lunedì 3 ottobre 2011

Discorso tipico dello schiavo

Discorso tipico dello schiavo.

"Uno degli aspetti più micidiali dell’attuale cultura, è di far credere che sia l’unica cultura… invece è semplicemente la peggiore.

Bèh gli esempi sono nel cuore di ognuno… per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare.
Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo, del letto, della macchinetta…

Mentre fino ad ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro, da oggi penso:
Pensa questi bastardi che mi stanno rubando l’unica vita che ho, perché non ne avrò un’altra,
c’ho solo questa.. e loro mi fanno andare a lavorare 5 volte, 6 giorni alla settimana e mi lasciano un miserabile giorno.. per fare cosa? come si fa in un giorno a costruire la vita?!”

Allora, intanto uno non deve mettere i fiorellini alla finestra della cella della quale è prigioniero
perché sennò anche se un giorno la porta sarà aperta lui non vorrà uscire…

Deve sempre pensare, con una coscienza perfetta:
“Questi stanno rubandomi la vita, in cambio di due milioni e mezzo al mese, bene che vada,
mentre io sono un capolavoro il cui valore è inenarrabile”

Non capisco perché un quadro di Van Gogh debba valere 77 miliardi e un essere umano due milioni e mezzo al mese, bene che vada.
Secondo me, poi, siccome c’è un parametro che, con le nuove tecnologie, i profitti sono aumentati almeno 100 volte… e allora il lavoro doveva diminuire almeno 10 volte! Invece no! L’orario di lavoro è rimasto intatto. Oggi so che che mi stanno rubando il bene più prezioso che mi è stato dato dalla Natura. Pensa alla cosa più bella che la Natura propone, che è quella di, mettiamo, di fare l’amore, no?!

Immagina che tu vivi in un sistema politico, economico e sociale dove le persone sono obbligate, con quello che le sorveglia, a fare l’amore otto ore al giorno… sarebbe una vera tortura… e quindi perché non dovrebbe essere la stessa cosa per il lavoro che non è certamente più gradevole di fare l’amore, no?! Per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana… certo c’ho il mitra alla nuca… lo faccio, perché faccio il discorso: “Meglio leccare il pavimento o morire?”
“Meglio leccare il pavimento” ma quello che è orrendo in questa cultura è che “leccare il pavimento” è diventata addirittura una aspirazione, capisci?

Ma è mostruoso che il tipo debba andare a lavorare 8 ore al giorno e debba essere pure grado a chi gli fa leccare il pavimento, capisci?
Tutto ciò è “oggettivamente” mostruoso, ma la dove la coscienza produce coscienza, tutto ciò è “effettivamente” mostruoso…

“SI VABBE’ MA ORMAI E’ IRREVERSIBILE LA SITUAZIONE”

Si, tu fai giustamente un discorso in difesa di chi ti opprire, perché è il tipico dello schiavo, no?! Il vero schiavo…il vero schiavo difende il padrone, mica lo combatte. Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.

Ma rispetto a quello che tu mi hai detto adesso: quando Galileo ha enunciato che era la Terra a girare intorno al Sole, ci sarà sicuramente stato qualcuno come te, che gli avrà detto:
“Eh si! sono 22 secoli che tutti dicono che è il Sole che gira intorno, mò arrivi te a dire questa stronzata… e come farai a spiegarlo, a tutti gli esseri umani?” e lui: “Non è affar mio, signori…”

“Allora guarda, noi intanto ti caliamo in un pozzo e ti facciamo dire che non è vero, così tutto torna nell’ordine delle cose”… hai capito? Perché tutto l’Occidente vive in un’area di beneficio perché sta rubando 8/10 dei beni del resto del Mondo. Quindi non è che noi stiamo vivendo in un regime politico capace di darci la televisione, la macchina,… no.

E’ un sistema politico che sa rubare 8/10 a 3/4 di Mondo e da un pò di benessere a 1/4 di Mondo, che siamo noi…
quindi, signori miei, o ci si sveglia… o si fa finta di dormire… o bisogna accorgersi che siete tutti morti…".


di Silvano Agosti.

4 commenti:

  1. [cit.] "Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà."

    Drammaticamente vero.

    Circa il conformarsi e il non saperne più come uscire, mi ricordo che una volta lessi che siamo arrivati ad un punto in cui non serve più il pastore col bastone per far stare insieme il gregge di pecore (cioè noi), ma basta che uno si allontani dal gruppo e subito tutti gli altri lo guardano e lo giudicano in modo tale che lui stesso tende a ritornare nel gregge da cui ha cercato di uscire...

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  2. praticamente hanno sostituito la repressione con il conformismo e perbenismo.

    ma per fortuna le pecore nere esistono ancora ;)

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  3. Diventa libero professionista, o imprenditore...poi potrai scegliere quando, come, dove e con chi lavorare...

    Ma e' troppo difficile per voi rivoluzionari da tastiera...molto meglio lamentarsi e basta, o distruggere e basta.

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  4. guarda, preferisco fare il rivoluzionario da tastiera, con un nome, una storia, delle idee che un anonimo 'libero professionista' (di cosa?in cosa sei professionista?) o 'imprenditore'.
    credi di essere 'libero' ed imprenditore, ma sei ancora più schiavo di un salariato.

    Oltre a lamentarmi 'qualcosina' la faccio.
    Intanto non standomi bene il sistema, lo abbandono e cerco di vivere senza gli strumenti che ritengo inutili.
    Sul distruggere, basterebbe farti un esempio semplicissimo; in questo momento il sistema economico e politico è come un rudere, con fondamenta marcie, tetto distrutto e mura forate.
    Preferisco abbatterlo e ricostruirne uno nuovo, con il rischio di stare senza un tetto per qualche tempo, piuttosto che vivere con il rischio che possa crollare tutto in testa all'improvviso.

    Tieniti il tuo rudere, io per un poco vivrò in tenda, sotto le stelle.

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