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sabato 25 maggio 2013

Non solo praga...

Post in inglese (nel mio inglese...) preso da: http://budgeteurope.wordpress.com/2013/05/25/not-only-prague/



Prague, capital of Czech Republic (aka CR), is one of the most visited and beautiful city in the whole world, this is a fact, however only few travellers were (and are) 'brave' enough to discover the rest of the country, which is so far to be compared to its biggest and most important city.
Czech Republic is not Prague, at all, feel free to decide whether in a good way or not...
Below few pictures of my last visit in Czech Republic (not in Prague...).
2013-05-04 19.45.01Let's start from my arrival at Brno, the second largest city in CR, on Saturday at around 1930...well, this picture says a lot, I guess.
The church up the hill is called 'Petrov', one of the main attraction and this is the core of the city centre, almost no one around. This doesn't mean that Brno is a boring city, not at all!!!!Actually Brno is a vibrant university city. There are around 89,000 university students within a total 380,000 inhabitants.
Easily by that time people are having dinner at home, in restaurants or already started their intense weekend...
The pictures below says a lot about the city and the rest of the country too...food and hospitality!
On the left Sunday lunch, as tradition families prepare a tipical czech meal (roasted duck with stuffed cabbages and potatos dumpling), included soup; on the right picture, a dinner at another friend's home, ingredients are similar and note that the 'evergreen' and always present is the beer: Starobrno!!! :)

2013-05-05 12.21.05 2013-05-07 17.53.30
Beer that can be found in abboundance in the whole country and this is again another difference with Prague.
Quality of beer is much more appreciated and cared outside the capital city. Tourists and travellers are happy with the commercial brands offered them in prague pubs.
Czech people DO care about beer, a lot, as they consume the highest amount of beer in Europe, and czech people rather prefer small local breweries that offer highest quality and taste instead of industrial and commercial brands...As I have many local friends (I used to visit and live in Brno for several years) I follow their advises and I have to say, I enjoy the pure pleasure of good beers.
2013-05-07 22.33.35  2013-05-10 19.06.37 2013-05-10 19.06.11
2013-05-09 11.59.17 2013-05-09 11.52.16 2013-05-09 11.53.08  2013-05-09 11.57.37
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These last pictures had been taken when I was in Trebic (I spent there a week, after being the weekend in Brno), at one of my best czech friend's home.
Trebic, with its jew area rewarded by UNESCO in its World Heritage list, is a small city in vysocina region, just in the middle of CR, 100 km far from Prague and almost the same from Brno.
Visocina is a beautiful region, with cozy small towns, like Zdar nad Sazavou, rewarded by UNESCO in its World Heritage list, Telč, with a perfectly preserved Renaissance town centre surrounded by shallow man-made lakes, rewarded by UNESCO in its World Heritage list and Jihlava (the main city of the region), forests and lakes.
If you like hiking, fishing in relaxed small lakes, if you like peaceful natural environment, well, this is the place in Czech Republic you should go.
Eventually is not a coincidence that my long trip ended here, in my beloved Brno. I feel very close to this city and this part of CR, Moravia and Vysocina.
It means a lot for me, good friends, love (well, yes, I had a few stories here and almost all of them were with deep and sincere feelings), good life, fun, outdoor activities and relax and much, much more. Thanks to Brno and my czech friends!
2013-05-13 09.51.30 2013-05-13 08.42.49 2013-05-13 09.50.24

mercoledì 10 aprile 2013

Balkan tour!

2013-03-21 13.16.29
Destinazione Balkani!

Il racconto di questo viaggio inizia da un compartimento di un treno, in direzione Trieste, una città di confine, in cui ho trascorso quasi un anno della mia vita, facendoci il militare, qualcosa come 15 anni fa.
I miei pensieri iniziano a raccogliersi ed a farsi più nitidi, aiutandomi a trascorrere le ore di viaggio. Dopo Venezia i luoghi giuliani si avvicinano e ritorno a familiarizzare con loro, Latisana, Monfalcone ed il suo porto, i primi scorci di alto mare adriatico che riflettono i raggi di un sole che inizia a scaldarsi ed a scaldare.
Poi le rocce carsiche, inconfondibili per chi le conosce, il castello di Miramare e la sua pineta e finalmente la città di arrivo ed anche di partenza di questo viaggio. Trieste. Ponte verso una terra e cultura che qualcosa come venti anni fa rappresentava paura, diversità, povertà, mancanza di libertà, per noi che credevamo di vivere in democrazia. Invece questa zona d’italia era l’esempio di come le barriere ed i confini non servano a nulla e non possono fermare l’integrazione.
Mitteleuropa, era una parola che imparai a conoscere a Trieste ed ho capito ancora meglio viaggiando e vivendo in Rep ceca. Europa centrale. Un mix di impero austro-ungarico con le popolazioni slave, e reminescenze di influenza mediterranea ed ottomana. Solo trascorrendoci del tempo, guardandosi attorno, parlando con la gente si può godere appieno della bellezza dei balkani e della mittleuropa.
Dopo essere sceso dal treno, passeggio un poco per la città, non ho molto tempo a disposizione, voglio raggiungere Ljubljana in slovenia e non intendo farlo in modo semplice, con il bus diretto. Voglio arrivare a Villa Opicina, ultimo avamposto prima del confine, da lì attraversare il confine e raggiungere il primo paese in slovenia, sesana, per prendere il treno fino alla capitale.
2013-03-21 13.29.37Sul bus che sostituisce il vecchio tram che si inerpicava fino a Villa Opicina, chiedo informazioni su come raggiungere il confine, tutti sono gentili nel rispondermi e nel dirmi che ci vorranno quasi un’ora. Scopro che la caserma in cui ero operativo è stata chiusa ed abbandonata, ospitava il primo reggimento di fanteria italiano, il S.Giusto. Salendo la vista sul mare azzurro diventa incredibilmente bella, sarei tentato di scendere per fotografarla. Quando il bus si svuota rimango a parlare solo con l’autista che dopo un po’ mi ferma in mezzo ad una stradina che si dirige verso fernetti, il confine. Saluto e scendo, zaino in spalla e via, respirando l’aria del carso. Passa qualche macchina isolata, poi vengo raccolto da un simpatico triestino, che però mi può dare uno strappo solo per un paio di km. Meglio che niente. Da lì a pochi metri c’è il confine, ormai abbandonato, chiedo come arrivare a sesana a due camionisti rumeni e continuo a camminare, fa caldo, c’è un bel sole e raggiungo la stazione ferroviaria del paesino che ormai sono già bello sudato. Aspetto il treno sul binario e mi divoro un panino preparatomi da casa.
Dopo poco più di un’ora in treno, tra boschi, laghetti e la neve dei monti sloveni, sono a Ljubljana, cerco la strada per l’ostello, mi faccio una doccia veloce e scappo in centro, avevo capito che si trattava di una bella città e non volevo perdermela. Non sbaglio, Ljubljana è davvero molto carina! Ha un aspetto austriaco, tutto in ordine, funzionante, ben tenuto.
2013-03-21 18.23.51Il centro si raccoglie lungo il fiume che da il nome alla città. Il castello dall’alto ha l’aria di sorvegliare e proteggere il nucleo abitativo. È giovedi pomeriggio e mi sorprendo dalla quantità di gente che si gode il tempo seduta ai caffè, ai bar ed ai tanti localini sparsi ovunque. Tanti giovani in giro, è una città universitaria e si vede. In serata mangio qualcosa di veloce e mi fermo a bere una birra, la union fatta qui, in un locale sul fiume. Faccio un giro nella zona alternativa, Metelkova, un quartiere quatter, occupato, pieno di graffiti e street-art, con molti locali dove si ascolta musica.
Il giorno dopo mi aspetta una stupenda giornata di sole e la scoperta del castello e di altre zone. Mi incammino a piedi sulla cima della collina, tra fiori che emanano profumi primaverili, non vedo l’ora di raggiungere le mura. Ho la bella sorpresa di scoprire che l’ingresso è libero, visito le vecchie prigioni e le torri, c’è anche un collegamento wifi libero, come in tutta la città. PROGRESSO che in italia è ancora molto lontano…
2013-03-22 10.59.47La vista sulla città è molto gradevole, in lontananza si vedono nitidi i monti con le cime innevate, l’aria è tersa, sono felice di godermi questi momenti. Scendo verso il centro e scopro il colorato mercato cittadino, mi aggiro tra i banchi di verdura e frutta, di altri prodotti biologici, carne, uova, miele…
Un lungo porticato che costeggia il fiume ospita numerosi piccoli bar ed esercizi commerciali, pieni di gente che si gode il sole ed il tempo libero, mangiando, bevendo, chiacchierando. Dei chioschi mobili vendono pesce fritto, salsicce ed altre pietanze tipiche, mi viene l’acquolina in bocca ma resisto ancora un poco, voglio girare ancora, mentre le strade si riempiono sempre di più.
Alla fine, tra il mio vagabondare, noto una ‘pekara’ un panificio ed ordino il mio primo burek di questo viaggio. Il burek è una torta salata di origine ottomana popolarissima in tutti i balkani. La mia preferita è con il formaggio, l’originale è quella con carne tritata, altre varianti sono con le patate o gli spinaci.
2013-03-27 12.47.52
Trascorro il pomeriggio in centro, passeggiando tra i bar all’aperto, pieni di gente, facendo fotografie e prendendo un po’ di sole.
2013-03-21 18.46.33L’atmosfera è rilassata e gioviale ovunque. Noto le scarpe che penzolano da fili che collegano palazzi vicini, lasciati forse dagli studenti erasmus (?)
In serata incontro Petra, una ragazza che mi ha contattato tramite couchsurfing, andiamo a bere qualcosa, mi racconta della sua vita, della situazione politica slovena, che ricorda quella italiana, parliamo di viaggi e di tanto altro, mentre beviamo qualche birra.
Il giorno dopo, sabato, si ha già la sensazione che il tempo stia cambiando, il cielo azzurro inizia a ricoprirsi di nuvole che sono sempre meno passeggere.

Preparo il mio zaino, il mio viaggio prosegue, direzione croazia e zagabria, ma prima di andare in stazione mi godo ancora una volta il mercatino in centro, la musica tradizionale, un paio di pizze preparate sul posto da un simpatico signore che impasta ed inforna innumerevoli pizze di grano nero e saraceno, condite con formaggio locale, erba cipollina o speck.
2013-03-23 10.51.16
E’ tempo di andare via, prendo un andata e ritorno per la capitale croata, mi costa circa 25€ e qui devo aprire una parentesi…
Ho con me una carta bancomat che sapevo non funzionare in alcuni paesi, ad esempio in albania e macedonia non potevo prelevare, prima di partire decido di prelevare un centinaio di €, pensando di prelevare ulteriormente a zagabria, prima di proseguire per la bosnia.
Il mio piano prevede di visitare Banja luka, Sarajevo e Mostar e magari di ritornare attraverso dubrovnik verso zagabria e trieste. Chiusa parentesi.
In treno osservo il paesaggio sloveno, al confine salgono gli sbirri e controllano i documenti e passaporti, sono con un nutrito gruppo di americani, quando passiamo in croazia, dopo il controllo ed i timbri ai passaporti, si nota subito la differenza d’ambiente. Ora sono nei balkani!
A zagabria mi incammino verso l’ostello che ho contattato nei giorni precedenti, è un po’ distante dal centro, potrei usare i tram ma decido di camminare per iniziare il contatto con la città. Mi fermo in uno sportello atm, inserisco la carta ed il codice. La transazione non può essere eseguita.
Provo con un’altra banca vicina. Stesso risultato. Hmmm inizio a pensare che la carta potrebbe non funzionare in qualsiasi paese fuori dall’unione europea, anche se la croazia ci entrerà tra pochi mesi, a giugno di quest’anno.
Comunque, sono in un bel casino, non ho soldi sufficienti a completare il giro previsto, ho appena 100€…!
In ostello spiego la mia situazione, ho poco contante, la mia carta non funge e chiedo se posso pagare fornendo solo il numero di una carta di credito, che però non possiedo con me al momento.
Per fortuna il Lounge funk hostel è gestito da una ragazza simpaticissima ed incredibilmente in gamba, Anja. E’ stata una backpacker e viaggiatrice per molti anni finchè ha deciso di aprire l’ostello e di ospitare ed accogliere lei stessa viaggiatori e backpackers. Quello che è anche il mio sogno…!
2013-03-23 21.11.28Dopo aver fatto conoscenza con gli altri ospiti nella mia stanza, tra cui un sud americano che tifa Napoli (!!!), cerco la cucina e mi imbatto in un gruppo di ragazzoni che mi ferma e mi offre da bere.
Sono tifosi dell’hajduk split (spalato) venuto qui per assistere alla partita giocata la sera prima, tra croazia e serbia. Praticamente trascorro tutta la serata e notte con loro ed un gruppo di tedeschi. L’ostello è un tipico ‘party-hostel’, tanta gente in giro, un bar collegato, musica reggae, ska e funky che aiuta a creare una bella atmosfera.


Verso l’una di notte decido di uscire ed andare in centro, a piedi ci vogliono circa 20 minuti.
2013-03-23 23.57.42Ma ne vale la pena, è sabato sera, c’è molta gente in giro, i locali ed i bar sono pieni. Rimango in giro, voglio vedere le strade e ne ho abbastanza di bere. Mangio qualcosa di veloce, il solito burek al formaggio e torno in stanza, saranno le 3 di notte, cade qualche fiocco di neve e sono il primo a mettermi in branda…
Il mattino dopo è tutto bianco ed innevato! Faccio colazione e decido di uscire per vedere la città sotto la luce…del sole…(che non c’è). Viste le condizioni atmosferiche non vado molto lontano e ritorno in ostello, dove c’è tanta gente e si parla e ci si diverte con tutti. In serata incontrerò dei ragazzi di zagabria con cui ero in contatto qualche anno prima.
2013-03-24 19.20.24Appena ci incontriamo mi portano a vedere lo stadio cittadino, che è chiuso e buio, ma in qualche modo sono dentro. Poi andiamo in centro, in un locale molto popolare, proprietà di un ex calciatore. Lì beviamo qualcosa e ci raccontiamo tanti episodi e momenti di vita. Va avanti così per molto, finchè non mi accompagnano in ostello e mi omaggiano di una bottiglia di rakjia fatta in casa. La rakjia è una forte grappa diffusa in tutti i balkani, ognuno crede di essere il possessore della ricetta originale ma in effetti credo che sia qualcosa che è diffuso anche in centro europa, in rep ceca e forse anche in italia. A me non piace per niente, ma con gli anni ho imparato a sorseggiarla un po’. Ne ho anche abusato qualche volta, ma devo dire che quando è fatta in casa, ha degli effetti collaterali molto minori rispetto a prodotti alcolici industriali.
Il giorno dopo sono ancora in partenza, destinazione bosnia, vado alla stazione dei bus, compro un andata e ritorno per Banja luka, spendendo qualcosa come 20€ (ormai mi rimane pochissimo per i restanti giorni). Il bus parte ad ora di pranzo, nel bel mezzo di una tempesta di neve e raggiunge la capitale della Republika Srbska di bosnia in circa 3 ore, compreso i tempi morti al confine, per il controllo dei documenti.


...Banja Luka, Sarajevo ed il resto del racconto, con ritorno in italia si possono leggere sul mio blog: BUDGET EURO TRIP

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sabato 9 febbraio 2013

budgeteurotrip.com aggiornamenti

Il sito che da poco ho creato, con non poca fatica, sta andando avanti.
Lavorandoci diverse ore al giorno, continuo ad aggiornarlo, a cercare notizie e foto da inserire, a contattare persone ed amici per farlo visionare, per cercare suggerimenti, commenti ed altro.

Visto che è in inglese, vi invito, almeno, a visitare le gallerie fotografiche con foto scattate tutte da me (o da amici che mi hanno gentilmente concesso di pubblicarle), visto che voglio utilizzare solo foto personali e non prese in rete.
Almeno in qualcosa mi voglio distinguere :)

Nei prossimi mesi mi rimetterò in viaggio, in europa, per rivivere le emozioni del viaggio, per fare foto nuove da pubblicare, per cercare notizie e curiosità da aggiungere, per allargare il raggio di amicizie e conoscenze.

Intanto budgeteurotrip.com è anche su fb, potete cliccare su 'mi piace'. Non costa niente! :)

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mercoledì 30 gennaio 2013

Nuova 'avventura'

Dopo tanto tempo torno a scrivere sul mio vecchio, caro, blog.
Questa volta lo faccio per annunciare un nuovo progetto, una nuova idea, nata dopo la serie di viaggi attraverso l'Europa.
Questa 'nuova avventura' è un sito (che spero di finire a breve), budgeteurotrip.com, che già dal nome spiega un pò tutto e racchiude la mia filosofia nel viaggiare (ed anche di vita).
Budget perchè preferisco ricercare l'alternativa più economica che mi garantisca qualità accettabile.
Euro(pa) perchè credo che il vecchio continente abbia molto da offrire ad un viaggiatore.
Molti partono per lunghi viaggi (e presto spero di farlo anche io) senza nemmeno conoscere il paese dove sono nati e lo stesso vale per questo continente.
Storia, cultura, arte, monumenti, bellezze naturali varie, usi e costumi, specialità e tanto altro.
Ogni nazione, regione, città in questo continente offre delle perle di rara bellezza ed anche le diversità sono dei valori aggiunti notevoli.
Per fortuna siamo diversi, l'importante è essere uniti.
Pensate solo all'italia, quante differenze ci sono, tra cultura, paesaggio, lingua...tra liguria e veneto, tra lombardia e emilia, tra toscana e sicilia, tra puglia e sardegna...
Infine trip, viaggio...quella voglia di metterti alla ricerca di qualcosa, di indefinibile, che solo tu nel tuo profondo sai e non puoi spiegare.
Mettersi uno zaino in spalla, dopo aver controllato che sia tutto a posto e partire, verso una meta nuova che possa darti sensazioni nuove oppure un luogo conosciuto, che comunque è in grado di sorprenderti ogni volta.

Ecco, budget, euro, trip.
Qui sta tutta la mia nuova 'avventura' che spero di trasmettere a chiunque abbia voglia di leggermi.





martedì 20 novembre 2012

Ukrajjjjjjnaaaaa! fine del viaggio



In ritardo inserisco la fine del racconto...

...
Il viaggio in treno da dnipropetrovsk a Kyiv (kiev) mi spaventa di meno, dopo le 18 ore affrontate in precedenza.
Il treno gialloblu è anche più nuovo e confortevole, i servizi igienici sono decenti, per cui mi abbandono sulla mia cuccetta superiore con molta più tranquillità, pensando di godermi il viaggio notturno e svegliarmi a destinazione riposato, eppure…
Non avevo fatto conto con due fattori, la bambina nello scompartimento, che si lagna per tutta notte, ma soprattutto le incredibili impostazioni del sistema di riscaldamento del treno.
Pur essendomi già tolto la felpa e rimanendo in maglietta, non posso smettere di tormentarmi per il gran caldo, l’aria ferma e satura che avvolge tutto il vagone.
Nel pieno della notte non resisto, tutto sudato e frastornato, scendo con difficoltà dal lettino, cercando di non dare fastidio a chi dorme sotto, vado in bagno a sciacquarmi, poi in corridoio, apro la parte superiore dei vetri, per far passare aria fresca.
Mi accorgo che siamo fermi, in aperta campagna, il buio totale attorno a noi.
Realizzo più tardi che è dovuto al cambio di ora legale, dalle 3 del mattino ci siamo fermati fino alle 3 del mattino…
Quando decido di rimettermi in branda faccio un disastro, stanco e poco avvezzo con questi treni, cercando di risalire metto un piede sul tavolino, rovesciando i bicchieri che la donna aveva lasciato…latte, acqua e del succo vanno ovunque sul suo letto e mi devo sorbire 5 minuti di saracche in ukraino.
Provo a scusarmi con un ‘sorry’ ma quando vedo che la sua liturgia va troppo per le lunghe, inizio anche io a farle capire che magari avrebbe potuto immaginare che sarei voluto scendere dal lettino.
Lo dico in italiano e non credo mi abbia capito realmente, ma comunque si alza e maneggia qualcosa, vicino alla porta, quando va via nel corridoio, vedo che ha aperto dei ganci, che in effetti, servono da appoggio per il piede di chi deve salire sulla cuccetta superiore.
Vabbè, ma come facevo a saperlo?!
Mi rimetto a dormire, dopo la sosta di un’ora il treno riparte ed in un paio d’ore la luce del mattino mi sveglia, manca poco all’arrivo e questa volta posso godermi una rinfrescata in bagno.
Anche qui non è facile capire come usare l’acqua, non ci sono manopole o pulsanti, semplicemente si mette la mano sotto il rubinetto e facendo una leggera pressione verso l’alto con il palmo, si fa scorrere l’acqua.
Riuscire a non schizzarsi, almeno per un principiante come me, è come fare 6 al superenalotto con una schedina base.
Sono a kiev dal primissimo mattino.
Ho un ostello prenotato, ma non posso certo arrivare li alle 7.
Decido quindi di camminare, cercando di far trascorrere del tempo e presentarmi ad un orario ancora troppo presto, ma almeno più consono.
Con il mio zaino di una decina di kg, inizio a cercare la strada e la direzione corretta, senza successo.
Devo entrare in un mecdonaldz per scroccare un po’ di connessione, fare una ricerca sulla mappa e rimettermi in marcia.
La zona della stazione, è brulicante di persone, anche a quest’ora del mattino, di una domenica autunnale.
Attraverso le prime boulevard della città, verso il centro, un saliscendi continuo, mi piacciono le città non piatte, anche se camminarci stanco e con un peso in spalla non sono il massimo.
Quando arrivo a destinazione, con qualche difficoltà a trovare la via esatta, sono grondante di sudore.
Citofono e mi risponde una voce assonnata dopo qualche minuto, spiego che ho una prenotazione.
Per fortuna mi fa salire, 5 piani a piedi…sempre con il mio fidato zaino di 10 kg sulle spalle.
Mi apre la porta una ragazza, che ha ancora il segno di cuscino sul viso, mi chiede di togliermi le scarpe, i documenti e la prenotazione, mi borbotta qualcosa sull’orario di arrivo e le chiedo scusa, pago, le lascio il resto per il disturbo e mi siedo in cucina.
Più che un ostello è un appartamento, con un bagno, un cucinotto e 3 stanze da letto arredate con letti a castello.
Tutti dormono, chiaramente, ne approfitto per farmi una doccia calda e togliermi i vestiti ormai zuppi di sudore, prima di mettermi in branda e riposare un paio d’ore.
Verso ora di pranzo mi alzo, vado in cucina e faccio conoscenza con l’ennesimo incredibile personaggio incontrato in viaggio.
Sergej mi accoglie offrendomi un gaspacio, una minestra fredda, poi mi scruta ed indovina che sono italiano, ma ormai ci sono abituato e devo abbandonarmi all’idea di passare inosservato.
Dopo le presentazioni del caso, mi racconta letteralmente la sua vita.
‘Military Chief of defence minister’ capo militare del ministero della difesa ukraino.
Perbacco! Verrebbe da dire, se non che mi chiedo anche cosa ci faccia in una brandina di un ostello da 5 euro al giorno, ma non gli faccio notare i miei dubbi, lasciandogli tutta la boriosa soddisfazione del titolo professionale.
Mi dice che è un ex ufficiale del kgb e dell’armata rossa, che ora è generale dell’esercito ukraino e mi racconta della sua famiglia, che vive ad Amsterdam, con la moglie che è un importante avvocato, mentre le tre figlie sono i suoi angeli.
Continua ad offrirmi la zuppa fredda, ma ho lo stomaco ancora sottosopra per la stanchezza e preferirei qualcosa di caldo e solido, quindi esco e mi dirigo verso un obiettivo preciso, il consolidato pusata hata.
A stomaco pieno giro per le vie del centro e mi stupisco della bellezza della città.
Non me l’aspettavo così.
Viali molto grossi, con palazzi alti e maestosi, spazi enormi, colline con strade alberate, il fiume dnipro e le bellissime cattedrali ortodosse nella zona alta, vicino sofskja.
Oggi è il giorno dell’elezioni nazionali, assisto ad un concerto di musica russa della banda militare (russa?), con la mitica katiuscia (che credo sia il carro missile che ha purgato i tedeschi nella seconda guerra mondiale) in una bella piazza, poi alla sfilata di giovanissime ragazze con i colori gialloblu nazionali in un’altra piazza, al raduno di simpatizzanti della timoschenko, con cartelloni e striscioni che ne richiedono la libertà.
Un continuo gracchiare di megafoni ed altoparlanti, telecamere e giornalisti, maxischermi, tra la folla domenicale che riempie le vie del centro.
Cambio le ultime 10 euro che mi sono rimaste e con le quali dovrò vivere in questi due giorni prima della mia partenza.
Viaggiare low-budget significa anche questo, potrei prelevare, ma voglio farcela con quanto avevo previsto di usare.
Per cui prima di tornare in ostello a riposarmi, decido in quale supermarket a fare della spesa per la cena, anche se una volta in ostello sergej mi accoglie con il suo gazpaco, che non posso rifiutare.
La zuppa è riscaldata, ci aggiunge della crema di peperoncino per darle colore e del pepe, devo dire che non è male, mangiare senza bere è un peccato mortale per gli ukraini, soprattutto se c’è un ospite, per cui devo assaggiare la sua vodka e brindare alla salute un paio di volte.
Ascolto le sue avventure, mentre siamo a tavola, i suoi viaggi, le sue conoscenze e le incredibili cose che ha visto, sentito e fatto.
Mi racconta della siberia ed a me viene tanta voglia di continuare a leggere il libro di lilin (educazione siberiana) e finirlo il prima possibile, per poter leggere l’altra copia che ho preso dalla biblioteca, prima di partire.
Il ragazzo che siede al tavolo con noi non parla inglese, come la maggior parte degli ukraini e russi, ma sembra capire cosa dice il ‘generale’.
Verso le 21 stanco ed anche un po’ annoiato dai racconti mitomani di quello che poi si rivelerà un 42enne che sembra averne almeno 50, di anni.
Mi metto in branda a leggere e dopo un paio d’ore chiudo gli occhi, anche se dalla vicina cucina sento che le voci sono aumentate, i brindisi anche e dureranno tutta la notte…

Lunedi
Quando mi sveglio il giornalista francese, il giovane russo-ukraino che non parla inglese ed il generale del kgb sono in pieno coma post etilico, riversati nelle loro brande, dopo i bagordi della notte.
Bocca spalancata a russare con rigolii di saliva ai bordi, lenzuola che a malapena coprono la parte centrale del corpo, piedi lanciati in direzioni opposte…
In cucina faccio conoscenza con un nuovo arrivato, un turco con cui parlo di viaggi per una buona ora, gli chiedo se posso usare il suo pc per stamparmi la carta d’imbarco, visto che il mio cellulare non riesce a connettersi al wifi dell’ostello.
Decidiamo di fare un giro in centro ed in stazione centrale, dove il giorno dopo dovrei prendere il bus per l’aeroporto.
Tra una chiacchiera e l’altra e mentre stavo usando il suo pc, scopro che ha una pagina aperta abbastanza eloquente…kiev escorts…con immagini di donne semi nude abbastanza esplicite.
Non è per nulla imbarazzato della cosa, anzi, dopo un po’ la conversazione viene condotta proprio su quel canale.
Mi racconta che aveva fittato una camera in appartamento, per avere più privacy e che era in ukraina solo per trovare ragazze, a pagamento.
I suoi viaggi sono esclusivamente a scopo sessuale, Thailandia, cuba, brasile ed ora ukraina.
Penso che i turchi non siano molto distanti dagli italiani, a sentire i suoi racconti.
La cosa che mi fa stupore è che parla degli ‘incontri’ come di conquiste, mi dice di come sia facile avere una ragazza…a pagamento…
Forse in turchia non lo è.
Dopo aver trovato il posto dove partirà il mini bus per l’aeroporto, risparmiandomi così i 25 euro di taxi, pagandone meno di 80 centesimi per il bus+metro, cerco una scusa per allontanarmi dal turco e dai suoi discorsi, ormai improntati su un solo binario.
Per carità, le ragazze che vedo in strada sono bellissime e verrebbe la voglia di conoscerle, ma da quanto mi racconta ‘l’amico turco’ sono avvicinabili solo con i soldi, soprattutto per gli stranieri.
Viste le mie finanze non considero nemmeno l’idea di andarmi a fare una serata o una bevuta.
Trascorro un freddo e piovoso lunedi in giro per la città, ritornando in serata in ostello, stanco e pronto alla partenza per il giorno dopo.
Sergej è meno pimpante del solito, si è rasato i capelli e parla solo un po’ con gli altri ospiti.
Mi preparo delle uova sode con cetriolini e pane nero, ottimo.
Non posso connettermi ancora con il cellulare, quindi decido di finire di leggere il libro e poi di riposare, domani mattina presto devo andare in aeroporto.
Il viaggio ukraino sta finendo.

Martedi
Niente di importante da segnalare, al suono della sveglia cerco di prepararmi e prendere le mie cose senza dare troppo fastidio alle altre persone in camerata.
Dopo doccia e colazione vado alla fermata della metro, fino alla stazione centrale dei treni, percorrendo la via coperta del bazar, dove numerosi negozietti colorati e kitch vendono di tutto.
In questi cunicoli stretti e lunghi come corridoi di vecchie case popolari, gli odori forti della grande città, del suo traffico, dei riscaldamenti dei palazzi si mischiano a quelli di cibo fritto, alcool, sudore, umidità…
Le strade attorno la stazione sono piene d’acqua e di pozzanghere, salgo sulla marshrutka numero 368, un paio di persone hanno le inconfondibili valigie da viaggio aereo.
Quando si mette in moto mi abbandono al alcuni pensieri su questo viaggio, senza dare molto peso alla strada che facciamo e sono fortunato quando mi accorgo, tra le innumerevoli fermate, che una ragazza con una valigia scende.
Mi riprendo dai pensieri e chiedo se siamo arrivati in aeroporto, ricevendone conferma.
Se non avessi notato che stava uscendo chissà dove mi sarei ritrovato!
L’accompagno verso il grosso edificio, aiutandola ad attraversare le grosse pozzanghere d’acqua con quella sua enorme valigia avvolta in strati di plastica.
Ora non mi resta che aspettare il mio volo, godermi la connessione gratuita wifi e prepararmi al prossimo viaggio!


lunedì 18 giugno 2012

Via Baltica: prime foto

Come promesso ecco qualche foto ricordo del viaggio on the road:

Wodka bar a Warsaw, in serata


Wodka bar a Warsaw, shots e aringhe


Vilnius, castello


Vilnius, veduta della libera RES PUBLIKA di Uzupis
 

Lithuania, castello di Trakaj


 Vilnius, chiusura di serata con pancakes di patate



Riga, serata tra gente del luogo al centro di kultura


On the road...viaggio infinito da Riga a Warsaw



giovedì 7 giugno 2012

Ancora 'On the road'

Saluti a tutti voi da Riga, Latvia.
Il viaggio, tutto con bus e treno, e' iniziato giovedi scorso.
Bus per Olomouc, poi treno per Warsawia, poi bus di 10 ore per Vilnius, piccolo tour nelle vicinanze, in bus, a Trakai, poi ieri pomeriggio bus per Riga.
Sabato si riparte, sempre in bus, 13 ore, ritorno a Warsawia, poi Krakow, credo in treno, poi non so.
Fino ad ora, tantissima gente interessante conosciuta negli ostelli, nelle strade, nei bar...
Siii viaggiareeeeee!!!!!!!