martedì 27 marzo 2012

Un pò qua, un pò là (parte due)

Domenica

La mattina manuel e rodrigo partono per le loro rispettive seguenti mete (berlino e londra), facciamo colazione e ci salutiamo.
Seppur per il poco tempo trascorso insieme la loro compagnia è stata gradevole.
Anche la scolaresca italiana in gita in olanda, che pernottava in ostello, lascia la struttura.
Questo è viaggiare, gente che va, gente che viene, persone che si conoscono e si salutano in brevissimo tempo.
La giornata è bellissima, non accade molto frequentemente questa cosa agli inizi di marzo.
Ritorno in centro, passeggio tra i canali e mi godo i raggi del sole che preannunciano la primavera.
Mi gusto le case galleggianti, la gente che legge il giornale sul terrazzino di casa e chi fa colazione nei tanti graziosi caffè della città.
Gironzolo senza meta, con il cuore leggero di chi non si preoccupa del tempo che trascorre.
La mia visita ad a'dam era stata programmata per un motivo personale, per incontrare un'amica ceca che da qualche mese vive lì.
Una volta arrivato ad a'dam qualcosa dentro di me mi ha suggerito di non incontrarla e quindi mi ritrovo a trascorrere questa soleggiata domenica da solo, in compagnia dei miei pensieri.
Questi giorni di viaggio sono stati trascorsi e programmati diversamente, anche le aspettative erano differenti e questo ha influenzato lo stato d'animo.
Di a'dam ho apprezzato la calma e la bellezza, a dispetto della sua fama per gli eccessi e la trasgressione.
Mi sono stupito della gentilezza della gente, quando un uomo ha fermato di colpo la sua bicicletta osservando che stavo cercando qualcosa sulla mappa, per chiedermi 'do you need any help?'
Episodi che non capitano ovunque.
Rientro in ostello, mi preparo un frugale panino e rimango a spasso nella zona, fino a raggiungere le banchine portuali, per poi rientrare.

Lunedi
Sveglia presto, colazione e poi di nuovo zaino in spalla, direzione stazione dei bus eurolines.
Ho un biglietto per antwerpen, il nome fiammingo per anversa.
Avevo letto un resoconto di viaggio su zingarate che ne parlava benissimo.
Invece questa città è stata la meta più triste tra quelle visitate.
Prima dell'arrivo del bus conosco una ragazza, piena di bagagli, solite domande di rito e scopro che è italiana, di milano, ha vissuto e lavorato 6 mesi ad a'dam.
Ne è innamorata per per qualche motivo deve rientrare in patria.
Giura che tornerà a vivere all'estero.
Le auguro in bocca al lupo, salgo sul bus per questo paio d'ore di viaggio.
All'arrivo mi guardo attorno stupito.
Dopo la bellezza incantevole di a'dam e quella particolare di brussels, mi ritrovo nella grigia e piatta antwerpen-anversa.
Sono quasi tentato di lasciarla subito, vado alla stazione dei treni alla ricerca di info su come raggiungere gent o bruges, ma ho prenotato un ostello (seppur solo via email) e non voglio fare un 'no-show'.
Mi procuro una mappa della città ed arrivo a piedi, quasi 20 minuti a destinazione.
Il 'antwerpen backpackers hostel' è molto caratteristico, nato riadattando una ex fabbrica di cioccolato, è gestito da una coppia di persone che devono essere simpaticissime, ma per non so quale motivo alla tizia risulto poco simpatico.
Lo deduco da 2 fatti:
Il prezzo concordato è di 19€ a notte, tutto incluso, invece me ne richiede 20...
Il check out è alle 11, chiedo se posso restare fino alle 12 (tutto pronto, la camera l'avrei lasciata alle 11) e sembra avermi fatto una grandissima concessione lasciandomi stare fino alle 1130...(tra l'altro al mattino i gestori non rimangono nella struttura, le chiavi si lasciano nella cassetta della posta, sono disponibili solo dalle 12 alle 1430 per il check in).
Se a questa sgradevole sensazione di 'ospite (pagante) sgradito' aggiungo che i letti a castello hanno reti pessime e rumorose al minimo movimento, che la location è distante quasi 40 minuti a piedi dal centro, oltre alla città che non mi è piaciuta per niente, beh, ecco, direi che a chiunque me lo chiedesse, direi di evitare antwerpen e quest'ostello (che pure ha numerosi feedback positivi).
Detto questo, non mi lascio buttare giù facilmente.
Il tempo è ancora buono, un pò più freddo che ad a'dam, mi incammino per il centro che raggiungo una volta superata la stazione, attraverso la via commerciale.
Il centro storico ha una bella chiesa con torre ed orologio in oro, qualche bella casetta tipica, ma nel grigiore generale non spiccano nemmeno più di tanto.
Raggiungo la banchina del fiume, schelda, dove c'è una pista pedonale e dove molte persone sono sedute a godersi il pomeriggio.
Rientro in ostello, sono affamato e stanco.
Per fortuna trovo diversa compagnia, sembra che gli ospiti preferiscano stare dentro e non visitare la città, incontro un australiano in giro per l'europa, un ragazzo tedesco di origine giapponese molto dinamico, due olandesi che lavorano ad antwerpen durante la settimana, pernottando in ostello invece di fittare un appartamento ed una coppia di inglesi di liverpool dal solito incomprensibile accento irish.
Uno dei ragazzi olandesi mi consiglia di visitare gent e leuven, cittadina universitaria, dove pare esistere la concenrazione di pub e bar più grande d'europa.
Per fortuna la sala lounge è ampia, anche la cucina, ognuno si prepara la cena mentre si scambiano chiacchiere.
Le solite tra backpackers.
Dove sei stato, da quanto sei in viaggio, dove andrai, cosa è piaciuto, cosa meno, mezzi consigliati per viaggiare, ostelli...
Una piccola guida lonely planet vivente.
Arriva anche un indiano che è in camera con me.
Dopo mangiato si decide di uscire per bere qualcosa e fare due passi.
Propongo di visitare la zona nord, quella definita più carina, con i locali più 'cool'
Con una quindicina di minuti a piedi la raggiungiamo, devo dire che anversa è una delle prime città dove la zona attorno la stazione ed i suoi binari è tranquilla e 'in'.
Questo quartiere è forse quello più bello e prestigioso.
Lo consiglio a chi dovesse visitare questa (brutta) città.

Martedi
Faccio colazione insieme al ragazzino tedesco, metà giapponese.
Mi racconta dei suoi interessi e delle cose che ha fatto.
Per essere un ragazzino è davvero una persona interessante, si è sempre dato da fare, studia all'università ma lavora anche , ora sta aiutando una ricercatrice a trovare delle specie naturali in via d'estinzione nell'habitat belga.
Ha fatto il maestro di sci, lavorato in aeroporto come assistente ai passeggeri giapponesi.
Viaggiando si ha la possibilità di conoscere belle persone.
Questa giornata la devo dedicare totalmente alla città e ne sono preoccupato, ma ho una bella mappa per giovani turisti, davvero ben fatta!
In mattinata ne approfitto per fare il bucato, visto che i pochi vestiti che ho devono durarmi anche per i restanti 10 giorni.
In una lavanderia self service conosco una simpatica ragazza rumena a cui chiedo aiuto per l'utilizzo delle apparecchiature.
Lei capisce subito che sono italiano e la cosa sembra piacerle...le dico che vorrei andare a timisoara durante questo viaggio (da belgrado) e scopro che lei è proprio di lì.
Riporto i vestiti in ostelo, per stenderli ad asciugare meglio e ritorno nel bel quartiere Zurenborg, per ammirarlo alla luce del sole.
Davvero incantevole lo stile diverso delle case, piccoli castelli, molti con decorazioni art nouveau (che sembra essere nata in belgio e non in francia).
Dopo un pranzo in ostello mi rimetto in viaggio, questa volta alla scoperta della zona alternativa di antwerpen, considerata la 'seattle' belga, la città della musica (i deus sono di qui), delle subculture giovanili.
Attraverso la zona multiculturale, all'ingresso c'è un arco in stile cinese, ma aldilà di negozioetti e fastfood, non noto niente di caratteristico.
Arrivo al parco nord, dove è stato fatto uno dei graffiti più grandi in europa e rimango impressionato da questo.
Il resto del parco è dedicato agl skaters.
Raggiungo poi un edificio vicino il porto dove c'è un esposizione ma si ha anche la possibilità di salire sul tetto per 'godersi' il panorama della città, gratuitamente.
Fatto tutto questo, rientro in ostello, mi preparo la solita cena con chiacchiera con i restanti ospiti.
Mi rendo conto di quanto noiosi e piatti siano gli indiani, pazzi ed anticonformisti gli australiani, simpatici gli olandesi e via dicendo con questa serie di banali stereotipi.
Ah! devo dire che io alla classica domanda 'where are you from?' rispondo czech rep.
Non voglio sentir parlare d'italia e d'italiani.
Giochiamo a scrables-scarabeo, in inglese chiaramente.
Contro la ragazza inglese ed l'australiano, la mia appena sufficente conoscenza dell'inglese si fa notare.
Chiudo terzo ed ultimo ma con l'onore delle armi, giusto una decina di punti di distacco dalla seconda ed una ventina dal primo.
E' ora di andare in branda ad ascoltare il ragazzo indiano che se la russa...

8 commenti:

  1. ottimo riassunto dei tuoi viaggi. La foto è spettacolare ! non sapevo ci fossero graffiti di quel genere, probabilmente dal vivo e stupendo :-)

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  2. Sempre grande Pedro e sempre un piacere leggere delle tue avventure.

    teo

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  3. sono ancora in viaggio. questa volta nel belpaese.
    dalla terra dei micenei alla terra degli antichi cumani...
    sono rimasto sorpreso dalla mia città.
    ascoltando i media mi aspettavo una terra devastata come gaza ed invece, più viva e bella di mai.
    Dopo aver viaggiato abbastanza, posso dire con certezza che Napoli, in europa, è la città più bella.

    @zax: i graffiti di brussels sono davvero stupendi.

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  4. Grande pedro...
    Quando potrai andare...Gent è fantastica. Ci sono stato 2 giorni lo scorso anno e merita tantissimo!!

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  5. Pedro ti faccio una domanda a "brucia pelo"; pensi che questa tua "nuova vita" sia la conseguenza di tutte le esperienze passate oppure col senno di poi ad esempio avresti lasciato il lavoro prima?

    Io penso che "il momento giusto" non esiste, il momento giusto è quando uno lo sente ma di solito prima si deve fare un percorso..

    teo

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  6. Belli i racconti,come sempre del resto.Leggerti e' come al solito un piacere. Inutile dirti che se nel rientro a Brno passi da Parma.....io sono qua. Ciao. Alberto

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  7. @mario: si lo so che gent deve essere bella, tutti lo dicono, molto più di brugges che è solo un gioiellino turistico.
    @teo:bella domanda, non saprei la risposta, ma posso dirti che sin da ragazzino avevo in odio il lavoro 'sottopadrone'.
    Ho lasciato diverse volte, schifato da tutto.
    nel 2001 ho chiesto di andare in mobilità, lavoravo in tnt contratto tempo indeterminato mi occupavo di gestione immobiliare dei magazzini del nord italia.
    Avevo una 'cariera' davanti, possibilità di ottimi guadagni e (avendo il pelo sullo stomaco) anche tanti 'extra', molte manutenzioni dovevano avere il mio beneplacito, quindi...
    Diciamo che a soldi e carriera ho sempre preferito tempo libero e libertà.

    @alberto: grazie, più avanti ti aggiornerò e vedremo ;)

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  8. @Pedro

    COnfermo che Napoli e' la citta' piu' bella d'europa. Ho visto comunque una grossa differenza rispetto allo scorso anno. Pulizia , asfalto, ristrutturazioni in corso.
    Il lavoro di masaniello si vede e bisogna dargliene atto.
    Diamo a masaniello quel che e' di masaniello.
    Sei uno sulle perle ci piscia, e' ovvio che anche le eprle sembrano poi brutte.

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