giovedì 21 ottobre 2010

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La nostra giornata tipo, sveglia, doccia, colazione, lavoro/studio, pranzo, lavoro/studio, tempo libero, cena, letto...
Piu’ o meno, riassumendo sommariamente, siamo tutti allineati a questi schemi.
Pensiamo di essere liberi, forse perchè decidiamo se guardare un canale televisivo o l’altro, vestirci con una marca o l’altra, comprare la tal acqua con le bollicine o quella che fa fare tanta ‘dindin’, andiamo in vacanza, in resort o con agenzie di viaggi, abbiamo un bancomat un conto corrente, facciamo mutui per comprare una casa, figli da ‘educare’, ogni tanto suona l’adunata e ci mettiamo in fila per legittimare i nostri bravi politici esprimendogli la nostra fiducia con una croce su un foglio di carta.
Siamo liberi! Viviamo in democrazia!
Soprattutto lavoriamo, guadagniamo e spendiamo.
Cosa? Dove? Quando?
Spesso non lo sappiamo, ma siamo in democrazia, si vede, si sente, c’è scritto sulle costituzioni dei paesi.
Dove lavoriamo e per chi? Chi è il capo, chi decide, chi ci paga? Dove studiamo, chi finanzia le scuole e le università, perchè?
Cosa compriamo e perchè? Certo il cibo, è un bisogno primario, ma anche altro, vestiti, auto, case, divertimento...
Dove lo compriamo? Hmm, quante domande, già qui qualche dubbio dovrebbe venire a qualcuno...spesso grosse catene distributive, che negli anni hanno travolto le piccole realtà locali.
Ma soprattutto...da dove arriva la merce che compriamo? Chi di noi si informa sull’origine dei prodotti che acquistiamo, consumiamo? Come viene prodotta, quanto rende a chi la produce, in che quantità viene prodotta, in che condizioni lavora chi le produce le merci che compriamo?
Quanto guadagna il lavoratore che raccoglie la mela che mangiamo e che abbiamo pagato?
Che informazioni abbiamo? Come ci vengono ‘offerti’ i prodotti che acquistiamo?
Queste domande qualcuno se le pone?
Chi crede nella libertà, nelle scelte democratiche ci pensa?
Ci crediamo liberi senza avere queste informazioni!
Una mela prodotto nel paese Z, viene venduta nel paese Y ad un prezzo X, ci hanno insegnato che il mercato decide tutto, ma chi è il mercato?
Io e voi o qualcun’altro piu’ potente che detta le regole? Ci vedete libertà in questo? Io no!
Posso scegliere quanto spendere, ma ho davvero tutte le infrmazioni per farlo? Ed in quanto tempo dovrei ragionare e riflettere su una scelta che è diventata semplicistica ma che influenza ogni individuo su questa terra.
Quando compriamo? Sempre piu’ nei ritagli di tempo libero, di fretta, in spazi luminosi, sgargianti, colorati, che ci distraggono, ci stordiscono, crediamo di avere scelta ed invece ci sono studi che dicono a chi ci sta vendendo la merce, come disporla per catturare la nostra attenzione.
Non è una teoria eversiva la mia, si chiama semplicemente marketing o tecniche di vendita, si studia.

Quindi, ricapitolando, crediamo di essere liberi, perchè possiamo votare, parlare liberamente (dove? Quando? Con chi?), scegliere cosa fare.
Fermatevi un attimo a pensare...siamo liberi di fare cio’ che ho descritto o siamo fortemente influenzati anche in queste operazioni?
Una persona normalmente onesta ed intelligente, voterebbe mai bush, putin o merdusconi (o i concorrenti, non ne faccio una questione di partiti e nomi) o viene quasi indotta a farlo da ‘campagne politiche’?
Una persona normalmente intelligente ha gli strumenti per poter parlare e pensare liberamente o ha le sue opinioni fortemente influenzate dalla società? I media, l’educazione scolastica, la società non ci dettano una precisa strada da seguire?
Per finire siamo sicuri di scegliere esattamente cosa vogliamo o iniziate a pensare che pubblicità, morali, ambiente esterno, abitudini comuni, tradizioni...ci influenzino?
Le scelte piu’ importanti della nostra vita, sono naturalmente indotte dai nostri bisogni o ‘telecomandate’?
La scuola, il lavoro, la famiglia, la casa, fanno parte di una struttura o sono scelte naturali?

Questo è quanto mi chiedo quasi ogni giorno.
Giusto per essere onesto, io so per CERTO, di non essere un uomo libero.
Perchè mi sento schiavo, non faccio la morale ad altri, elevandomi ad essere perfetto, sono consapevole di essere una pecora del gregge, vorrei sapere solo cosa ne pensate voi e se esiste un modo per saltarla questa staccionata.

Ho scritto questo post per due motivi.
L’inizio della lettura di ‘Cosi’ parlo’ Zarathustra’ e le notizie sconcertanti di questi giorni.
Qualcosa già discussa, altre che meriterebbero l’attenzione di tutti.
Quando dico di essere napoletano, la prima associazione d’idea è: Napoli-spazzatura.
Abbiamo tutte le informazioni per capire il problema? Cosa sappiamo delle violenze che accadono ora, dietro i sacchi di spazzatura abbandonati in strada?
Ma soprattutto, oggi la mia attenzione è stata attirata da un articolo, finalmente uscito su un quotidiano.
Lontano da noi, nascosto dai nostri occhi accade, soprattutto nei paesi già poveri qualcosa che dovrebbe essere raccontato a tutti:
http://www.corriere.it/esteri/10_ottobre_20/video-indigeni-torture_0d865860-dc5a-11df-be1f-00144f02aabc.shtml

“Le enormi risorse naturali del Papua Occidentale vengono sfruttate intensamente dal governo indonesiano e dalle multinazionali straniere, che ne traggono grandi profitti a discapito dei popoli tribali, che con la loro presenza e le loro culture, rappresentano solo un impiccio. Quando le compagnie internazionali sbarcano a Papua, l’esercito indonesiano le scorta per proteggere "progetti di importanza vitale": la presenza dell’esercito è sempre accompagnata da violazioni dei diritti umani. I più perseguitati sono coloro che tentano di protestare contro il governo indonesiano, contro l’esercito o questi progetti. Omicidi, sequestri di persona e torture sono all'ordine del giorno. Nelle aree dove la presenza dei militari è più massiccia, centinaia di persone muoiono di fame o malattia perché hanno troppa paura per uscire dai loro nascondigli. Nella terra del popolo degli Amungme, per esempio, sorge la Grasberg, la più grande miniera di rame e oro del mondo, di cui la Freeport è la proprietaria di maggioranza.
...
Tuttavia, le abbondanti risorse naturali di Papua continuano a essere sfruttate intensamente sotto la protezione dell’esercito. «Di Amungme mi è rimasto solo il nome. Le montagne, i fiumi, le foreste, ora appartengono tutti al Governo e alla Freeport. Io non ho più nulla» ha detto pochi giorni fa uno degli appartenenti a questa tribù.
...
Finalmente, nel 1963 ebbe luogo l'"Atto di Libera Scelta". Al voto furono però ammesse solo 1.025 persone che, in pratica con una pistola puntata alla tempia, votarono all'unanimità per l’Indonesia. L'assunto razzista era che i Papuasi fossero troppo "primitivi" per decidere da soli del loro futuro e questo indusse la comunità internazionale a sorvolare sulla manipolazione del voto. «Non posso immaginare che i governi di Stati Uniti, Giappone, Olanda o Australia possano mettere a rischio le loro relazioni con l'Indonesia per una questione di principio che riguarda un numero relativamente piccolo di uomini molto primitivi» dichiarò un diplomatico britannico nel 1968. Il risultato sono stati 40 anni di oppressioni e brutalità che hanno già ucciso migliaia di persone e che, per ferocia e vastità di proporzioni, sono classificati come il peggiore abuso perpetrato oggi contro i popoli tribali del mondo.”

Concludo con la prefazione di Nietzsche:
"Una luce si è accesa in me: ho bisogno di compagni, e vivi; non compagni morti e cadaveri, da portare con me ovunque io voglia.Ma viventi compagni, che mi seguano, perché voglion seguire se stessi, e proprio là dove io voglio.Una luce si è accesa in me: non alla folla deve parlare Zarathustra, ma a dei compagni! Zarathustra non deve diventare pastore e cane di un gregge!Io sono venuto per strappare molti al gregge. La folla e il gregge mi devono avere in odio: pei pastori Zarathustra vuole essere un brigante.Dico pastori, ma essi si dicono i buoni e i giusti.Dico pastori: ma essi si chiamano credenti della retta fede. Guardali lì, i buoni e i giusti! Chi odiano essi di più? Colui che infrange le loro tavole di valori, il distruttore, l'assassino: ma questi è appunto il creatore.Guardali lì, i credenti di tutte le fedi! Chi odiano essi di più? Colui che infrange le loro tavole di valori, il distruttore, l'assassino: ma questi è appunto il creatore.Compagni cerca il creatore, compagni del raccolto: perché tutto è in lui maturo per il raccolto. Ma a lui mancano le cento falci: e così egli strappa le spighe ed è inquieto.Compagni cerca il creatore, coloro che sanno affilare le loro falci. Si suole chiamarli annientatori e spregiatori del bene e del male. Ma essi sono i mietitori e coloro che fanno festa. Collaboratori cerca Zarathustra, che mietano e festeggino con lui: che ha mai egli a spartire con greggi e pastori e cadaveri?...Voglio attirare a me i creatori, i mietitori, i banchettanti: voglio loro mostrare l'arcobaleno, e tutte le gradinate del Superuomo.Ai solitari canterò il mio canto e a coloro che vivono a coppie; e chi ha ancora orecchi per l'inaudito, a quegli voglio rendere pesante il cuore con la mia gioia.Io voglio andare per il mio cammino verso la mia mèta: saltando sulla testa di coloro che indugiano e si tirano volentieri da parte. Il mio passo sia la loro rovina!"

Così parlo’ Zarathustra...

2 commenti:

  1. Zdar!
    Vedo che l'aria emiliana stimola il pensiero ;)..Un bel post.
    Che possiamo fare.. viviamo in questa epoca e dobbiamo fare i conti col nostro tempo.. il tempo dell'economia di mercato e del dio denaro.. chi può dire di essere libero.. è sempre stato l'uomo stesso a creare le strutture che hanno vincolato la sua libertà.. religioni, tradizioni, convenzioni, 'rivoluzioni'.. tutto è stato mosso dall'alto ma più o meno assorbito dalle masse.. anche gli indigeni e i popoli più vicini alla 'natura'... per quanto possano sembrare liberi.. hanno le loro tradizioni e convenzioni che in qualche modo ne limitano la libertà.. forse vivendo in società è impossibile essere veramente liberi..
    Poi molti pensano che la libertà sia mettere una croce ogni 5 anni su una bandierina di qualche partito, scegliere la macchina, la lavatrice, la tv, i vestiti.. per ingenuità o perchè prima non potevano fare neanche quello.. da un lato li capisco dall'altro fanno un pò pena..

    http://www.youtube.com/watch?v=4So38ZMnd-U

    Hezky den!
    Spud

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  2. zdar! ;)
    un bell'episodio accaduto a bologna: due giorni alla settimana in piazza grande, si radunano delle persone, senza nomi, bandiere, simboli politici e danno atto ad un forum pubblico.
    Spettacolo!
    Alla fine si parla di 'grandi sistemi', si 'gioca' a filosofeggiare, ma credo alleni anche ad ascoltare le opinioni degli altri ed a discuterle in pubblico.

    Un pò quello che cerco di fare, nel mio piccolissimo, qui.
    Non troverò mai la soluzione ai problemi, non vedrò mai la LIBERTA', ma in questo modo vorrei ascoltare cosa ne pensano gli altri.
    Bello il video da te postato, quando jack nicholson dice..."è difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al 'mercato' e bada a non dire mai a nessuno che non è libero perchè quello si darà un gran da fare a uccidere e massacrare per dimostrarti che lo è (u$a, onu, €u, nazioni unit€...?)..."

    Non so come andrà, ma in questo mio piccolo spazio, cerco di prendermi la mia libertà.

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