sabato 26 novembre 2011

La fine dell' € ?

Ormai diventa una notizia sempre più aperta e sulla bocca della gente.
Sinceramente non saprei immaginare lo scenario che ne deriverà, ma intanto aggiungo anche una mia piccolissima testimonianza.
A lavoro, per una multinazionale stellestriscie (ho dato le dimissioni per incompatibilità di pensiero, a fine dicembre sono un uomo libero), ci è stato spiegato un cambio strutturale del programma di partnershiT (l'ho chiamo così ormai), che avverrà ad aprile del prossimo anno.
Attualmente tutti i partner delle maggiori nazioni europee sono registrati in un software amministrativo e database, sotto le singole voci e sigle europee (esempio IT, DE, FR, ES...) a cui corrisponde come valuta per pagamenti, fatture ed elaborazioni, l'€.
Ecco, da aprile 2012 è stato deciso di passare TUTTI i partners della regione EMEA (eu, Middle East, Africa), sotto la sigla UK01 e quindi sotto la sterlina...
Di solito a questi meeting che avvengono di recente, non pongo molta attenzione, ma con un riflesso incondizionato, mentre lottavo per tenermi sveglio, ho avuto una scossa lungo il corpo ed il cervello ha si è svegliato da solo.

Non so se è l'ennesima 'paranoia disfattista', l'ennesima idea complottista, ma mi sembrava il caso di condividerla.

Ciò che più mi preme capire è cosa cmabierà, per NOI, cosa succederà, se davvero dovesse crollare la moneta unica europea.

2 commenti:

  1. difficile rispondere a certi quesiti ed immaginare certi scenari, pero' toh, oggi ho letto questo che sembra quasi relazionato con il tuo post, te lo linko nel caso ti interessi la lettura.

    RispondiElimina
  2. In effetti la tempistica fa pensare, ma magari è solo un modo per l'azienda di ottimizzare le proprie attività e risparmiare qualche soldo... Non saprei.

    Quello che secondo me capiterà alle persone normali se dovesse crollare l'€ è di sicuro poco piacevole, per usare un eufemismo, almeno nell'immediato.

    Non saprei dire quanto durerà questa fase durissima post caduta € (anni, decenni, generazioni... boh).

    Occorre vedere se la maggioranza delle persone è diposta a correre il rischio di perdere quel poco che ha per recuperare un minimo di libertà. (E la risposta non è scontata, a mio avviso).

    @andima: articolo interessante.

    Un saluto.

    RispondiElimina