sabato 18 dicembre 2010

Barba e capelli

Due settimane fa mi è capitato di andare a tagliare i capelli.
Operazione facile per chiunque, ma non per me e per chi non conosce la lingua del posto dove vive.
Intanto non ero più abituato ad andare dal barbiere o parrucchiere.
Da una quindicina d'anni mi sono arrangiato da solo, con una macchinetta elettrica, per rasarmi i capelli autonomamente.
Due settimane fa la macchinetta a deciso di non funzionare più, ma soprattutto, dietro 'suggerimento' di una persona ho iniziato a far crescere i capelli.
Che poi non è facile per uno come me, mi sentirei un pò come lucio battisti.
Andare dal barbiere, mi fa venire in mente tanti ricordi.
Quando vivevo ancora nella bella Pozzuoli ed il barbiere si sceglieva quasi come il medico di famiglia, ci andava mio nonno, mio padre e portavano anche me.
Che poi da piccolo ti mettevano su un cavalluccio, per non farti fare capricci e poi quel lenzuolo che chissà a quante persone avrà cinto il collo, così stretto.
Quella sensazione spiacevole che si provava a sentire dei peli a contatto con la schiena, anche se si veniva spazzolati prima che fosse tutto finito.
E poi l'attesa, tra riviste storiche come l'intrepido, il guerin sportivo, qualche fumetto porno e quotidiani.
Quando andai a vivere a milano, mi accorsi di una grande differenza.
Se nel sud recarsi dal barbiere era una consuetudine, al nord iniziò a diventare un lusso.
Barba e capelli tanto in voga il sabato pomeriggio, per potersi presentare la domenica in chiesa, al meglio, non li vedevo più come riti collettivi.
Se prima potevo pagare 5/6 mila lire vivendo nel ricco nord la spesa come minimo raddoppiava.
Non potendo permettermelo, cercavo di far conciliare il taglio di capelli con i miei viaggi al sud.
Come se andassi a trovare parenti ed amici, regolarmente mi recavo dal barbiere, quello di famiglia, chiaramente.
Anche perchè sapevo di poter scambiare una chiacchiera, incontrare un amico...
Qualche volta, per arrangiarmi al meglio, mia madre cercava di dare qualche sforbiciata alla mia chioma.
Una volta combinai un bel casino...
Frequentavo una ragazza che per quanto bella non brillava certo per intelligenza e voglia di studiare, per cui lasciò gli studi per fare la parrucchiera.
Un giorno le chiesi di farmi un taglio, quando lei era ancora alle prime armi...ne venne fuori qualcosa di incredibilmente brutto ed impresentabile.
Era domenica sera ed io ero un mix tra un punk ed un mojcano, ma molto spettinato...
C'erano zone intere in cui si vedeva che il taglio era stato fatto malissimo e dovetti assentarmi da scuola per non venir deriso da tutti.

Da una quindicina d'anni, invece, ho imparato a rasarmi da solo, è comodo, economico, funzionale oltre ad essere stata una scelta di vita ed 'ideologica'...

Per questo, oltre che per le difficoltà linguistiche, non ero preparato ad andare da un 'kadernictivi' (barbiere), qui a Brno, ma visto che dovevo andare al party natalizio dell'azienda, chiedendo consiglio, ne ho provato uno ottimo.
Salon Josefina.
Che poi la prima curiosità, almeno per me, è che bisogna prenotarsi dal barbiere, mica come mi ricordavo io che entravo, chiedevo quanta gente c'era e mi accomodavo a sfogliare i giornali.
No!
Qui devi fare la 'reservace'.
In questo negozio si può fare online, scegliere ora e ragazza.
Il prezzo? ottimo, a me ha fatto pagare 90 czk (meno di 4€), visto che non avevo molto da tagliare, anche se normalmente è sui 150 czk (6€).
Si lascia sempre qualcosa di mancia.

Ecco come mi sono poi presentato al party aziendale... ;)




Parola del giorno: Kadernictvi - parrucchiere

3 commenti:

  1. ma ti fermerai qui o li farai crescere ancora?....magari come quelli della ragazza vicino a te.

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  2. Non ci avevo mai pensato, ma in vita mia ho avuto solo due barbieri...

    Uno era il vicino di casa, e da lui li andavo a tagliare da piccolo.
    E poi, e sono...cazzo più di vent'anni! ho cominciato ad andare da un altro barbiere più vicino a casa, amico di mio padre da quando erano ragazzi.
    Capita che ci vanno i miei zii, incontri facce note...

    Bel post.
    Mi hai fatto pensare ad una cosa alla quale non avevo ma fatto caso.

    p.s. il mio il cavalluccio ce l'ha ancora, ma è qualche decade che non ci sto più

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