lunedì 3 maggio 2010

Futbalova fabrika

Con sommo piacere, grazie ad una serie di commenti di ‘Spud’, mi appresto a parlare di calcio ceko, scendendo, per quanto mi è possibile, nei particolari.
In qualche modo avevo già trattato l’argomento, per celebrare la fine del lungo break invernale, in un post di febbraio.
Da allora, il campionato, come quasi tutti in europa, sta volgendo al termine, per dare spazio al grande circo della coppa del mondo.
Clown e pagliacci, vestiti con sgargianti colori sugli spalti, ad incitarne altri 22 in campo, per somma gioia di ricchi sponsor.
Non amo il calcio moderno, troppo influenzato da cifre enormi che gli girano attorno, tornaconti e business troppo evidenti.
Per questo mi sono calato nella realtà locale, dove si respira un’aria molto piu’ ruspante (chiaramente anche qui circolano cifre che per un comune mortale sono inimmaginabili).
Partiamo da un dato di fatto, la qualità del calcio ceko è scadente.
Non si discute.
Eppure nel passato non era cosi’, il calcio dell’europa dell’est, ha sempre avuto una ottima scuola, dall’ungheria di puskas, alla cecoslovacchia che credo abbia giocato una finale contro l’italia in una coppa del mondo o forse d’europa, mi scuso, ma cito a memoria, non mi voglio avvalere dei vari wikipedia, per cui nomi e dati possono essere errati.
Senza andare ad immagini in bianco e nero, anche nel recente passato, giocatori come nedved, jankulovsky, skuravy del genoa con le sue capriole, poborsky...rendevano la vita difficile a qualsiasi squadra blasonata.
Ricordo anche un sigma olomouc-juventus in coppa (uefa?), con juve sconfitta in terra ceka.

Chi ancora mantiene una dignità e si è appassionato a questo sport da piccolo, vedendo nello spettacolo, nell’agonismo e nella sofferenza sportiva, le armi migliori che una squadra possa mettere in campo, non puo’ dimenticare il ‘boemo’ zdenek zeman.
Esempio di un calcio pulito contro il doping e le ruberie, nemmeno sottobanco, delle avide squadre ‘blasonate’.

Fatto questo lungo preambolo, torno alla realtà, cruda e nuda.
Quest’anno ho visto tutte le partite, in casa (meno una perchè ero in italia) della mia squadra, il 1.FC Brno 1913.
Freddo (tantissimo), pioggia, sole, mi hanno accompagnato in questi mesi (cosi’ come tanta birra e ‘klobasa’, salsiccia alla brace, che si vendono negli stadi ceki).
Tecnicamente, dicevo, non ci sono molti motivi per seguire una partita, eppure i tanti amici, che ritrovo sui gradoni dello stadio, mi permettono di trascorrre del gradevole tempo in loro compagnia.
Le squadre piu’ importanti di questo campionato sono lo sparta e slavia praga, seguite dal banik ostrava, teplice e jablonec, che si contendono il titolo (eccetto lo slavia che lo ha vinto lo scorso anno).
Le squadre piu’ seguite sono le due squadre della capitale ed il banik, alle quali si aggiungono la terza squadra di praga, il bohemians e lo slovacko.
Il bohemians, fallito circa 5 anni fa, è stato ‘acquistato’ dai propri tifosi, ripartendo da categorie inferiori, per poi ritornare nella prima divisione.
Nel paese, anchele squadre di opava e zlin, seppur in seconda divisione, hanno buon seguito.
Il Brno, dopo un buon inizio, ha fatto il solito campionato loffio, arrivando a giocare per la salvezza.

I numeri degli spettatori presenti allo stadio è davvero basso.
Fatta esclusione per le squadre citate, per le restanti, ci aggiriamo sull’ordine di poche migliaia, roba da serie c del nord italia.
Questo link, che si riferisce ad ogni nazione ed anche agli anni passati, copre la mia mancanza di dati statistici ufficiali e se consultato, puo’ essere interessante:
http://www.european-football-statistics.co.uk/attn.htm

Un discreto calcio l’ho visto durante incontri contro lo sparta, il banik, il teplice, il sigma olomouc ed l'ultimo con il plzen, ma generalmente quello che manca è la foga e l’agonismo, mi pare un gioco molto lento e senza fantasia.

Assistere ad una partita di calcio, costa poco, a Brno il settore popolare si paga 60czk (meno di 3€), in media, direi che nella nazione, siamo sotto le 150czk (meno di 6€).
La sicurezza negli stadi è elevata, per due fattori.
1- generalemente i ceki sono un popolo pacifico e non rischierebbero di incorrere in problemi per una partita di calcio, visto che la polizia mantiene bene l’ordine e gode di un discreto rispetto.
2- Chi potrebbe procurarne, di problemi, da anni ha deciso di darsi appuntamenti lontano da occhi indiscreti, in boschi e campi fuori città, dandosi schiaffi e pugni e poi salutandosi fino alla prossima occasione.

Qualche episodio di violenza puo’ esserci, ma è molto limitato e riconducibile piu’ all’abuso di alcool (ne so qualcosa...) che non ad intemperanze collettive.

Per questo motivo, le misure di sicurezza sono blande, non esiste tensione, non si ha la sensazione di andare in guerra, con tornelli, controlli capillari e corporali.
In questi giorni è in discussione l’idea di riunire la federazione ceka e slovaka, in un campionato unico, per cercare di renderlo piu’ interessante e competitivo.
L’idea è molto bella e fa capire ancora i buoni rapporti tra i due popoli vicini.
Francamente sconsiglio di andare a vedere una partita di calcio ceko, si deve essere dei ‘malati di calcio’ o avere degli amici che ti spingono a farlo :)

Parola del giorno: Jedeme Brno jedeme – dai (andiamo) Brno Dai (andiamo)!


ps: il titolo è una dedica ai tanti amici ed allo storico ritrovo, ormai tristemente chiuso

2 commenti:

  1. Zdar Pedro!
    Come promesso da malato di calcio… condizione necessaria per seguire il calcio ceco.. porto le mie considerazioni.. Dopo la generazione cresciuta negli anni 90 che nel 96 arrivò in finale all’Europeo perdendo con la Germania .. e quella di inizio 2000.. c’è stata una notevole carestia di talenti negli ultimi anni.. che vedo soprattutto come riflesso del passaggio dall’inquadramento educativo e sportivo degli anni comunisti alle tendenze libertarie sviluppatesi nell’ultimo decennio… ragazzi che iniziano a 18 anni a vedere qualche milione di corone tendono con più facilità a pensare alle belle donne e alle belle macchine, trascurando la carriera sportiva e la vita da atleta.
    I pochi giovani buoni con la testa a posto emigrano giovanissimi verso campionati più ricchi, più delle volte in Germania.. Il campionato nazionale risente ovviamente di tutto ciò.. Quest’anno ho seguito allo stadio di Letna 4 partite casalinghe dello Sparta, di cui una in Europa League, oltre a un livello tecnico decisamente inferiore alla B italiana.. mi ha sorpreso un diffuso atteggiamento di svagatezza e svogliatezza di molti giocatori, soprattutto i più giovani.
    Riguardo alle tifoserie la “piazza” al momento più calda credo sia quella di Ostrava, ex città di minatori i cui abitanti sono molto orgogliosi delle proprie origini “operaie”e della propria realtà. La rivalità tra Banik e Sparta mi sembra la più sentita.. e quest’anno vista la classifica è ancora più intensa.
    Per ovvie ragioni.. qua non c’è lo stesso giro di interessi economici, politici, televisivi che c’è in Italia… chi si vuole menare si trova in un prato e allo stadio la situazione (a parte qualche caso) è tranquilla.. insomma se uno vuole passare un pomeriggio in compagnia a vedersi una partita, prende il biglietto e va allo stadio.. in Italia l’anno prossimo ci vorrà una carta di credito ricaricabile con foto e microchip satellitare come per i cani.
    Continuerò a seguire il tuo blog e se ad agosto sarai ancora alla base… all’inizio della prossima stagione verrei volentieri a fare una visita al Mestsky per le prime di campionato..
    Ahoj!

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  2. dobry den!

    mi fa piacere carpire il tuo risentimento verso 'tessere del tifoso' varie ;)

    concordo con l'atteggiamento dei giovani calciatori, e mi faccio una riflessione ad alta voce.
    gli stipendi di un calciatore non sono esagerati, potranno prendere sui 3/4000 € al mese, considerando che 'lavorano' fino ai 35 anni...dopo cosa faranno?
    io fossi in loro metterei piu' impegno, cercando di farmi notare da qualche osservatore internazionale.
    se non fanno il passo di essere acquistati da una societa' 'occidentale', che sicurezza economica hanno?

    ad agosto (e nel futuro prossimo sicuramente) saro' ancora qui, non scappo, sei benvenuto a brno ;)

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