Per la serie come arrivare ad ubricarsi, talmente tanto, da non ricordare niente e svegliarsi il giorno dopo con un terribile hangover (mal di testa da sbornia).
Questo è uno di quei racconti che ripetero' ai nipotini (se mai ne avro'), davanti al focolare del camino.
Non tanto per raccontare un episodio, ma per rimarcare che gli amici sinceri sono quelli che ti aiutano quando hai realmente bisogno.
I fatti: sabato pomeriggio, con il collega di lavoro, italiano, decidiamo di avventurarci seguendo la squadra di calcio del Brno, in trasferta ad Huderske Hradiste, 80 km circa di distanza, cuore della regione folkloristica della Moravia.
Si tratta del derby regionale.
In mattinata, alle 11, ci incontriamo e prendiamo il bus per la cittadina.
Un'ora circa di viaggio, appena arrivati cerchiamo il centro storico, abbastanza deludente, ed un ristorante dove gustare qualche bontà locale.
Dopo pranzo ci muoviamo in un pub del centro, apro la porta e...trovo tanti amici che sono arrivati con anticipo e stanno già bevendo.
L'atmosfera è allegra, come sempre molti mi salutano e iniziano ad offrirmi giri di rum, chiacchiere che comprendo poco, ma una pacca sulle spalle ed un sorriso sincero, abbatte ogni difficoltà linguistica.
Si canta e beve, tutto sembra far presagire una bella giornata, di sano divertimento, ma...
Ma lo slivovice, una grappa locale (sui 40 gradi) a base di prugna, è in agguato!
Accompagna troppi giri di bevute, si mischia alla birra, al vino ed al rum, che continuo a bere.
Dall'euforia iniziale, dai cori dedicati ai 'maccaroni' presenti, ad un certo punto arriva il 'black out'.
Di quelli totali!
Dalle 15 circa, non ricordo piu' niente, ogni tanto ho aperto gli occhi, vedevo ombre, rumori che rimbombavano nella testa, il collega italiano sdraiato al suolo di chissa' quale parte della cittadina visitata...
E poi il treno, il vomito sul giubotto ormai da buttare, una cara amica che mi viene a prendere alla stazione e mi accompagna a casa, io che striscio alla ricerca del letto...
Il resto non lo ricordo.
Un peccato.
Ero partito per divertirmi, per vedere la mia seconda squadra del cuore (che ha vinto, per fortuna), per trascorrere una bella giornata con gli amici, invece...
Invece ho causato sicuramente qualche problema a chi si è preso, per tutta la giornata, cura di me, a chi per non lasciarmi solo, ha rinunciato a vedere la partita e magari, anche rischiato qualche problema con la police, visto che il mio stato d'animo, non credo sia stato di quelli piu' pacifici.
Se sono tornato a casa, non con le mie gambe, lo devo ai tanti amici che non mi hanno lasciato solo.
Cosa mi rimane della giornata 'gettata alle ortiche'?
La certezza che le 'amicizie' interessate, quelle che si fanno a lavoro, non reggono il confronto con quelle VERE, quelle fatte in strada o sui gradoni di uno stadio.
Parola del giorno: Promin te - scusate
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Beato te che puoi contare su amici veri.
RispondiEliminaio sono senza parole.
RispondiEliminami stanno arrivando i primi racconti e primi feedback e devo davvero ringraziare (non solo a parole) molte persone...
comunque...non vorrei sembrarti banale...ma mai mischiare... cazzo non sei un ragazzino!
RispondiEliminabacco, i primi capelli bianchi non riescono a nascondere uno spirito ancora da ragazzino.
RispondiEliminacon i suoi pro ed i suoi contro... :)
Pedro, hai presente vico san giovanni maggiore pignatelli? giù nel cuore del centro storicopunkabestia?
RispondiEliminauna sera d'estate di un paio d'anni fa, ci misi 4 ore a percorrerla.
io mi tenni ben lucido perché ero in auto, e ti posso dire che come "pareo" addosso ai cari amici ai quali ho fatto la guardia da lucido...
sarai oggetto delle stesse rievocazioni :D