lunedì 28 marzo 2011

Vikend v Budapesti - fine settimana a Budapest

Dato l'inaspettato successo dei precedenti post sulla vacanza a Sal, spero di ripetermi, raccontando la due giorni nella capitale magiara (che per convenienza chiamero' BP da ora in poi).
Anche in questo caso, c'è una forte relazione con l'esperienza ceca.
Ad iniziare dall'ottimo servizio autobus della student agency, una società di trasporti di brno, che con moderni e comodi bus, viaggia praticamente in quasi tutta europa, a prezzi vantaggiosi (brno-BP and/rit 650 czk - 26€).
Il principale motivo del viaggio è stato accompagnare una cara amica al terminal ungherese e poi rivedere un caro amico di Brno, Stanco, che vive li'.
Ecco com'è andata.

Sabato, giorno uno.
In partenza alle 9, arriviamo a destinazione alle 13 circa, dopo un piacevole viaggio in autobus con servizio hostess, vengono offerte bevande calde, giornali, dvd.
Dalla fermata del bus, vicino il mitico stadio del ferencvaros, con la mia amica raggiungiamo il centro in metro, linea blu, passeggiando lungo il fiume in una ventosa giornata, apprezzando il palazzo reale sulla sponda opposta, che credo essere una semplice biblioteca consultando la mia guida poco dettagliata.
Avendo il trolley con noi e non molto tempo a disposizione, la passeggiata non è delle migliori, possiamo vedere poco, in qualche modo arriviamo alla stazione dei treni per raggiungere l'aeroporto con il treno.
Un collegamento comodo (la stazione è facilmente raggiungibile e vicina al centro), veloce (20 minuti circa) ed economico (365 fiorini meno di 1,5€).
Proprio li troveremo il mio amico, appena atterrato dopo una 9 giorni in israele e giordania, con altri 3 suoi amici cechi.
Saluto la mia amica in partenza per l'italia e mi aggrego alla comitiva di cechi.
La vita è come una stazione o un aeroporto, si va, si viene, con il nostro bagaglio personale (wow che metafora!) ci s'incontra, ci si saluta con un sorriso o con tristezza, a seconda dei casi, si corre perchè in ritardo o si aspetta perchè in anticipo...
Ok, la finisco qui con le mie paranoie pseudofilosofiche :)

Ritorniamo verso il centro ed andiamo a casa di Stanco, che ci ospita dandoci le chiavi mentre lui starà dalla ragazza, per una doccia ed un cambio veloce, lui rivede dopo tanto tempo la sua ragazza e quindi per un po' si allontana dal gruppo...
I ragazzi mi fanno vedere le foto del viaggio, mi raccontano le prime esperienze a caldo, che continueranno nel vicino pub, guarda caso, ceco, con birre ceche, dove gustiamo la mitica goulash soup, ungherese.
I giri di birra continuano mentre aspettiamo il 'focoso' amico...ed anche le discussioni sul viaggio, io non ho molta 'simpatia' per israele e non lo nascondo, ci scambiamo pareri ed ascolto interessato le loro opinioni.
Il fatto che israele sia una nazione simile agli standard europei/americani/occidentali nel pieno del medio oriente, il fatto che tel aviv sia giovane, pulita, moderna e piena di locali per fare feste e divertirsi, mentre amman e la giordania, cosi' come la palestina siano povere, arretrate, sporche, non è un argomento valido.
In quella parte di mondo, credo sia poco naturale aver strappato terre al deserto, facendolo diventare un giardino fiorito e profumato, cosi' come storcerei il naso se le alpi venissero abbattute e spianate per farne pianeggianti campi da coltivare e comode, lussureggianti città da popolare.
Ma la discussione mi permette da allenare il mio ceco da pub, che sorprendentemente viene apprezzato.
Ho difficoltà a capire, non avendo un vasto vocabolario, ma in modo semplice riesco ad esprimere qualche concetto anche articolato.

Una curiosità: Il fondatore del Sionismo è oggi considerato Theodor Herzl...ungherese...

Quando Stanco si riunisce al gruppo, ci spostiamo a casa di suoi amici di BP, dove veniamo accolti con uno 'shalom' che non mi mette di buon umore...se ci aggiungiamo che il ragazzo si professa interista.
Ma conoscere gente, parlare, divertirsi insieme allontana la politica, l'odio, le incomprensioni, il razzismo, tra di noi ci sono anche un ragazzo siriano ed un palestinese.
Per me comunque la serata finisce, accuso stanchezza e preferisco ritornare a casa, visto che prevedo un lungo giro per la città fin dal mattino presto, quindi tra poche ore.
Senza conoscere molto bene la città, con qualche pinta addosso, salgo sul tram 6 che dovrebbe riportarmi a destinazione...se non fosse che prendo la direzione sbagliata e mi ritrovo a moskvza (o qualcosa del genere), l'opposta direzione...d'oh!
Ok, non mi perdo d'animo, prendo l'ultima corsa disponibile e dopo una ventina di minuti arrivo alla fermata giusta, per un meritato riposo.

Domenica, giorno due.
Nemmeno 3 ore di sonno, sul divano di Stanco e vengo svegliato dal resto della comitiva ceca, che deve prendere il bus per Brno in partenza alle 9, ed essendo cambiata l'ora...le 6 sono le 7 e loro mentre si lavano e preparano fanno un casino non da poco, cerco di chiudere gli occhi ma non ci riesco, quando lasciano l'appartamento, alle 8, mi preparo anch'io.
Almeno avro' tempo per visitare la città alta, Buda, che non ho mai avuto l'occasione di fare, nelle mie precedenti visite a BP.
Allora sono pronto, esco dall'appartamento e percorro il ballatoio esterno che da alla tromba di scale, ma...la porta esterna è chiusa e non ho la chiave...secondo d'oh in poche ore!
Di chiamare Stanco non ci penso proprio, sarà tra le dolci braccia di morfeo e della sua ragazza che non vede da 10 giorni ed il cell sarà spento.
Cammino nervosamente finchè non sento delle voci da uno degli appartamenti, provo a farmi sentire con un 'hallo...good morning...excuse me...can i ask for your help...' e cose del genere.
Immagino che nessuno mi aiuterà in questo modo, così, alle 8.30 del mattino (praticamente le 7.30) decido di suonare alla porta di questo sconosciuto, per poter uscire dall'impasse.
Mi apre una ragazza carina, in vestaglia, tra mille scuse le spiego il problema e lei mi dice di usare l'altra porta, in direzione opposta al corridoio.
Sono libero! :)

...ma affamato...visto che per me la colazione è importante, entro in un bar aperto ed addento qualche brioche e bevo un caffe', cosa che di solito non faccio, ma con 3 ore di sonno ed una lunga giornata davanti sono quasi costretto a fare.
Da notare che percorrero' a piedi tutto il seguente percorso:
Bartok bela - danubio - fisherman bastion - chiesa di s.matteo - palazzo reale - chain bridge (credo venga chiamato cosi') - lungo fiume dalla parte di pest - down town - ghetto



Bellissimi i bastioni, la chiesa e tutta la zona alta della città, bellissima la vista dall'alto.



Inizialmente mi stavo scoraggiando, essendo stanco (non Stanco il nome del mio amico...) ed indossando il mio paio di vecchie docmartens che non sono indicatissime per lunghe passeggiate, arrivando quasi a convincermi di evitare il giro turistico, ma per fortuna la ragione ha prevalso.


Verso le 12 ho contattato il mio amico Stanco, che si chiama così e che era anche lui stanco per il viaggio, la nottata ed i suoi 'impegni coniugali'.
Mi è toccato aspettarlo fino alle 1330, gironzolando senza meta.
Una volta arrivato ci siamo diretti in un bel locale italiano...lo so...avevo detto che all'estero non si mangia MAI italiano...ma il mio amico voleva chiedermi di 'testare' questo qui e devo dire che...
'Va piano' lo posso tranquillamente consigliare agli italiani in gita a BP!
Si mangia decentemente, si spende poco (circa 5€ per un buon piatto di pasta), l'ambiente per essere una specie di fast-food è ben curato, un bell'olivo al centro, della sala fa colore e calore.
A me piace la pulizia ed in questo caso, si assiste alla preparazione del proprio piatto, in ordinata fila.
Una ottima idea per un buon pasto.
Dopo le mie penne ai funghi, ci dirigiamo alla fermata della metro Blu, devo tornare alla fermata del bus per Brno.
Non prima dell'ultimo piccolo contrattempo...inserisco i soldi per i biglietti nella macchinetta automatica e non riceviamo niente, protesto dai controllori, che mi dicono che è rotta (senza alcun avviso...), inizio a prendere a calci l'infernale marchingegno (le docmartens tornano sempre utili!), incitato dai due energumeni controllori, ma senza successo...
Saluto il caro amico e mi preparo al rientro a casa.

Considerazioni finali: ho contattato un paio di hostel (non sicuro se il mio amico potesse ospitarmi) e sembra che i prezzi siano accessibili, la città è bella, sicuramente un finesettimana da trascorrere a BP vale la pena, io credo di avere un legame particolare con questa città, oltre ad aver sempre ammirato la rivoluzione del 1956, circa 38 anni fa i miei genitori erano in ungheria in viaggio di nozze e nove mesi dopo... ;)

giovedì 24 marzo 2011

Dovolena-vacanza: Ilha do sal (parte terza)

...rieccomi...come una rock-star acclamata dal suo pubblico per il bis/tris, a grande richiesta continuo a raccontare ;)
Dov'eravamo rimasti? allora...ero stressato, cercavo disperatamente un pò di relax e sole, lasciato dal mio amore, decido di partire per una vacanza organizzata con un tour operator ceco, a Ihla do Sal , Cabo Verde, arrivo, per una settimana stacco tutto, taglio i ponti con la vita ordinaria, tecnologia, parenti ed amici, informazioni, mi abbandono alla semplicità di una piccola isoletta nell'atlantico, ex colonia portoghese, cultura e modi di fare a metà tra l'africa ed il brasile, praticamente desertica, piatta, senza grosse bellezze naturali se non il sole, il vento, il mare, i tanti pesci nel mare, il sorriso dei bambini che giocano ad alta voce nelle strade di porfido nero che mi ricordano tanto la mia terra, lunghe passeggiate sulla spiaggia priva di ombrelloni colorati, sotto un sole caldo, che brucia, mitigato da un vento costante, tanti pensieri, mi sono trovato a parlare molto con me stesso, a cantare ad alta voce, a sorridere e salutare le persone che incontravo ma che non conoscevo, a ballare quasi decentemente con una ragazza bruttina ma molto interessante, ho affrontato la mia fobia stando in acqua a fotografare degli squaletti a pochi metri di distanza da me...

Riassumendo la vacanza è stata questa, ho avuto momenti di solitudine, malinconia iniziali che si sono trasformati in serenità, grazie alla semplicità che mi circondava e che volevo, grazie alla forza ed alla bellezza della natura, cosa sono le piccole noie quotidiane davanti alla bellezza di un'onda di tre metri che si infrange sui tuoi piedi?
Niente o comunque niente che non si possa affrontare e cercare di risolvere.

Giovedi, giorno sei.
Con un po' di hang-over per il vino e la birra bevuti la sera prima, nei due bar dove sono stato in compagnia delle due ragazze ceche conosciute durante il volo di andata, mi alzo a fatica dal letto, per la solita colazione a base di yogurt e panini alla marmellata fatta in casa.
Vado in spiaggia a ricaricare le batterie

Non ho piani per la giornata, vorrei fare il solito bagno di sole, il ritorno a casa si avvicina ed ho bisogno di immagazinarne quanto più possibile.
Ho finito il libro 'nelle terre estreme' ed inizio 1984 di Orwell, che ho già letto, ma che rileggo con piacere.
Mi appisolo dopo un paio d'ore, sulla calda sabbia, venendo svegliato da un 'ahoj'...è la ragazza bruttina!
Alla luce del sole mi accorgo di quanto realmente lo sia, bianchiccia, magra, poche curve 'interessanti'...ma è simpatica e di gradevole compagnia.
E poi balla bene!
Peccato che sia con la sua amica...che sembra non parlarle da ieri sera, per qualche motivo sconosciuto.
Facciamo un tuffo a mare, la seguo non senza problemi, la mia fobia per il re degli oceani non è svanita ed in queste acque profonde, fredde ed agitate non mi sento completamente a mio agio, ma un vecchio adagio (wow, un gioco di parole da prestigiatore!) bergamasco dice, piu' o meno, 'tira piu' un pel de pota che un caval che trota (dedicato al figlio mongoloide di bossimortaccisua)'...
In barba a tutti i crismi della razionalità, decidiamo di fare una passeggiata verso la spiaggia deserta, dall'altra parte della costa, sotto il sole cocente dell'una.

La qualità dell'immagine non è la migliore, non ne so il motivo, ed è un peccato, perchè la roccia nera vulcanica, in contrasto con la sabbia bianca ed il mare smeraldo, dal vivo ne fanno una visione agli occhi molto bella.
Guardiamo increduli la distesa di conchiglie rotte e ci chiediamo se raccogliendone qualcuna potremmo avere dei problemi ed essere arrestati, io quasi lo spero, non sarebbe male trascorrere del tempo in più al 'fresco'-caldo dell'isola, ma il mio piano viene bocciato dalle pragmatiche ceche.


La fame ci raggiunge e ritorniamo al ristorante preferito, Onda Cristallina, dove a pranzo offrono un menu' del giorno per 500 escudos, comprese le bibite...circa 5€ per mangiarmi un ottimo pesce del giorno, con le immancabili verdure bollite e riso



A questo punto, una sana siesta casca a pennello, cerco di strappare un appuntamento serale, ma le due domani hanno un viaggio all'isola di boavista, con sveglia alle 5 e quindi declinano.
Vabbè, tanto è bruttina, come direbbe la volpe davanti all'uva, in una moderna versione della favola di Pedro ;)
Il pomeriggio ritorno in spiaggia (che altro fare altrimenti?), per un pò di jogging ed esercizi alla sbarra, per le braccia, in un'improvvisata palestra all'aperto sulla spiaggia, dove si radunano gli 'atleti' e chi ha voglia di tenersi in forma.
Serata con i compagni 60enni cechi, tappa fissa il nostro ristorante preferito, mi chiedono il numero di telefono ceco, il windurfista ha una figlia che studia a Brno e vorrebbe farmela conoscere.
Prendo uno squisito polipo bollito con verdure e la ormai solita fresca birra, d'altronde sono con dei cechi e non posso tirarmi indietro.
In branda alle 22

Venerdi, giorno sette.
Un filo di tristezza mi coglie per quello che sarà l'ultimo vero girono di vacanza, domani mi aspetta il lungo viaggio di ritorno.
Ma una doccia fredda e la solita colazione, ridestano il buon umore.
Questa mattina mi aspettano le dune di sabbia, distanti circa una 6/7 di km dall'hotel, via mare, per un totale di piu' circa 12km.
La pelle è arrossata e mi devo coprire le spalle col mio pareo


Prendo una scorciatoia e cammino nel nulla, da solo

Finalmente...

2 dune di sabbia...wow...!...?...
L'avevo detto, non aspettatevi niente di speciale!
Tra andare e ritornare un paio d'ore ci vogliono, camminare sulla sabbia non è facile, le onde del mare si ingrossano fino ad una chiassosa autodistruzione quando raggiungono la riva, il sale inonda le mie narici, i muscoli delle gambe pompano felici e si gonfiano soddisfatti mentre cammino a fatica nel vai e vieni dell'acqua schiumosa.
Ci sono!
Sto bene, sono rilassato, il cuore e la testa leggeri, l'occhio sinistro che tremava in un fastidiosissimo tic da stress e nervosismo, ora lacrima.
Ma è gioia, felicità, sabbia e sudore.
Come festeggiare al meglio?
Un bel pranzo al miglior ristorante, il mio preferito, dove azzanno un ottimo tonno del menu del giorno, per i soliti 500 escudos con la mia solita birra, soldi spesi benissimo


Per caso incontro al ristorante anche la coppia di fratelli pensionati cechi, il 'cantante' come al solito mi abbraccia quando mi vede.
Gl chiedo di scattarmi una foto e forse perchè la mia macchienetta fa schifo, forse perchè lui non è tanto avvezzo con l'affare, ma risulta così...


Cosa pensate abbia fatto dopo il pranzo?
Eh già! siesta!
Poi rimetto in sesto i miei pochi averi e riempio il mio unico zaino, vacanza spartana, 4 magliette, 2 bermuda, mutande e 2 calzini, pareo, libri, un paio di scarpe di scorta, una cerata in caso di pioggia (inutile da portare!).
Domani il volo è previsto alle 7 del mattino, sveglia alle 4, verremo accompagnati all'aeroporto alle 5.
Nel pomeriggio torno in spiaggia, ultima camminata, lunga, rilassante, energizzante, al rientro alla banchina, mi diverto ad osservare i ragazzi del posto che giocano con le onde, una sorta di surf con tavola corta, lanciata sulla sabbia bagnata per raggiungere l'onda prima che si infranga, in evoluzioni e salti spettacolari, peccato non avere la macchina fotografica con me.
Ci sono anche dei surfers, un paio fa un surf pagaiato, c'è anche il belbiondoaltoabbronzato ceco che avevo conosciuto in una serata a ristorante.
Credetemi, spendo due ore, con il sorriso sulle labbra, sembro un bambino mentre loro si divertono come dei matti, non sono sicuro di cosa urlino quando arriva una bella onda, qualcosa come 'arriba' e 'agarra', so che è spagnolo, non sono sicuro di come lo dicano in portoghese.
Torno in hotel, doccia veloce, indosso i soliti bermuda, polo, felpa (di sera il vento si fa sentire un po' piu' fresco) e vado al solito ristorante.
Mangio, come sempre benissimo, vorrei ordinare l'aragosta, lusso dell'ultimo giorno, ma non ne hanno di fresche, il mio solito preferito e squisito tonno alla griglia, questa volta con vino bianco, suggella l'ultima cena.
Con il windsurfer dai capelli bianchi e che vuole presentarmi la figlia (sarà bruttina anche lei?) andiamo a bere qualcosa, ci fermiamo pero' ad ascoltare un concertino di musica locale in centro.
Un mix di salsa, merengue, reggae, ska giamaicano in levare.
Mi accorgo dopo qualche minuto che le mie gambe si muovono al ritmo della musica, automaticamente.
La vacanza è finita, domani mattina mi aspettano solo le noiose pratiche burocratiche della partenza.
Nella sala d'aspetto del piccolo aeroporto, all'aperto, mi faccio baciare per l'ultima volta dal caldo sole, respiro a lungo l'aria di Sal, vorrei portare entrambi con me.
Ma ormai sono già felice ed ancora non so quale bellissima sorpresa mi aspetta all'aeroporto di praga...

No Stress!

lunedì 21 marzo 2011

Dovolena-vacanza: Ilha do sal (parte seconda)

Visto il successo di pubblico e critica, proseguo nel mio racconto della vacanza che mi ha portato, tramite un tour operator ceco a trascorrere una settimana a Sal, un'isola di Cabo Verde (nome originale, in portoghese).

Che dire della località dove sono stato? da alcuni racconti di gente del posto, S.Maria era un piccolo villaggio di pescatori, circa una trentina di anni fa, i primi pionieri del turismo furono i francesi, costruendo un villaggio, poi arrivarono gli italiani, in particolare un imprenditore bresciano, che mattone dopo mattone, ha costruito un suo piccolo regno.
Oggi la presenza italiana è forte, società immobliari e di costruzione, ristoranti (evitateli!!!), il villaggio turistico più famoso dell'isola...battono bandiera tricolore.
Da una parte gli abitanti ringraziano per le possibilità di lavoro, dall'altra, forse rimpiangono la genuina vita che trascorrevano prima.
Almeno non erano schiavi di un modesto gruzzoletto di denaro, che li illude di avere un potere d'acquisto, ma che in realtà, sarà sempre limitato rispetto a quello dei turisti.
Alle case e resort create per gli standard europei si contrappongono le abitazioni che danno direttamente sulle strade senza marciapiedi, polverose.


Ho intravisto un interno, con un materasso buttato a terra e tanta oscurità.
Gli affitti stanno aumentando, anche per i capoverdiani che spesso devono continuare a vivere in famiglia, come i bamboccioni di italica memoria.
Vaglielo a spiegare al ministro che appartiene ad una casta di fortunati, perchè un giovane non può permettersi una vita da solo.

Ma tant'è...

Martedì, giorno quattro.
Niente di importante da segnalare, le mie lunghe passeggiate mattutine continuano, la pelle si sta abituando al sole iniziando a prendere un bel colorito, la giornata è lunga e la trascorro da solo, in compagnia del libro 'nelle terre estreme' che ha ispirato il bellissimo film di sean pean 'into the wild'.
Ad essere sincero è forse l'unico caso in cui il film mi è piaciuto più del libro, non che sia male, ma mi aspettavo qualcosa in più.
Nelle ore più calde mi siedo e riparo leggendo sotto l'ombrellone di un barettino sulla spiaggia, sorseggiando un paio di super bock, birra portoghese, non male.
Sono servito da una bellissima ragazza di capo verde, o almeno credo lo sia.
Apro una parentesi sulle ragazze dell'isola.
Intanto...nel periodo in cui sono andato, trovare una ragazza non era facile (età media abbastanza elevata), trovarne una ragazza carina era abbastanza difficile, trovare una ragazza carina e single è stato difficile, trovare una giovane, carina, single e disponibile è risultato impossibile :(
Ok, le capoverdiane o quanto meno le ragazze di Sal, belle, molto belle le ragazze giovani, ma secondo me appena iniziano a sfornare figli a destra e manca, si sfondano del tutto.
Certo rimangono i bellissimi sorrisi e gli occhi sensuali, ma anche troppa abbondanza di carne, per i miei gusti.
Dopo un paio d'ore, l'attenzione la rivolgo ad un tizio con dread, che si da' da fare con martello e sega, per piccoli lavoretti di manutenzione del chioschetto.
Lo osservo mentre lavora e mi fa capire quanto può essere bello anche un lavoro umile e manuale, se fatto con passione o almeno con la voglia di creare qualcosa.
Aggiusta i gradini in legno, secondo me non necessaria come attività, ma si vede che si era svegliato con la volontà di creare un qualcosa, di sfogare la sua fantasia.

In serata ritrovo il gruppo di pensionanti cechi e andiamo in un ristorante, il fisherman qualcosa, abbastanza vicino la spaiggia ed il pub 'calema'.
E' un pò più costoso, ma anche il servizio è migliore, ci accodiamo ad un gruppo di cechi che vivono e lavorano con i windsurfers.
Tomas, che sembra uscito dal film point-break, alto unoenovanta, biondo capelli lunghi, abbronzato e barba di una settimana, un suo amico, ex pallavolista professionista con moglie e figlio al seguito, che insieme da un anno hanno un piccolo business nell'isola.
Noleggiano attrezzatura windsurf, fanno lezioni, trovano appartamenti etc etc...
Cerco di seguire i loro discorsi in ceco, qualche volta per cortesia, mi parlano in inglese per non escludermi del tutto, ma mi concentro soprattutto sul tris di pesci, che per 1000 escudos (circa 10€) mi sono fatto portare, accompagnati da verdure e riso.
Lo so, adesso dirò qualcosa di blasfemo...mangio pesce e bevo birra...strella, una fresca produzione locale.
Giro di rum del luogo, groig, che aiuta a digerire, rutto libero e poi tutti in branda.
Sono le 22 circa.
Io azzardo una passeggiata sul lungo mare, dove incontro due ragazze di colore, una mi saluta, mi fermo e la conversazione va più o meno così:
G(girl): hi, how are you?
P(pedro): hi, fine, and you?
G:what's your name?
P:Pedro, and your?
G:treassure
P:what?
GTreassure!
P:Ah!hmmm...
G:where are you from?
P:Napoli
G:where is it?
P:kindom of Napoli, in south of italy
G:I'm from ghana, do you stay in hotel or appartment?
P:hotel
G:I stay in my own appartment, do you want to come with me?
P:...
a questo punto ho pensato: 1) sono il ragazzo più sexy del mondo2)
P:...are you a professional?
G: (ridendo)...hmmm...not really, but yes, I do this as job...
P:...ok, nice to have met you, you are very beatiful, but I'm not interested in
Saluto e vado via.

Mercoledì, giorno cinque.
Questo è l giorno del tour organizzato dell'isola.
Al centro info turistiche sul lungo mare, è disponibile a 15€.
Sinceramente? non si perde niente di eccezionale.
Lo consiglio solo a chi non ha di meglio da fare!
L'isola è piccola, piatta e senza nessuna bellezza particolare.
Io essendo solo, ci vado, prima della partenza sulla spiaggia incontro le due ragazze ceche che erano sedute di fianco a me sull'aereo.
Strappo un appuntamento per la serata, cena tutti insieme, una delle due mi dice che vorrebbe fare per le 5, le dico che non credo facciano l'aperitivo da queste parti...non capisce la battuta...era seria, vorrebbe cenare alle 17...
SPQC, sono pazzi questi cechi.

Island tour, un improvvisata guida dall'improponibile inglese, italiano maccheronico e francese che riesco a capire anche io, ci fa vedere nell'ordine:
-zona residenziale dove vivono i ricchi capoverdiani
-espargos la città 'capitale' dell'isola che ha la capacità di essere più brutta di catanzaro...


-buracona, dove si trova una piscina naturale, che il mare incazzato non ci fa godere...




-Il deserto con il miraggio del lago che non c'è, effetto ottico che si può vedere anche sull'asfalto bollente dell'A1 dopo 4 ore di coda durante una vacanza intelligente in un weekend di agosto...


-un villaggio di pescatori, dove le uniche anime in pena a vagare tra le vie deserte eravamo noi del furgoncino con ogni tipo di addobbo del benfica di lisbona (l'autista è un tifoso sfegatato, gli ho ricordato che io ci sono andato a vedere il Napoli a lisbona...anzi, in effetti, sono andato a lisbona per la partita ma la partita non l'ho vista, ma sarebbe troppo lunga da spiegare a tutti)


-ed infine...tenetevi forte...le saline 'pedra de lume', che forse sono l'unica attrazione vera dell'isola, che possa valer la pena di vedere, se non fosse per i 5€ che lo strozzino italiano, che ha comprato l'ex impianto di produzione di sale, estorce ai poveri turisti, per l'ingresso attraverso un piccolo tunnel, che da su un cratere vulcanico dove si raccoglie il sale.


Tutto per farsi un bagno e galleggiare nelle acque salate


e dover pagare 1 altro Euro all'italiano bravagentepizzabaffimandolino, per farsi una doccia e togliersi un kilo di sale di dosso.
Io che già avevo freddo e che sono scappato dall'italia per colpa di certi individui che non speravo di trovare in una vacanza organizzata in cechia, su un'isola di capo verde, mi faccio una risata



Torniamo alla base ed ho l'appuntamento per la cena, ci troviamo in hotel alle 17, esco e mi ritrovo il gruppone di cechi che si è aggregato.
Va bene così!
Andiamo, attenzione ora vi do un consiglio serissimo, nel migliore ristorante dell'isola, ONDA CRISTALLINA.
A 3 minuti a piedi dal centro di s.maria, verso la nuova zona residenziale, sulla parte sinistra del paese, dopo l'antenna, vicino il centro sportivo.
Uno spettacolo!
Mai mangiato miglior pesce in vita mia, a quei prezzi.
La cucina a vista garantisce pulizia e qualità.
Ordino un antipasto, carpacio di tonno, gustosissimo e profumato, poi tonno alla capoverdiana, con contorno di riso e verdure bollite.
Delicato, ma saporitissimo.
Prezzo? 1200escudos con la mia classica birra media, 11€ in totale.
Nel ristorante i due fratelli ripetono il loro show, il cantante improvvisa belle canzoni, questa volta con la partezipazione di noi tutti, io mi cimento in un 'besame mucho', gli altri avventori del locale ci guardano divertiti.
Dopo la cena andiamo finalmente per la mia prima 'nottata', tappa al 'calema' un pub ritrovo per una birra veloce, ma visto che non c'è nessuno andiamo al cabo-bar, dove c'è musica dal vivo e azzardo un ballo con una delle ragazze ceche, Eva, mentre l'altra è 'abbordata' da un nigeriano.
Quando vedo che la stringe un pò troppo e dai suoi sguardi non sembra gradire, mi intrometto e dico al tizio di calmarsi e che dobbiamo andare via.
Ritorniamo al calema, che si è riempito un poco, torno a ballare, con eva, che è molto interessante e mi racconta dei suoi viaggi, australia, usa, new zeland, korea...ma non è carina per niente.
Comunque compagnia piacevole.
Rientro all'una di notte, record della vacanza!

...
A seguire la terza ed ultima parte, prossimamente su questi schermi, con altre strabilianti foto, commenti, gossip (rivedrà pedro, la bella ghanese o la ceca non carina?) e le riflesioni finali della vacanza

domenica 20 marzo 2011

Dovolena-vacanza: Ilha do sal (parte prima)

Eh già...sono appena ritornato da una settimana di vacanza, Cabo Verde, Ilha do Sal.
Questa è stata comunque la mia prima vacanza da ceco, avendo prenotato con un'agenzia ceca.
Tutto ebbe inizio la scorsa domenica...
Avevo deciso di guardare il film italiano del festival 'cinema mundi' a Brno, 'la prima cosa bella' di virzì.
Un film divertente ma anche drammatico, con il mio attore italiano preferito, mastrandrea, che interpreta un personaggio simile a me.
In famiglia pochi sorrisi (da parte mia), perenne insoddisfazione della vita, ricerca di quel qualcosa che non so, pessimismo cronico.
Il film mi ha dato uno spunto, mentre apettavo l'inizio guardando la vetrina di un'agenzia turistica, ho notato un'offerta per capo verde, così il lunedì ho chiesto ferie e in serata ho prenotato il pacchetto.
Non facile, visto che io parlo uno scarso ceco e la signora un pessimo inglese, ma ci siamo intesi sui punti chiave, destinazione, data e prezzo, il resto sono dettagli.
Insomma, venerdì sera, appena uscito da lavoro mi sono diretto in bus a praga, dove il buon vecchio spud mi ha tenuto compagnia per un paio d'ore, prima del volo.
Passeggiata per la sempre bellissima praga, pinta di arrivederci ed eccomi in aeroporto, a mezzanotte check-in, volo alle 2.

Sabato, giorno uno.
Viaggiare di notte, in business non è il massimo...anzi.
Avevo di fianco due ragazze, ma tanta stanchezza per ogni tipo di conversazione, ho chiuso gli occhi e li ho riaperti qualche tempo imprecisato dopo, per le zaffate di pasto che servivano.
A quell'ora?!
Mi ha riportato indietro di tanti anni fa, quando ero un teenager, sotto fame chimica, le spaghettate aglio olio e peperoncino delle 4...
Azzanno qualcosa di non meglio identificato e mi rimetto a dormire, mi sveglio un paio di volte, forse russavo viste le faccie delle vicine quando riapro gli occhi, ma tant'è!
Verso le 6, il capitano ci dice che faremo uno scalo tecnico a las palmas, 75 minuti di sosta, la schiena che inizia a dolere, voglio arrivare a destinazione!!!!
Alle 830 ore locali, quindi 1030, quindi 8 ore e 30 minuti dopo la partenza, atterriamo a sal.
Dall'alto si vede solo mare e deserto, il cielo è un pò nuvoloso, la temperatura sui 20 gradi, mi aspettavo di più.
Ci portano al piccolo hotel familiare, nel centro di s.maria, il 'centro turistico' dell'isola, dove mi attende una semplice ma decente camera doppia ad uso singolo.
Doccia veloce e scappo in spiaggia, a due passi.
Un tuffo dove l'acqua è più blu, mi sdraio a sole e mi abbandono alla stanchezza.
Mi sveglio x tempo dopo, tutto rosso e dolorante, decidendo di ritornare in camera.
Apro una parentesi sulla vacanza.
Ho deciso di farla da solo, per motivi personali/sentimentali, ma soprattutto, ho volutamente lasciato tutto alle spalle, spento il telefono, per una settimana sono stato fuori dal mondo, sono arrivato a non sapere nemmeno il risultato del Napoli, durante la vacanza...e per chi mi conosce sa cosa significhi.
Dov'ero rimasto? ah, si, ero già tutto rosso, non so quanto sono rimasto a dormire in spiaggia, immagino un paio d'ore, visto che sono tornato in hotel alle 1330 circa.
Mi sono fatto una doccia fredda e mi sono messo a letto, con la pelle che pizzicava tutta.
Nel pomeriggio le voci nel salottino mi hanno svegliato, c'era il meeting di benvenuto con la delegata dell'agenzia, ma essendo in ceco l'ho saltato, non ho potuto evitare di rispondere a chi bussava alla mia porta, però...
Era la ragazza dell'hotel, una nera di circa due metri che non parlando nè inglese, nè italiano, nè spagnolo, mi ha fatto capire che qualcuno mi cercava al telefono...ho pensato ai miei, visto che ho dimenticato di avvisare che ero arrivato, ed infatti...
Era mia padre, a cui ho confermato che tutto era andato bene e ricordato che per una settimana, non esisterò per nessuno, ci risentiremo al mio ritorno.
Mi rimetto i pantaloncini e ritorno in spiaggia, mi metto in cammino.

Sottofondo di onde, è lunghissima, arrivo fino alla punta e torno indietro, circa un'ora tra andata e ritorno, ho un leggero languorino.
Prima cena in un ristorantino consigliatomi dal padrone dell'hotel, che conferma la mia teoria...MAI fidarsi del primo consiglio!
Il posto sembra un baretto del sud degli anni 50, ma non è questo il problema, mi servono della carne di pollo alla griglia troppo bruciato, con patatine fritte...fredde.
Insomma non il migliore inizio.

Domenica, giorno due.
Sveglia presto, alle 730 sono già nella sala colazione (ho scelto la soluzione bed and breakfast), non sono da solo, tutti i compagni di viaggio cechi sono lì, ed inizia il giro di presentazioni e varie.
Mi accolgono bene, sono curiosi di sapere come un italiano abbia viaggiato da praga etc etc...
Mille domande sulla mia vita, tutti mi iniziano a raccontare dei loro viaggi in italia.
Ah particolare non trascurabile, l'età media è sui 60...arzilli pensionati o quasi.
Scopro che due di loro sono venuti a Sal per fare windsurfing!
Quest'isola è un paradiso per gli amanti del vento, kitesurf e windsurf sono gli sport più praticati.
Ritorno in spiaggia, mi rimetto a camminare, solite onde alte che si stagliano sulla battigia, bei colori, sole già caldo, pelle sempre più rossa e dolorante, ma voglio fare il pieno di sole!


Parto alla scoperta di informazioni utili, scopro un ufficio turistico, che offre tour, decido per lo shark tour e per il classico giro dell'isola.
Essendo da solo, credo sia un modo per socializzare e conoscere qualcuno.
La spiaggia è bella, selvaggia, come piace a me, a parte poche persone, non c'è granchè, non esistono file di ombrelloni colorati.
C'è un pontile dove barche di pescatori locali scaricano il pesce pescato, lo puliscono e lo vendono, per la gioia degli obiettivi dei turisti.



Il sole picchia, ritorno in centro dove vedo un bel negozietto, scopro che pur essendo italiano i prezzi sono onesti (una rarità).
Una simpatica signora, mi racconta di come il figlio, 8 anni fa, da una vacanza in questo posto, abbia deciso di stabilirsi e di avviare un'attività economica.
Il paese pur essendo ancora sottosviluppato, con il turismo ha conosciuto degli indubbi miglioramenti, ma rimane il dilemma se sia meglio restare 'arretrati', semplici ma belli per questo o svilupparsi, perdere d'identità ed omologarsi ad altre mete turistiche.



Ai posteri l'ardua sentenza.
Da parte mia posso dire che un paese senza mecdonaz è un VERO paese LIBERO!

Certo le condizioni di strade, case e strutture sono molto povere, ma mi pare di capire che la gente del posto viva felicemente, mentre solo da poco ha iniziato a fare paragoni con i turisti, vedendo i loro megacellulari, i vestiti griffati, le auto fuoristrada, gioielli...
Con questi dubbi rientro in camera, per uscirvi nel pomeriggio per la solita passeggiata.
In questa vacanza ho anche deciso di rimettermi in forma.
Cena, ancora cattivissima idea che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la mia seconda teoria...MAI mangiare in un ristorante italiano all'estero.
Ed ancora...MAI mangiare una pizza fuori da Napoli!!!
Ma ero da solo, nessuna voglia di sedermi al ristorante a lungo, ordino una margherita in questo locale nella piazza principale...mi portano un freesbie con salsa di presunto pomodoro e qualcosa che dovrebbe essere chiamata mozzarella.
Immagino l'abbiano preparata al micronde, visto che ha mille gradi al primo morso, mentre dopo 5 minuti diventa freddissima.
Ok, terzo errore della vacanza, non voglio più sbagliare!

Lunedi, giorno tre.
Mattinata grigia, non c'è sole, in attesa del tour per vedere gli squali, alle 13, in mattinata mi metto a camminare in direzione opposta del solito, scopro la parte nuova della cittadina e mi ritrovo nel mezzo di un piccolo deserto prima di arrivare in una lunga spiaggia, che pare essere abbandonata, non vedo nessuno nei paraggi.



A questo punto ritorno indietro e mi reco alla scuola elementare del piccolo centro.
Nel mio unico bagaglio di 10kg ho portato qualcosa per i bambini dell'isola, pennarelli, matite ed evidenziatori colorati e vari oggetti di cancelleria, piu' alcune confezioni di vitamina, anche grazie alla generosità di due colleghi.
Consegno il tutto alla direttrice, ad essere sincero mi aspettavo un ringraziamento piu' caloroso, ma mi devo accontentare del suo 'obrigada'.
Alla fine non ho fatto niente di speciale, anche se ho voluto fare questo piccolo gesto.
I bambini di Sal sono una risorsa, è bello vederli sorridere sempre, vedere quegli occhi grandi ed accesi, vederli giocare in strada o sulla spiaggia, ricordano la spensieratezza.



Ore 13, partenza per lo shark tour, premesso che la mia unica fobia sono proprio loro gli squali, decido che devo prendere di petto l'occasione.
Ho la possibilità di fotografarli e vederli da vicinissimo...mi viene spiegato che si tratta di lemon-shark, una razza quasi innocua, quindi si va!
Col pulmino, pagando 10€ si raggiunge una baia, entriamo nelle acque calde con fondo roccioso e dopo alcuni minuti...


Si, ci sono!
Prendo coraggio e cerco di avvicinarmi, sicuro che niente possa accadermi, alla fine siamo in un gruppo, ma quando vedo che si avvicinano e la guida si spaventa...bhe' faccio qualche passo indietro ed il mio coraggio diminuisce.
Ma è fatta, quasi mezz'ora in acqua che arriva alle ginocchia a fotografare squali a distanza di 5/6 metri.
Rientro in hotel carico di adrenalina, incontro gli altri ospiti cechi che sono tornati dal giro dell'isola organizzato e che io ho evitato (visto che la guida avrebbe parlato esclusivamente ceco).
Mi viene chiesto se voglio andare a cena con loro ed accetto.
Ma si, saranno anzianotti, ma fin a quel momento sono stati l'unica compagnia.
Andiamo in un ristorantino lontano dal centro (la settima onda) che si rivelerà il migliore fino a quel momento.
Prendo un tonno alla capoverdiana, con pomodori e cipolle a coprirlo.
Iniziamo la conversazione, che risulta simpatica, un 60enne di liberec è un esperto windsurfer, gli altri due sono fratelli, uno parla un mix di spagnolo-italiano, vive in montenegro ma ha trascorso molte vacanze in costarica.
L'altro è un cantante amatoriale e improvvisa un 'santalucia' e 'torna asurriento' in mio onore.
Alla fine mi diverto in loro compagnia e ritorniamo in hotel alle 2130, decido per proseguire la passeggiata, sul lungo mare, per restare un poco solo coi miei pensieri.
Vacanza relax e senza stress, come volevo...

...a seguire, nei prossimi giorni la parte seconda, con altre foto, resoconto, suggerimenti sul miglior ristorante dell'isola e varie.

mercoledì 9 marzo 2011

Hustopece !!!

Pubblico il racconto di Spud, di un sabato pomeriggio in giro per la moravia...

"Approfittando della visita ai genitori da parte un amico, sabato decidiamo di seguirlo e passare qualche ora del pomeriggio in quel di Hustopece, un villaggio moravo 30 km a sud di Brno.. con l’intenzione di andare a mangiare qualcosa e fare un giro del paese, giusto per passare una giornata alternativa.

Arriviamo all’ora di pranzo e il nostro amico prima di fare visita ai parenti ci accompagna nella piazza principale.. e probabilmente l’unica.. indicandoci un portone che dovrebbe fungere da centro informazioni. La cittadina si presenta come un tipico villaggio ceco.. o meglio moravo.. niente di speciale ma è sempre piacevole visitare un posto nuovo.. quindi ci dirigiamo felici verso il centro informazioni, apriamo il portone.. sembra non esserci nessuno ma all’improvviso escono da una porta tre giovani baldanzosi.. due ragazzi e una ragazza… vestiti da carnevale, già abbastanza alticci all’una di pomeriggio.. quando diciamo loro che siamo italiani rimangono ovviamente sorpresi della nostra presenza.. ci salutano calorosamente e il più sano dei tre, che parlava anche un po’ inglese, ci indica la via per un ristorante e ci informa che quel giorno c’è una specie di festa del paese.

Ci dirigiamo alla ricerca del ristorante ma non lo troviamo.. nonostante ci siano due strade in croce.. forse avevamo un po’ di sonno arretrato.. forse era troppo imboscato.. comunque ripieghiamo sul primo posto dove fanno da mangiare..chiamarlo ristorante sarebbe troppo.. si salva solo la birra.

Riempiamo un po’ lo stomaco e andiamo verso la zona che i tizi mascherati ci avevano indicato come luogo della festa. Scopriamo che si tratta del ‘Masopusti’, una specie di carnevale della zona. Caratteristica di questo carnevale non è tanto utilizzare maschere e vestiti – a parte i tre che avevamo conosciuto ce ne sono pochi altri – ma consumare alcool, e nello specifico, visto che siamo in Moravia, i vini del posto. Con 150 corone in tutto (6 euri) prendiamo due bicchieri e 10 tagliandi per il wine tasting (da 10 cl l’uno) da utilizzare nelle cantine, case private, e locali vari adibiti a luoghi di distribuzione di svariati tipi di vini.

C’è anche qualcosa da mangiare, proviamo alcuni dolci del posto con la ricotta, molto buoni, e troviamo una bancarella dove vendono una specie di prosciutto cotto affumicato, tagliato spesso, servito col pane e patè. I personaggi dietro al banco sono degni di nota, quelli che servivano avevano probabilmente già fatto qualche giro nelle cantine, e in tre ci mettono 10 minuti per tagliare quattro fette di pane. Molto più sbrigativa è la cassiera, che butta tutto assieme.. piatto, prosciutto, pane e contorni vari, su una bilancia, e non si sa in base a quale calcolo matematico del peso specifico degli alimenti.. comunica il prezzo, anche se il dubbio che sparasse numeri a caso è fondato.

Rimaniamo poi incuriositi da due lettere che vediamo dipinte sulle guance di quasi tutti i partecipanti alla festa, la H e la M.. azzardiamo qualche interpretazione, la più illuminata è che stia a indicare single o impegnati.. anche se è un po’ improbabile che siano cosi equamente distribuite visto che l’età media è abbastanza avanzata, decidiamo allora di chiedere a una bella giovane del posto, la quale ci rivela che sta per Hostupecky Masopusti, e che quindi tutti hanno entrambe le lettere.. e visto che era dotata del matitone nero decide di lasciare anche sulle nostre guance il ricordo della giornata.

Adesso che abbiamo anche noi le lettere stampate in faccia possiamo considerarci veramente parte del Masopusti, giriamo le varie cantine, ogni tanto azzardiamo qualche parola di ceco con qualcuno, e passate le 4, quando diverse persone cominciano a barcollare, iniziamo a pensare che il nostro amico si sia dimenticato di noi. Passiamo ancora in una cantina e sentiamo un tizio che ci urla ‘eeeh! Italiani! Mafiozzo! Sizziliia!’, non ricordiamo chi fosse ma vabbè, è tempo di telefonare all’amico affinchè non ci abbandoni a Hustopece, cosi torniamo verso la macchina in piazza, non prima di essere fermati da alcuni visitatori da paesi limitrofi che ci chiedono indicazioni sulla festa… ormai ci sentiamo integrati nel villaggio.. visto che siamo finiti col dare informazioni alla gente del posto… e quindi è con un po’ di malinconia che lasciamo Hustopece per tornare a Brno."


Cosa aggiungere? la festa era per celebrare la fine dell'inverno, non un vero e proprio carnevale (almeno da quello che ho capito...), le cantine molto belle alcune, ruspanti altre, la bella giornata, le musiche ed i canti locali, atmosfera serena.

Le giornate dedicate al vino moravo valgono la pena... ;)

domenica 6 marzo 2011

Scusa!

Scusa, se non ho saputo mantenere vivo il nostro amore.
Scusa, se ho sbagliato e ti ho ferita spesso con le mie parole.
Scusa, se non ti ho dato tutto ciò che meritavi.
Scusa, se non ti ho abbracciato quando lo desideravi.
Scusa, se non ti baciavo come volevi.
Scusa, se non ti ho amato come meritavi.
Scusa, se non ti ascoltavo quando parlavi.
Scusa, se ho avuto paura quando non ce n'era bisogno.
Scusa, se consideravo normale il tuo essere così speciale.
Scusa, se mi sentivo solo quando mi eri vicino.

Ho come la sensazione di avere avuto un fiore bellissimo tra le mie mani, invece di ammirarlo, trattarlo con cura, annaffiarlo per mantenerlo sempre vivo, ho cominciato a strappare i suoi petali ed ad interrogarmi..."m'ama o non m'ama?"...fino all'ultimo petalo...
Non m'ama!