamo sullo 0-0, all0inizio del terzo segna il Kometa facendo sognare la città, ma a pochi minuti dalla fine il pardubice pareggia, si va all'extratime e poi i rigori, fatali come alla prima.
Vince pardubice e siamo 2 pari, da notare come il pardubice ha visnto solo ai rigori le sue 2 gare...
Quinta partita, oggi, stregata.
Il pardubice si porta in vantaggio per 4-0, ormai è persa, anche se c'è un minimo di recupero, 4-3, ma poi il pardubice tiene le distanze, prima il 5-3 poi il 5-4 a pochi minuti e poi il 6-4 quando il Kometa decide di giocarsi le ultime speranze senza il portiere.

Ora al pardubice basta vincere la prossima per aggiudicarsi il titolo nazionale.
Al Kometa la speranza di portare il lieto fine a questa favola.

Vedremo, comunque vada, è stato bello assistere a queste giornate, alla partecipazione della gente, aver imparato che esistono altri sport per cui vale la pena soffrire.

Io c'ero!
Io c'ero!
Kometa Vole!!!

domenica 8 aprile 2012

In vino veritas

Brno è la 'capitale' della Moravia, la Moravia è la regione del vino.
Gli italiani potranno storcere il naso, sicuramente i vini italici sono riconosciuti come tra i migliori al mondo, ma vale la pena provare anche altro.
I vini bianchi moravi non sono male (Müller Thurgau, Rulandské bílé, Veltlínské zelené, Sauvignon blanc, Ryzlink rýnský...), i rossi no, meglio non assaggiarli nemmeno.
Ieri sono stato invitato ad un wine tasting da un amico ceco.
Insieme a suo fratello ed alla mamma, siamo andati in macchina, nel primo pomeriggio, verso un piccolo villaggio della Moravia del sud, Zaječí, quasi al confine con l'austria.
I cechi sono così, onesti, non hanno bisogno di essere amichevoli dal primo minuto in cui ti conoscono, hanno bisogno del loro tempo, ma una volta che capiscono chi sei, ti aprono le porte e sei benvenuto in famiglia.
Ultimamente mi riconosco molto in loro.
Durante il mio viaggio 'in solitaria', negli ostelli ad esempio, ho notato che non faccio per forza gruppo, non sorrido a tutti.
Ho conosciuto chi volevo conoscere, ho salutato chi volevo salutare, ho sorriso a chi volevo sorridere.
Questo atteggiamento è visto male, a molti sono sembrato 'asociale', ho evitato di stare in gruppo, di uscire insieme alla massa.
La sincerità non è più un valore.
Ora è il tempo dell'ipocrisia.
Ma io rimango così, in vino veritas.
Come la gente dei villaggi cechi, ma soprattutto moravi.
Gente semplice, accogliente, ospitale, curiosa e felice di vedere persone nuove, se le persone risultano interessanti, meritevoli e rispettose.
Per fortuna mi trovo sempre a mio agio ed in simpatica compagnia quando visito questi villaggi.

Il piano era di partecipare a questo assaggio di vino, organizzato in una bella struttura, trascorrere la notte li (divertendosi in una vicina discoteca e pernottando nella struttura del wine tasting) e ripartire il primo pomeriggio di domenica.
Oggi sono invitato a pranzo da una ex collega, quindi ho dovuto rinunciare alla parte più 'interessante', quella notturna.
Una volta arrivati ho cercato subito informazioni sui treni per il ritorno, nel vicino ufficio turistico, è sempre divertente osservare l'atteggiamento dei cechi verso gli stranieri.
Inizialmente sono molto timidi, fanno fatica a parlare inglese, ma se si dimostra di parlare qualche parola di ceco, si rilassano, capiscono che anche tu vuoi fare qualche sforzo per farti capire e diventa tutto più semplice.
Alcune volte esagerano, dalle poche parole che maldestramente pronuncio, loro rispondono sparandomi a raffica milioni di sillabe che non ho la minima idea di cosa significhino.
In tutti questi anni ho imparato, colpevolmente, poco, so le basi grammaticali, i verbi e le parole che possono risultarmi utili, ma poc'altro.
Certo alcune volte mi sono addentrato in discorsi profondi, guidato anche dall'alcool e mi è stato detto che il mio ceco non era male, ma i cechi sono un popolo mite e gentile, forse fin troppo...
Comunque ho raccolto le informazioni necessarie e con il mio amico e la sua famiglia abbiamo iniziato a divertirci.
Inserisci link
All'ingresso viene chiesto di acquistare il pass per le degustazioni di vino, con 200 czk (8€) abbiamo ricevuto un bracciale che permetteva di bere quanto vino si voleva.
In più ci hanno dato un piccolo bicchiere.
Ci siamo diretti nella bella cantina, piena di gente sorridente, chissà perchè...
Insieme al bicchiere si riceve una piccola guida che permette di scegliere tra le centinaia di bottiglie di vino disponibili, divise e classificate per tipologia di vino e produttore.
Musica folk dal vivo, di sottofondo, canti, odore ottimo, simpatiche fanciulle, buon vino...
Un paradiso!
Tutto molto ben organizzato, pulito, nessuna ressa ai tavoli, macchinari per sciacquare i bicchieri.

Io mi concentro solo sui bianchi, come detto i rossi non mi piacciono per niente (qui in moravia, in italia bevo solo vino rosso).
Ne assaggio un paio, di solito preferisco i dolci e delicati.
Poi trovo il mio preferito, un vino della regione di Palava.
Mi soffermo su questo, facendomi riempire il bicchiere svariate volte :)
Sorridiamo del fatto che a me ed al mio amico Stanco (è il suo nome si pronuncia stancio) i bicchieri vengono riempiti generosamente, mentre al fratello no, chissà perchè?
La compagnia è ottima, parliamo tanto, visto che Stanco abita e lavora a budapest (si è lui a cui avevo scritto il messaggio per ricevere info sulle partenze dei bus, nel post precedente) e ci vediamo ogni paio di mesi.
Notiamo come le signorine ci sorridono e questo fa piacere ancora di più.
Veniamo invitati ad andare alla discoteca locale, il retrò, per un oldies party.
Per favore date un'occhiata alla prima foto.
Ma anche dalla seconda capirete come ci si diverte in rep ceca.
Un ragazzo (orrendo) senza maglietta su un pianoforte insieme a due ragazze bellissime...
Come non si può AMARE questo paese?
Dimenticatevi l'italia, con i suoi posti fighetti, dove bisogna vestirsi come ad un matrimonio, vedere le ragazze atteggiarsi a dive del cinema ed i ragazzi col grugno in cerca di risse.
Qui ci si diverte, veramente, ed è per tutti, senza distinzione di età e appartenenza sociale.

Mi mangio le mani, visto che devo ritornare a Brno!
Alle 21 ho il treno, chiamo il taxi per farmi accompagnare alla stazione, per me la bella serata è finita, per il mio amico Stanco sta appena per cominciare e sono sicuro avrà degli ottimi ricordi...

sabato 7 aprile 2012

L'ultima avventura

Non descrivendo quello che è accaduto a Belgrado tralascio una bella avventura che mi è capitata e che vorrei condividere.
In breve i giorni trascorsi in Serbia sono stati eccezionali, per l'umanità e la calorosa accoglienza dei miei amici.
Purtroppo, come spesso accade, a rovinare il tutto è arrivato un improvviso raffreddore.
Nemmeno febbre, giusto quel raffreddore stupido, che debilita, che non ti fa respirare e riposare la notte e ti rende stanco durante il giorno.
La settimana è stata moooolto intensa e ricca di incontri ed avvenimenti, per cui alla mia partenza, di giovedi sera verso le 22, in treno, ero letteralmente a pezzi.
Mi attendevano 8 ore di viaggio, fino a budapest e poi un autobus prenotato dalla capitale magiara a Brno.
Il viaggio in treno è stato scomodo e non riposante.
In più quando sono stanco o raffreddato, mentre cerco di addormentarmi, ho un respiro profondo e affannoso e spesso emetto dei suoni, che possono essere fastidiosi agli altri, ma anche a me, visto che mi sveglio nel sonno al solo sentirli.
Quindi, viaggio che durava da più di due settimane, l'ultima la quale trascorsa influenzato, scarso riposo, viaggio notturno senza chiudere occhio...non una bella situazione.
Arrivo a budapest alle 6 del mattino.
Il bus, con posto prenotato prima dell'inizio del viaggio, alle 15.30.
Normalmente mi sarei messo a girovagare e visitare la città, che già conosco e comunque ho uno zaino pesante sulle spalle.
Vado in centro, da keleti, a piedi, fino al fiume.
Poca gente in giro.
Mi siedo per riposare su una delle sedie a guardare il fiume.
Capisco che mi attendono ore durissime da trascorrere in quelle condizioni.
Poi un lampo!
Mi ricordo che la compagnia student agency ha due bus per Brno, uno la mattina presto ed uno all'orario che ho prenotato.
Rimurgino per ricordare l'ora e per capire come arrivare alla fermata, che è dall'altra parte della città, vicino lo stadio del ferencvaros.
In effetti ho in tasca esattamente 300 fiorini, il biglietto della metro costa 320...
Ho finito gli €
Ho con me il necessario per trascorrere la giornata, acqua e cibo, ma preferirei tornare subito a casa.
Mi rimetto in cammino, verso la stazione più vicina della metro.
Non so se correre il rischio di andare a vedere se c'è un autobus di mattina, una volta arrivato lì, sempre facendocela, sarei senza soldi ed in una zona lontana dal centro e senza niente da fare.
Tergiverso un pò, sono quasi le 7.30...potrei chiedere ad un amico che vive a budapest di aiutarmi con gli orari, gli mando un sms con la mia richiesta di info.
Mi avvicino alla fermata della metro, ho in mano i 300 fiorini, la mappa della città, il cellulare per attendere la risposta del mio amico.
Provo a chiedere l'elemosina, quei 20 fiorni che mi permeterebbero di comprare il biglietto.
Non sono abituato ed ho scarso successo con un paio di ragazzi, mi vergogno.
Devo avere una faccia da schifo, stanco, con una voce tenebrosa (per il raffreddore), uno giaccone invernale che stona con la bella temperatura (quando sono partito ad inizio marzo faceva molto più freddo ed aveva anche nevicato in queste zone).
Rimango così per qualche minuto, a guardare le mie mani, il cellulare, la mappa, i 300 fiorini.
Non ho tre mani, chiaramente :)
Ad un certo punto, alzo lo sguardo, vedo una giovane signora che mi guarda e sorride, mi chiedo '.azzo vuole!?'
Lei si avvicina e mi fa 'do you need any help?'
Un angelo!
Le dico 'well...yes, actually I need some coin for the ticket' mostrandole quanto ho in mano.
Lei mi chiede quanto, le dico 20 fiorini, non sono niente in fondo, meno di 10 cents, ma per me moltissimo.
Me li da, benedetta donna!
Ora sono le 8 e qualcosa, devo fare in fretta, ricordo sempre meglio che c'è un bus al mattino presto, ma non ho il biglietto, devo arrivare in tempo.
Prendo la metro, scendo alla fermata prima di quella giusta, senza rendermene conto, corro, zaino in spalla, giaccone pesante addosso, sudo.
Arrivo, non c'è nessuno alla fermata, nessun segnale o cartello (sempre stato così, o sai che sta li o non lo capiresti mai).
Sono circa le 8.30 c'è un ragazzo solo, gli chiedo se è li per il bus per la rep ceca, dice di no.
Aspetto ancora, ormai sono lì, cos'altro fare?
Verso le 9 arriva una donna con una valigia, le faccio la solita domanda, risponde di si, è li per il bus, partirà alle 9.30
Vittoria!
No, aspetta.
Non ho il biglietto, la gente inizia ad arrivare numerosa, quando il bus è li siamo in tanti, chiedo all'hostess se c'è posto libero...
Mi dice di NO!
.azzo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ed ora?????!!!!!!!!!!!!!
Il bus si riempie, conto la gente, seondo me non siamo in 52, le ripeto la mia richiesta, lei mi dice che il bus raccoglierà altra gente, a Gyor e bratislava, le dico che a me va benissimo viaggiare fino a bratislava, anche perdendo la validità del biglietto in mio possesso, che varrebbe per il viaggio del pomeriggio.
Accetta, mi dice che a bratislava si riempirà e dovrò scendere.
Mi sta bene, da bratislava posso prendere un altro bus o treno per Brno.
Il viaggio è comodo, finalmente, non smetterò mai di decantare questa compagnia ceca, la student agency.
Bus confortevoli, accessoriati, servizio di hostess a bordo, televisorini, musica, bevande gratuite, puntualità e prezzi ottimi.
All'arrivo a bratislava, l'hostess mi si avvicina e gentilmente ricorda che devo scendere, ma che se qualcuno non dovesse presentarsi potrei proseguire con loro.
Caso rarissimo, chiaramente, ma...
Aspetto alla fermata, vedendo la gente salire.
Quando sono saliti tutti, la ragazza mi guarda e sorride, il caso rarissimo si è avverato!
Posso risalire, sedermi ed arrivare a Brno nel pomeriggio.

Conclusione perfetta di un viaggio indimenticabile!

venerdì 6 aprile 2012

Un pò qua, un pò là (parte finale)

Venerdì
Sveglia al mattino presto, colazione, doccia e qualche ultima informazione sul viaggio verso la Serbia.
A piedi mi dirigo verso la stazione centrale, dove vengo informato che il treno per belgrado parte dall'altra stazione, keleti.
In cammino nuovamente, la città è quasi deserta, in occasione della festività nazionale in molti hanno approfittato per andare fuori a trascorrere il ponte.
Il biglietto per la capitale serba ha un prezzo irrisorio, circa 15€ (qualcosa come 4200 fiorini), bene!
Dopo aver fatto un poco di spesa per il viaggio, salgo sul treno, in compagnia di Spud.
Nel nostro scompartimento arriva una ragazza russa, bionda, ed una mora.
La russa cerca una presa per il suo laptop e non trovandola ci lascia, non mi rimane che attaccare bottone con la mora :)
E' ungherese, parla poco inglese ma mi tiene compagnia per lunga parte del viaggio in terra magiara.
Quando scende, arrivata al suo paese, vorrei andare con lei...ma la Serbia e gli amici mi aspettano!
Alla stazione di confine ungherese, kelebia, discutiamo con spud, se fare una pazzia.
Visto che il treno si ferma per i controlli per circa 1 ora, tra le due frontiere, pensiamo di scendere dal treno e attraversare il confine a piedi.
Chiaramente è impossibile.
a) si tratta di circa 15 km da stazione a stazione
b) si deve essere sottoposti ai controlli dei documenti, il che richiederebbe del tempo
c) non esiste una strada che collega le due stazioni, solo la linea ferroviaria, in mezzo a campi

Ricevo lo stampo sia della frontiera ungherese/europea sia di quella serba, oltre che ad una 'cazziata' da parte di una rigida poliziotta che mi intima di sedermi, quando le chiedo se si può scendere a sgranchirsi le gambe, nella lunga attesa.
Una volta in terra serba, il treno procede quasi a passo d'uomo, per percorrere i 180km che ci separano da Belgrado, impieghiamo quasi 4 ore...
Un pò si chiacchiera con le altre viaggiatrici nello scompartimento, sono studentesse spagnole, partite da bratislava, dove sono in erasmus.
Studiano medicina e discutiamo di come sia lo studio ed il lavoro in questa parte d'europa, rispetto alla spagna ed all'occidente.
Confermano una mia teoria, qui (in europa centrale e dell'est), con poche risorse e strutture non all'avanguardia, il lavoro del personale medico è eccezionale, anche grazie all'ottima preparazione scolastica.
Gli ospedali sono austeri, senza molta tecnologia avanzata, ma puliti e funzionali, medici ed infermieri altamente professionali.
Parliamo anche di viaggi e di altro, fino al loro arrivo a novi sad, la seconda città più grande della Serbia.
Ormai manca poco anche per Belgrado, dove mi aspetta un carissimo Amico, A.

Il resto della permanenza a Belgrado non la descriverò, si tratta di qualcosa che in pochi possono capire, sarò quasi sempre in compagnia di persone squisite ma con le quali condivido un interesse che viene ostacolato in ogni modo dai bravi rappresentanti degli stati e della polizia.
Posso solo dire che della Serbia e dei serbi, quando si conoscono, rimane qualcosa dentro il cuore, d'indelebile.
Un popolo ed un paese dipinto sempre in tinte oscure, accusato delle peggiori cose, bombardato

(ed ucciso) dai 'paladini della libertà', costretto alla fame con l'embargo, spezzettato e defraudato dei suoi territori, come la scellerata e prepotente decisione di inventare uno stato farlocco, il kosovo, per taglieggiarlo e ricattarlo, per imporre la chimera dell'ingresso in europa unita.
I serbi sono fantastici, hanno poco ma quello che hanno lo dividono con i loro ospiti, che sono quasi sacri.
Hanno una voglia matta di divertirsi, stare insieme, anche in maniera esagerata, un forte umorismo e spirito sarcastico.
Un pò come a Napoli, si vive alla giornata, il domani non si sa cosa ci riserva, meglio stare bene oggi, con quello che ho, che sono pronto a dividere con chi mi sta vicino.
Questa vicinanza, almeno caratteriale e mentale con Napoli è forte e molto sentita.
I serbi sono sempre additati dagli altri, i loro errori e lati negativi, molto enfatizzati.
In generale sono molto orgogliosi ed un popolo di guerrieri, pronti a difendere i valori che hanno, la patria, la chiesa ortodossa, la loro libertà.
Basta leggere la loro storia recente, la costante opposizione al dominio turco, poi quello asburgico (ricordate come iniziò la prima guerra mondiale?), fino alla storia recente, con il sanguinoso smembramento della ex-jugoslavia.
I balcani, la Serbia, sono l'epicentro di un esperimento, politico, economico, sociale.

Cos'altro dire su questa terra e questa gente?
I serbi sono un popolo quasi perfetto, forte, sviluppatosi con decenni di influenze diverse.
Un mix perfetto tra origini slave, influenza turca-ottomana e greca-mediterranea.

Belgrado non è bella, anzi, ha pochi posti da ammirare.
Il castello, da dove si può ammirare i fiumi sava e danubio che si uniscono.

Qualche scorcio della città, qualche chiesa e poco altro.
Ma quello che colpisce è la vitalità della città, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Proprio le notti, belgradesi, sono famose tra chi ha avuto la fortuna di viverle.
Ma il bello è anche come si sta insieme.
Con poco, trascorrendo una serata sulle panchine di un parco a chiacchierare, al castello seduti sulle mura di cinta o in occasioni più importanti, andando a ristorante per lunghi, interminabili e gustosi banchetti affogati da tanto alcool e rakia.

Se si visita la Serbia, se si conoscono i serbi, li si porta nel cuore.

Per sempre.

Intervallo

Breve carrellata di foto relativa alla giornata di ieri, il 'giovedì verde' (Zelený čtvrtek), da scorrere ascoltando questa.


Birreria Starobrno


Mendlovo namesti, ore 17


Barista dai capelli verdi


Zelene pivo - birra verde


Support lesbiens, concerto finale ore 22

Ps: un altro motivo per cui in rep ceca non c'è bisogno di 'festeggiare' s.patrizio. C'è già il giovedì verde, tradizione locale molto seguita.

giovedì 5 aprile 2012

Un pò qua, un pò là (parte tre)

Dove eravamo rimasti...?

Ah, si, ecco.

Mercoledi
Giorno di partenza, destinazione brussels, di nuovo.
Dopo aver pattuito con la proprietaria dell'ostello il mio check out alle 11.30, visto che non ho molto da fare, dopo una veloce colazione, preparo lo zaino e via.
Arrivo alla stazione verso le 11, me la guardo e devo dire che è molto bella, disposta su più piani (credo almeno 3), la struttura interna è molto raffinata e ben curata.
Vi consiglio di dare un'occhiata a queste foto.
I treni belgi sono moderni, affidabili e puliti, oltre che cari.
Qualcosa che trenitalia sta cercando di fare, con la differenza che in belgio la gente normalmente lavora e percepisce degli stipendi che permettono di pagare per un buon servizio.
Arrivato a brussels, devo aspettare di incontrare Sorya, la ragazza che conobbi la prima sera e che mi ospiterà a casa sua.
L'appuntamento è alle 18.
Per fortuna la bella giornata mi permette di sedermi in centro, nella via commerciale e godermi un pò di sole ed il passeggio della gente.
Senza ombra di dubbio gli abitanti di brussels sono più piacevoli, da osservare, degli 'anversiani'.
Trascorro quasi senza accorgermene più di un'ora ad oziare.
Decido poi di rivedere la bella gran place, piena di turisti a naso in sù (perchè ammirano i bei palazzi).
Verso le 17 mi dirigo verso gare du midi, do una veloce occhiata ad uno dei simboli della città, il bimbo che piscia...manneken pis
Si, proprio così, una insignificante statuetta di un bambino che fa zampillare dell'acqua dal suo...chiamatelo come volete...è uno delle 'attrazioni' turistiche.
Pare ci sia anche una sua 'omologa', ma corro il rischio di non vederla.
Invece mi tuffo nel vialone che porta alla stazione, pieno di negozi arabi e di pasticcerie.
Prendo qualcosa per la ragazza che mi ospiterà.
Alle 18 la incontro, decidiamo di andare subito a casa sua, visto che ho il mio zaino e sarebbe scomodo e stancante portarselo dietro.
Abita nella zona sud, vicino la rinomata saint gilles.
Mangiamo qualcosa in un localino arabo, provo per la prima volta nella mia vita i falafel di ceci.
Dopo aver mangiato facciamo una passeggiata nel quartiere e poi prendiamo qualcosa da bere nella 'casa del popolo'.
Un locale molto popolare tra i giovani, immagino ex ritrovo di origine politica.
Provo una birra triplo malto, ma rimango dell'idea (personalissima quindi opinabile) che la birra debba essere qualcosa di più leggero e semplice da bere.
Per questo continuo a preferire le birre ceche, pilzner, bionde, fresche, gustose e semplici da buttare giù.
Se voglio 'stordirmi' lo faccio con altro, vino o superalcolici.
Chiusa la parentesi alcolica, la serata con sorya continua piacevolmente, parliamo di tanti argomenti, principalmente di libri e musica e devo ammettere che non è semplicissimo trovarsi in compagnia di una persona con cui si sta bene, si hanno tante affinità ed anche un minimo di attrazione fisica, senza poter esternare questa sensazione.
Se fosse stata una persona conosciuta in altri contesti, le avrei fatto sapere il mio stato d'animo, ma considero il couchsurfing un modo alternativo di viaggiare e non un sito per appuntamenti o incontri.

Giovedi
Sveglia al mattino presto, circa le 7.30
Sorya deve andare a lavorare ed io esco con lei.
Ho il bus per charleroi alle 14...quasi 7 ore da spendere in giro per la città (con uno zaino di 10 kg sulle spalle...).
Decido di andare a piedi in centro, girandomi tutta la zona sud della città, passo dal quartiere chic, luise, fino a quello 'africano', sporco e degradato, il palazzo reale, il museo della musica, con una bella struttura art novoueu, fino in centro.
Mi dirigo verso p.za s.caterina, dove c'è la sede del 'use-it', la migliore guida turistica per giovani.
La raccomando.
Inoltre sono davvero simpatici ed ospitali, mi permettono di riposare, lasciare lo zaino ed usare, gratuitamente, i pc con connesione internet.
Mi guardo gli highlights della sfortunata partita del Napoli contro il chelsea... :( controllo la posta etc etc
Prima di andare a prendere il bus per l'aeroporto mi fermo in una pasticceria araba per comprare delle crepes salate, che saranno il mio pranzo.
Arrivato a charleroi, visto che ho 3 ore di tempo prima del volo per budapest, approfitto del bel tempo e del prato appena fuori l'ingresso della struttura, per sdraiarmi al sole.
Sono stanchissimo!
Ormai è una settimana che dormo tra ostelli e divani, alzandomi presto, camminando molto, mangiando irregolarmente.
Alla mia veneranda età qualche contraccolpo è da mettere in budget.
Una volta atterrato a budapest nasce il problema di come raggiungere l'ostello che Spud ha prenotato.
Ah già, devo dirvi che in ungheria incontrerò Spud e che andremo a visitare Belgrado, in Serbia.
Lui parte da praga, in bus.
Altro problema è comprare il biglietto del bus navetta per il centro.
Oggi è festa nazionale in ungheria, l'aeroporto è piccolo, con un piccolissimo negozio di riviste e giornali che sembra non avere il resto per il biglietto che costa 320 fiorini (circa 1€).
Gli avevo dato 5000 fiorini, qualcosa come 18€.
Anche l'autista non ha da cambiare, mi spazientisco, non parlano inglese, sono stanco, è sera tardi e non so come raggiungere il centro.
Per fortuna un ragazzo mi cambia la banconota in pezzi da 1000 e prendo il biglietto.
Una volta in centro il prossimo problema è localizzare l'ostello.
So l'indirizzo ed il nome ma sono senza mappa, ho letto qualche indicazione sul loro sito, vado a caso.
Fortuna vuole che tutte le persone che interpello a)sappiano parlare inglese b)conoscano l'indirizzo e l'ostello.
Ok, posso rilassarmi, lo trovo, è carino, mi tolgo lo zaino dalle spalle, mi faccio una doccia.
Molto meglio.
Aspetto Spud nella reception, arriverà verso le 23.
Al suo arrivo dopo le formalità, ci raccontiamo i nostri ultimi giorni e novità, poi decidiamo di andare in centro, anzi, al szimpla.
Il più bel locale che abbia mai visto in vita mia (c'ero già stato altre 3 volte in precedenza).
Prendiamo il mega panino ed una birra e continuiamo a chiacchierare.
Domani è il gran giorno!!!!
Direzione Belgrado!