giovedì 6 maggio 2010

Pensieri sparsi

Avvertenza: la lettura di questo testo è sconsigliata a minori di 16 anni, puo’ nuocere gravemente alla salute (mentale).
Somministrazione: una lettura veloce e distratta, non abusare della dose consigliata.
Controindicazioni: vomito e diarrea potrebbero comparire durante la lettura, nausea e perdita dell’equilibrio (mentale), possono verificarsi anche dopo diverse ore, raramente è capitato che le idee esternate trovino consenso in chi le legge.
Rimedi: commenti svaforevoli ed insulti, alleviano immediatamente i fastidi, in caso di nausea, si consiglia di accendere la tv e/o leggere un quotidiano, per fare il pieno di notizie conformiste; in casi estremi, si consiglia di fare propaganda ed attivismo in un qualsiasi partito politico e votarlo, credendo di aver contribuito al sistema democratico.

Capitolo 1 - Sul tram
Stanco e sovrappensiero, leggendo un libro di Edward Bunker, questa mattina incontro, casualmente, il mio team leader, un ragazzo molto in gamba, con cui scambio quattro chiacchiere volentieri.
Parliamo della grecia ed il suo pensiero in sintesi è questo: per anni hanno falsificato i dati, i lavoratori ricevono in media 3000€ al mese, la 13esima e 14esima, vanno in pensione presto, quindi di cosa si lamentano, perchè dovrebbe ripagare i loro debiti un cittadino della vicina slovakia, che per coprire gli sprechi dei greci (della gente greca), deve indebitarsi?
Rimango in silenzio, mi siedo, una volta arrivati in ufficio capisco che non è colpa sua.
Lui ha letto queste informazioni.
Questo è quanto si passa, la crisi è dovuta ai lavoratori greci che, udite udite...si permettono di ricevere 13esima e 14esima!
Immagino che l’informazione locale faccia leva su questo.
Qui non esiste questo ‘spreco’, si lavora 12 mesi e si prendono 12 stipendi. Stop!
Qui si va in pensione a quasi 70 anni, non capisco come fanno, ma cosi’ è.
Qui entri in un ufficio e trovi una povera anziana, che ne ha le palle piene di lavorare e ti risponde di conseguenza.
Il livello del servizio è allineato alle motivazioni che puo’ avere un lavoratore che rimane per quasi 50 anni a servizio del datore di lavoro...
Nei prossimi mesi mi aspetto volantini con la faccia del pensionato Anastoupulos e la dicitura ‘Wanted – dead or alive’.
E’ colpa sua se la grecia, e l’eu tutta, è in crisi...


Capitolo 2 - In cucina (aziendale)
Dopo le operazioni base che ogni singolo robot, come me, compie ogni mattina: raggiungere la propria scrivania, salutare con sorriso (falso o sincero ad ognuno la libertà) colleghi e capi, appoggiare la giacca sull’apposito sostegno, accendere il pc, cntl+alt+canc, inserire login e password...mi reco nella cucina del piano.
Con la mia tazza del Fc Brno in mano e la bottiglietta d’acqua da riempire.
Incontro un collega, cubano e inizio uno scambio di convenevoli:
P-Hola, que tal (ciao, come va?)
C-hmmm...estoy cansado...estoy trabajando desde las 6 de la manana (hmmm sono stanco, sto lavorando dalle 6 di stamattina)
P-entiendo, el trabajo nunca es bueno! (capisco, il lavoro non è mai bello)
C-pero se ganan dinero... (pero’ si guadagnano i soldi)
P- y que es el dinero se no esta feliz? (cosa sono i soldi se non sei felice)
C- el dinero suelve mucha problema (i soldi risolvono molti problemi)
Lo saluto, lui va via e penso che abbia ragione, esco dalla cucina, percorro il corridoio, ascolto qualche telefonata, guardo i testi delle email (di lavoro) ricevute e mi rendo conto che il denaro è l’unica causa di molti problemi.
Mi scuso per il mio spagnolo.

Capitolo 3 - Internet ed informazione
“Allarme banche, a rischio anche le italiane”
“berl.sconi blablabla...” – qualsiasi cosa abbia detto, whatever...
“Nuovi sospetti su 15 vendite di case”
...
Sorseggio il caffè, solubile, uno dei pochi benefit che ancora la potente multinazionale offre ai suoi robot...ops...schiavi...ops dipendenti, e penso che forse, ma forse, questo bel sistema, economico, politico, forse non sta in un bella forma.
Le banche che falliscono, l’istituzione che dovrebbe salvare i risparmi, com’è possibile?
Un mafioso, truffatore, corruttore... che è a capo di un paese, che fa la morale, com’è possibile?
Corruzione ad altissimi livelli, sotto gli occhi di tutti, senza freni, senza condanne, com’è possibile?
Non ho la risposta, sono contro questo sistema, ma ne faccio parte, sono quel cricetino che gira nella ruota, perennemente, la ruota aziona un circuito, che procede in un cavo, che attraversa un canale che contine altri milioni di cavi, azionati da altri milioni di ruote, in cui sgambettano altri milioni di cricetini.
Ora mentre scrivo, sono in un break di 15 minuti, consentito ogni due ore di corsa sulla ruota.
Mi balena per la testa che se tutti i cricetini smettessero in questo istante stesso di correre sulla ruota, forse, ma forse, il sistema si potrebbe arrestare...

Capitolo 4 – la propaganda
“Se voti x lo stato va in bancarotta”
“Se voti z l’assistenza medica sara’ a pagamento”
In questi giorni, appaiono questi enormi tabelloni, in giro per la città.
Colorati prevalentemente di azzurro e arancione.
Non capisco i contenuti di molti, ma non me ne rammarico, si tratta dei soliti slogan, con i quali, i politici di questo o quell’altro schieramento, prendono in giro la gente comune, con promesse (quasi mai mantenute) e programmi (spesso disattesi).
La rep ceka, è senza un governo legittimato, da piu’ di un anno, dopo la caduta del precedente governo, ora andranno al voto.
Le previsioni dicono che la sinistra (gli arancioni) vinceranno, il che è perfetto.
I servizi saranno garantiti alla gente comune, fino a che qualcuno dira’ che per via di questi ‘sprechi’ la situazione è critica e bisognera' tagliare tutto.
Lo stesso è accaduto con la ‘crisi’, la commedia del secolo, molto meglio di quella storica, via radio di orson wells e degli alieni atterrati negli us.
Preparatevi cari ceki, tra poco farete parte della grande commedia, attori inconsapevoli e non pagati.
Mi chiedo anche che senso abbia una campagna elettorale che evidenzi gli errori altrui, la sfida è al migliore che deve essere eletto o al meno peggiore?
Con che livello di astensione, i ceki risponderanno?
Io sono un fautore dell’astensionismo, quando non credo in chi si presenta, tra un ipotetico h.tler ed un ipotetico st.lin, preferisco essere contro entrambi e rimanere con la coscienza a posto.
Il voto è una scelta di fiducia, si autorizza una persona, un partito a rappresentarti.
Non voglio uno stato in bancarotta, non voglio l’assistenza medica a pagamento, NON VOTO!


Capitolo 5 – il kaos totale
Come il titolo di un bel noir di J.C. Izzo, mi guardo intorno e ne vedo molto.
Di Kaos.
Cui prodest? (no, non è la parola del giorno in ceco J, è latino, la lingua morta che gli antichi romani esportarono al mondo conosciuto di allora, primo esempio di globalizzazione, positiva) A chi giova?
Non a chi, con molotov ad esempio, lo genera, anzi...
La situazione, l’immagine che si materializza in me è questa:
Il mondo, anzi diciamo l’europa, sta andando in una direzione, il vecchio continente è saturo, è un mercato completo e visto che il denaro è il dio moderno, che da potere, l’europa, è morta.
Cina, india, brasile, sono le future potenze.
Dopo due guerre che hanno distrutto le nazioni europee, una nuova distruzione ci attende, restiamone consapevoli.
Per distruzione non intendo per forza bombe, il kaos puo’ avere risvolti numerosi.
Intanto il kaos non veste di nero o di rosso, non ha il viso coperto da un fazzoletto, non impugna pietre e bastoni.
Quelli sono la polvere che si libera da ogni movimento del sistema.
Chi siede in alto, pilota tutto ed anche chi crede di essere contro il potere (come me), ha un forte guinzaglio al collo, in ogni modo ed ogni direzione mi muova, il guinzaglio mi stringe e riporta a ‘giudizio’.
Se anche dovessi abbaiare, ringhiare, sarei sempre legato.
Il kaos, fa bene al potere.
Chi lo detiene, da secoli opera con la semplice legge del ‘dividi et impera’.
Quello che vediamo oggi, chi ha soldi e potere, si puo’ permettere la distruzione di tutto, mentre chi non ha molto, dopo avra’ ancora meno, e torneremo allo stato primitivo, a combattere per brandelli di carne, per la sopravvivenza.

Capitolo 6 – lavoro
Se doveste ricevere una cartolina da auschwitz con su scritta la frase “Il lavoro rende liberi” forse iniziereste a preoccuparvi.
Senza riceverla, invece, ognuno di noi, ogni giorno della sua vita, si sveglia, si veste, si sposta verso ufficio, fabbrica, negozio, scuola, svolge le sue 8 ore di ‘fatica’, esce dal luogo di lavoro, si sposta verso casa, mangia, si spoglia e va a dormire (se è fortunato fa sesso), pronto per la seguente giornata.
Tutto questo per una media di 40/45 anni, forse di piu’.
Si certo, c’è il weekend, le ferie estive, natale, ci sono le partite in tv, le disco, i pub, i viaggi...
Edward Bunker, racconta del mito del lavoro, nato dall’etica protestante, in america, da quella cristiana, in eu, dal comunismo, nell’est eu.
Il buon Eddie, racconta di come il lavoro, come lo intendiamo oggi, il lavoro salariato, altro non è che una forzatura, un evoluzione dello schiavismo.
Dietro la ricompensa del salario, crediamo di vivere una vita libera, benestante, perchè possiamo permetterci i nostri vizi e piaceri.
Il prezzo che paghiamo?
8 ore al giorno, 40/50 anni della nostra vita (senza considerare gli anni della scuola, che è la palestra della vita lavorativa, ci insegnano ad obbedire, a fare i compiti, a rispondere alle loro domande...).
Mi sono convinto, il lavoro ci rende liberi.
Da cosa?

Epilogo - dopo pranzo (prestabilito)
Liberamente ogni 4 ore, per 30 minuti, i criceti si recano in un locale prestabilito, dove ricevono un pranzo prestabilito ad un prezzo prestabilito, siedono su sedie prestabilite, mangiano e chiacchierano di argomenti prestabiliti (programmi tv prestabiliti, moda prestabilita, auto prestabilite, donne ed uomini dai canoni di bellezza prestabiliti, musica prestabilita, tempo libero e divertimento prestabiliti...).
Il cricetino pedro, incontra il cricetino (un po’ piu’ grosso di lui) team leader, ha in mano il giornale prestabilito, che offre informazione prestabilita.
L’immagine, prestabilita, di un poliziotto, prestabilito, greco e delle fiamme (di una molotov?), attira la mia attenzione.
Lancio una battuta: “In greece is already summer, as I can see, it’s getting warm” “E’ già estate in grecia, inizia a far caldo”.
Si torna a parlare della situazione, prestabilita e dei suoi punti di vista, prestabiliti.
A me viene in mente un’altra immagine, ho la mia visione, NON prestabilita, di una famiglia in cui il padre si da a spese folli, acquistando macchine sportive e costose, la mamma, non da meno si impegna nello sport preferito di molte donne, acquisto di scarpe e vestiti costosi, gioielli e pellicce.
I genitori, sono brave persone e non fanno mancare niente ai figli, gelati, giochi, vacanze...
Vicini e parenti sanno della situazione, ma non intervengono, anzi, se possono godono di qualche beneficio.
La famiglia un giorno si ritrova senza soldi, in bancarotta.
Compravano a credito, falsificando le proprie garanzie, i propri bilanci familiari, fino a che non sono riusciti piu’ a far fronte agli impegni finanziari.
Il papa e la mamma, come soluzione, si rivolgono agli strozzini per un prestito che copre tutto il debito e comunicano ai figli che da oggi, non ci saranno piu’ gelati, giochi e vacanze costose per loro.
Punto (prestabilito).

4 commenti:

  1. Grandissimo post.
    Troppi argomenti sciorinati insieme risulta pero' difficile coommentare.
    Un consiglio. Riproponili adesso uno per volta, in post futuri, e vediamo di ragionare che ci sono cose molto interessanti.

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  2. grazie.
    però mi piacerebbe lasciarli così come mi sono venuti questi 'pensieri'.
    sciolti e genuini.
    mi sono svegliato con l'intenzione di scrivere qualcosa, non voglio dire di serio, ma diciamo di profondo, ho voluto scavare in quelli che sono i miei pensieri.
    chi mi conosce lo sa, ad ogni incontro, devo parlare di queste cose.
    amici, parenti, conoscenti, tutti sono annoiati dalle mie parole, dalle mie paranoie e visioni del mondo.
    oggi tutto ha girato per quel verso.
    gli scambi di opinione, le ambientazioni, la tempistica, sono tutti assolutamente veri.

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  3. Certo che il lavoro ci rende liberi… di guadagnare i soldi che ci servono per avere da mangiare e un tetto, per che’ l’indomani possiamo ancora andare a lavorare, e magari qualche spicciolo in piu’ per avere qualche svago… “prestabilito” … perche’ se uno nel tempo libero inizia a documentarsi .. a leggere… magari inizia a pensare con la sua testa e non va mica tanto bene!
    Il tuo post mi ha ispirato una riflessione sui team leader. . Dato che abbiamo deciso di catapultarci a vivere in paesi di cui non parliamo la lingua.. non essendo ingegneri nucleari o geni della fisica.. il modo piu’ comodo per guadagnarci da vivere e’ infilarci in questi Service Center, Financial Centre, Customer Care … di multinazionali e similia… che sono delle vere e proprie fucine di robottini telcomandati..
    Nella mia “carriera” ormai quasi quinquennale in questi ambienti ho conosciuto diversi di questi team leader o supervisor… la cosa che mi ha impressionato e’ che per quanto fossero spesso persone in gamba e con cui si puo’ ragionare volentieri, ho sempre ritrovato una caratteristica lobotomizzazione e predisposizione alla servitu’ dei superiori e dei padroni in generale.
    Qualche mese fa si parlava di uno sciopero dei tramvieri e macchinisti di Praga.. tra l’altro di mezza giornata.. dato che stavano parlando di ridurgli del 20% il salario… cosa vuoi che sia… La mia attuale team leader dandoci delucidazioni su come avremmo dovuto.. nel caso.. raggiungere il posto di lavoro per adempiere al nostro indispensabile dovere.. termino’ con questa frase: “non vi preoccupate che qua in genere gli scioperi li disdicono, questo e’ un paese serio, non come l’Italia o la Francia”!
    In quel momento non ho avuto il coraggio di dire nulla, ma sono riuscito ad immaginarmi nitidamente la sua figura in uno stanzone sotterraneo a cucire scarpe a 2 dollari all’ora… 14 ore al giorno.. come si faceva nei paesi “seri” prima che qualche pazzo cominciasse a pensare di scioperare.
    Poi che lo sciopero – o quello che ne e’ rimasto - sia oggi monopolizzato dai sindacati politicizzati e corrotti e quanto di piu’ lontano dal mito sociale descritto da George Sorel.. e’ un altro capitolo.
    Ti rubo la parola del giorno: robota=schiavitu’
    hezký víkend!

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  4. v pohode spud!
    vedo che i pensieri svolazzano come il polline di questi giorni.
    bello l'esempio dello sciopero, che poi anche qui fu revocato.
    Io al tempo dissi la mia, se ci fosse stato lo sciopero sarei arrivato in ritardo, quando sarebbe ripartito il servizio.
    Perchè?
    perchè uno sciopero deve catalizzare l'attenzione degli altri lavoratori e creare disagi.

    tagliare il 20%...bella cosa, chissa' chi la deciso se ha pensato a tagliarsi il suo stipendio del 20%...

    le lotte che qualcuno in italia e francia ha fatto, sono state lotte per i lavoratori che piano piano le nuove generazioni si stanno facendo soffiare da sotto al naso.
    Anche questa è la vittoria del sistema, screditare la protesta, indebolire i punti di riferimento, come i sindacati che sono stati ingrassati da palese corruzione per risultare 'sporchi'.

    Io amo questa terra, ma i ceki hanno talmente subito il pessimo comunismo/socialismo russo che ora sono restii ad ogni cosa gli si avvicini.
    Addirittura senti i poveracci, che non saranno mai ricchi, difendere la possibilità di chi potrà diventarlo, non importa come, se per meriti o alla berlusconiana maniera.

    Sui team leader, che dire?
    sono dei caporali, tante responsabilità, pochi riconoscimenti, una promessa di carriera, se faranno i bravi galoppini, per questo sono servili.
    ma per fortuna, molti sono alla mano, anche se subiscono l'influenza dei 'manager' che impartiscono loro gli ordini.

    sul termine 'robot' avevo scritto un vecchio post ;)

    tobe taky hezky vikend!

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