venerdì 6 aprile 2012

Un pò qua, un pò là (parte finale)

Venerdì
Sveglia al mattino presto, colazione, doccia e qualche ultima informazione sul viaggio verso la Serbia.
A piedi mi dirigo verso la stazione centrale, dove vengo informato che il treno per belgrado parte dall'altra stazione, keleti.
In cammino nuovamente, la città è quasi deserta, in occasione della festività nazionale in molti hanno approfittato per andare fuori a trascorrere il ponte.
Il biglietto per la capitale serba ha un prezzo irrisorio, circa 15€ (qualcosa come 4200 fiorini), bene!
Dopo aver fatto un poco di spesa per il viaggio, salgo sul treno, in compagnia di Spud.
Nel nostro scompartimento arriva una ragazza russa, bionda, ed una mora.
La russa cerca una presa per il suo laptop e non trovandola ci lascia, non mi rimane che attaccare bottone con la mora :)
E' ungherese, parla poco inglese ma mi tiene compagnia per lunga parte del viaggio in terra magiara.
Quando scende, arrivata al suo paese, vorrei andare con lei...ma la Serbia e gli amici mi aspettano!
Alla stazione di confine ungherese, kelebia, discutiamo con spud, se fare una pazzia.
Visto che il treno si ferma per i controlli per circa 1 ora, tra le due frontiere, pensiamo di scendere dal treno e attraversare il confine a piedi.
Chiaramente è impossibile.
a) si tratta di circa 15 km da stazione a stazione
b) si deve essere sottoposti ai controlli dei documenti, il che richiederebbe del tempo
c) non esiste una strada che collega le due stazioni, solo la linea ferroviaria, in mezzo a campi

Ricevo lo stampo sia della frontiera ungherese/europea sia di quella serba, oltre che ad una 'cazziata' da parte di una rigida poliziotta che mi intima di sedermi, quando le chiedo se si può scendere a sgranchirsi le gambe, nella lunga attesa.
Una volta in terra serba, il treno procede quasi a passo d'uomo, per percorrere i 180km che ci separano da Belgrado, impieghiamo quasi 4 ore...
Un pò si chiacchiera con le altre viaggiatrici nello scompartimento, sono studentesse spagnole, partite da bratislava, dove sono in erasmus.
Studiano medicina e discutiamo di come sia lo studio ed il lavoro in questa parte d'europa, rispetto alla spagna ed all'occidente.
Confermano una mia teoria, qui (in europa centrale e dell'est), con poche risorse e strutture non all'avanguardia, il lavoro del personale medico è eccezionale, anche grazie all'ottima preparazione scolastica.
Gli ospedali sono austeri, senza molta tecnologia avanzata, ma puliti e funzionali, medici ed infermieri altamente professionali.
Parliamo anche di viaggi e di altro, fino al loro arrivo a novi sad, la seconda città più grande della Serbia.
Ormai manca poco anche per Belgrado, dove mi aspetta un carissimo Amico, A.

Il resto della permanenza a Belgrado non la descriverò, si tratta di qualcosa che in pochi possono capire, sarò quasi sempre in compagnia di persone squisite ma con le quali condivido un interesse che viene ostacolato in ogni modo dai bravi rappresentanti degli stati e della polizia.
Posso solo dire che della Serbia e dei serbi, quando si conoscono, rimane qualcosa dentro il cuore, d'indelebile.
Un popolo ed un paese dipinto sempre in tinte oscure, accusato delle peggiori cose, bombardato

(ed ucciso) dai 'paladini della libertà', costretto alla fame con l'embargo, spezzettato e defraudato dei suoi territori, come la scellerata e prepotente decisione di inventare uno stato farlocco, il kosovo, per taglieggiarlo e ricattarlo, per imporre la chimera dell'ingresso in europa unita.
I serbi sono fantastici, hanno poco ma quello che hanno lo dividono con i loro ospiti, che sono quasi sacri.
Hanno una voglia matta di divertirsi, stare insieme, anche in maniera esagerata, un forte umorismo e spirito sarcastico.
Un pò come a Napoli, si vive alla giornata, il domani non si sa cosa ci riserva, meglio stare bene oggi, con quello che ho, che sono pronto a dividere con chi mi sta vicino.
Questa vicinanza, almeno caratteriale e mentale con Napoli è forte e molto sentita.
I serbi sono sempre additati dagli altri, i loro errori e lati negativi, molto enfatizzati.
In generale sono molto orgogliosi ed un popolo di guerrieri, pronti a difendere i valori che hanno, la patria, la chiesa ortodossa, la loro libertà.
Basta leggere la loro storia recente, la costante opposizione al dominio turco, poi quello asburgico (ricordate come iniziò la prima guerra mondiale?), fino alla storia recente, con il sanguinoso smembramento della ex-jugoslavia.
I balcani, la Serbia, sono l'epicentro di un esperimento, politico, economico, sociale.

Cos'altro dire su questa terra e questa gente?
I serbi sono un popolo quasi perfetto, forte, sviluppatosi con decenni di influenze diverse.
Un mix perfetto tra origini slave, influenza turca-ottomana e greca-mediterranea.

Belgrado non è bella, anzi, ha pochi posti da ammirare.
Il castello, da dove si può ammirare i fiumi sava e danubio che si uniscono.

Qualche scorcio della città, qualche chiesa e poco altro.
Ma quello che colpisce è la vitalità della città, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Proprio le notti, belgradesi, sono famose tra chi ha avuto la fortuna di viverle.
Ma il bello è anche come si sta insieme.
Con poco, trascorrendo una serata sulle panchine di un parco a chiacchierare, al castello seduti sulle mura di cinta o in occasioni più importanti, andando a ristorante per lunghi, interminabili e gustosi banchetti affogati da tanto alcool e rakia.

Se si visita la Serbia, se si conoscono i serbi, li si porta nel cuore.

Per sempre.

4 commenti:

  1. Eh no cazzo!!!!! Io aspettavo proprio il resoconto da Belgrado...............beh,se ti va puoi sempre mandarmelo in mail :-)
    Buona Pasqua caro Pedro.

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  2. assolutamente posso mandarti un resoconto dettagliato, via email.
    anzi non penso di avere la tua email.
    scrivimi a edbunker1312 'chiocciola' gmail punto com ;)

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  3. Ho letto uno dopo l'altro i resoconti che hai scritto e devo dire che hai fatto proprio un bel giro! ;-) bravo Pedro!
    Mi piacerebbe visitare la Serbia, dato che mi dà l'impressione di essere una nazione molto interessante.
    In generale sono spesso interessato da quei posti che vengono considerati "sconvenienti" (per usare un eufemismo).
    E poi della Serbia ho sempre sentito parlare male da parte dei cosiddetti organi di "informazione", e addebitare ai Serbi, come hai già scritto tu, le peggiori nefandezze.
    Tutto ciò non può che spingermi, fino a quando non avrò toccato con mano la realtà serba, a stare dalla parte che gli organi di "informazione" mi dicono di non sostenere.
    Un saluto e Buona Pasqua.

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  4. Esatto, questo è il motivo che spinge le persone come me e te a cercare di capire, di andare oltre le informazioni del mainstream, di diffidare quasi in tutto quello che ci viene propinato.
    Una ragazza che ho conosciuto mi ha raccontato che ha ospitato tante persone, tutte sono andate via con un ricordo piacevole, tutti si aspettavano un paese allo sbando, delinquenza, violenza, crimini, gente assetata di sangue.
    Invece bastano pochi minuti per capire che la realtà è diversa da quella dipinta ad arte dai soliti noti.
    La serbia è un paese orgoglioso e che non si fa mettere i peidi in testa, da nessuno, questo non è gradito dai (PRE)potenti

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