sabato 19 novembre 2011

Insomma quanto ti devo?

Quanto è difficile capire cosa sta succedendo in italia?
Molto se non si hanno basi di economia e macroeconomia, ma sicuramente una predisposizione a cercare di osservare alcuni fenomeni contingenti ed una buona dose di curiosità possono venire in soccorso.
Insomma mi si dice che io, essendo italiano ho contratto in tutti questi anni un debito enorme, pari a circa 1900 miliardi di €.
Già il fatto che l'importo preciso, esatto non sia possibile, che cambi in base agli interessi, mi rende nervoso.
Ok, ti devo dei soldi, ma quanto?!
Dimmelo precisamente, fammi frugare nelle tasche e vedo se ho qualcosa da darti.

E poi a chi lo devo dare?
Potrebbe qualcuno alzare un ditino e dirmi chi è che deve ricevere il debito che gli italiani devono?
Se proprio devo pagare vorrei sapere a chi devo farlo.

Chiaramente anche questo non è facile da scoprire, ma passo dopo passo ci si può arrivare.

Intanto, perdo le ore a cercare di capire ed ecco cosa sono riuscito a mettere insieme, un piccolissimo vademecum per l'italiano medio, ignorante in economia, come me.
Mi astengo da ogni commento, cercando di riportare solo dati e definizioni.

1) Cos'è il debito pubblico?
Il debito pubblico è il debito contratto da uno Stato per far fronte al proprio fabbisogno.
Lo stato acquista moneta dalla banca centrale ed emette titoli di stato a favore della banca centrale pari alla quantità di moneta emessa dalla banca centrale sulla quale emissione paga il valore nominale più gli interessi stabiliti dai mercati sugli stessi titoli di stato.
La banca centrale immette i titoli di stato sul mercato finanziario internazionale.
Gli investitori possono esercitare un ruolo determinante nella politica economica degli Stati.

2) Cosa si fa con il debito pubblico?
Grazie al debito pubblico ogni Stato finanzia la propria crescita economica, i servizi che offre ai suoi cittadini, i suoi investimenti: per questo motivo una corretta gestione del debito pubblico è fra i più importanti compiti di ogni governo.

3) Cos'è il debito nazionale aggregato?
E' la somma tra debito pubblico e debito privato.
Il debito privato italiano è tra i più bassi in europa.

4) Come aumenta il debito pubblico? Le risposte principali sono 3:
Quando le spese non vengono coperte dalle entrate, generando il deficit (meno entrate derivanti dalle tasse, più uscite per coprire i costi pubblici).
Quando il PIL prodotto interno lordo non aumenta in maniera sufficente (nel 2005 il debito era il 105.83% del PIL nel 2010 il 119%)
Per gli interessi dovuti all'emissione del debito (nel 2010, 70,1 miliari di €, circa il 9% del debito).

5) Chi detiene il debito pubblico italiano?
Al giugno 2011, il debito pubblico era detenuto per il 56,4% da soggetti italiani e il 43,4% da soggetti stranieri. Una seconda classificazione può essere fatta in base alla tipologia giuridica dei detentori. Da questo punto di vista, la quota detenuta dalle famiglie, al giugno 2011, corrispondeva al 12,7%.

Tutto il resto era detenuto da investitori istituzionali: banche, assicurazioni e fondi. Più precisamente: 3,6% Banca d’Italia; 26,2% banche commerciali italiane, 13,8% assicurazioni e fondi italiani, 10,6% banche estere, 32,8% fondi esteri. In conclusione, limitatamente alla parte di debito detenuto dagli investitori istituzionali, la suddivisione fra soggetti italiani ed esteri è praticamente al 50%, mentre la suddivisione fra banche e fondi è rispettivamente del 46,8 e 53,2%.

6) Chi deteneva il debito in passato?

Nel 1991 quasi interamente gli italiani, nel 2005 la maggioranza era detenuta da stranieri ed oggi siamo tornati a detenere il nostro debito.

Nell'Unione europea, nel 2008, i non-residenti detenevano il 98,7% del debito pubblico portoghese; 82,2% di quello Irlandese; 73,5% del debito pubblico tedesco; 70,8% del debito francese, ma solamente il 34,7% del debito pubblico del Regno Unito.

7) Come si è arrivati al debito pubblico attuale? (aggiornato al 2010)


Chi ha creato il debito pubblico italiano






Anno

Governi

Inflazione

Debito

Rapporto debito/Pil




(milioni di euro)


1970

Rumor, Colombo

5,1%

14.285

40,5%

1971

Colombo

5,0%

17.585

45,7%

1972

Andreotti

5,6%

22.008

52,2%

1973

Andreotti, Rumor

10,4%

27.499

54,0%

1974

Rumor, Moro

19,4%

34.361

53,2%

1975

Moro

17,2%

43.205

58,4%

1976

Moro, Andreotti

16,5%

52.909

56,8%

1977

Andreotti

18,1%

64.063

56,6%

1978

Andreotti

12,4%

81.810

61,5%

1979

Andreotti, Cossiga

15,7%

98.632

60,6%

1980

Cossiga, Forlani

21,1%

118.038

58,0%

1981

Forlani, Spadolini

18,7%

146.410

60,1%

1982

Spadolini, Fanfani

16,3%

186.961

65,0%

1983

Fanfani, Craxi

15,0%

235.520

70,3%

1984

Craxi

10,6%

284.825

74,4%

1985

Craxi

8,6%

346.005

80,5%

1986

Craxi

6,1%

401.499

84,5%

1987

Craxi, Fanfani, Goria

4,6%

460.418

88,6%

1988

Goria, De Mita

5,0%

522.732

90,5%

1989

De Mita, Andreotti

6,6%

589.995

93,1%

1990

Andreotti

6,1%

667.848

95,2%

1991

Andreotti

6,4%

755.011

98,6%

1992

Andreotti, Amato

5,4%

849.920

105,5%

1993

Amato, Ciampi

4,2%

959.713

115,7%

1994

Ciampi, Berlusconi

3,9%

1.069.415

121,8%

1995

Berlusconi, Dini

5,4%

1.151.489

121,5%

1996

Dini, Prodi

3,9%

1.213.508

120,9%

1997

Prodi

1,7%

1.238.172

118,1%

1998

Prodi, D'Alema

1,8%

1.254.388

114,9%

1999

D'Alema

1,6%

1.281.550

113,7%

2000

D'Alema, Amato

2,6%

1.300.269

109,2%

2001

Amato, Berlusconi

2,7%

1.358.351

108,8%

2002

Berlusconi

2,4%

1.368.897

105,7%

2003

Berlusconi

2,5%

1.394.339

104,4%

2004

Berlusconi

2,0%

1.445.826

103,9%

2005

Berlusconi

1,7%

1.514.408

105,9%

2006

Berlusconi, Prodi

2,0%

1.584.096

106,6%

2007

Prodi

1,7%

1.602.115

103,6%

2008

Prodi, Berlusconi

3,2%

1.666.603

106,3%

2009

Berlusconi

0,7%

1.763.864

116,1%

2010

Berlusconi

1,6%

1.843.227

119,0%






Fonte: Banca d'Italia, Istat


Il tasso di inflazione è misurato con l'indice Foi (famiglie di operai e impiegati), esclusi i tabacchi







8 commenti:

  1. leggendo questi numeri rimango veramente impressionato e sempre piu' convinto che il mio futuro si chiama "cazzi amari".....

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  2. caro alberto, questa era la parte asettica ed introduttiva della mia piccola e modesta analisi della 'crisi'.
    Vorrei in futuro analizzare ogni singolo punto e cercare di entrarci dentro in dettaglio, scoprendo le mille contraddizioni, anomalie e ragionamenti a ruota libera, senza schemi fissi, che qualcuno ama chiamare 'complotti', bollandoli come argomentazioni visionarie.
    Magari molte saranno anche teorie infondate, senza basi certissime, senza prove.
    Ma se per questo anche di quello che sta ad arcore non si sa niente di concreto ed ufficiale, anche di andreotti non si può dire che è mafioso perchè è stato assolto (prescritto) per decorrenza dei termini, anche delle bombe in piazza fontana, ad ustica, a capaci, anche per aldo moro e per tanti altri 'misteri italiani' non si hanno certezze.

    Forse proprio per questo, perchè in italia siamo abituati ad una giustizia che cala come una mannaia sugli indifesi e sulle persone comuni, mentre si perde in milioni di nebulose quando sono interessati soggetti più 'importanti', che qualcuno ha imparato a ragionare di testa sua, prendendo i dati a disposizione, collegandoli e traendone delle conclusioni, che molto spesso i media, gli organi di giustizia, il mainstream non arriverà mai a dire.

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  3. un ottimo riepilogo. Magari aggiungi anche una tabella che dimostri com'è aumentato il debito pubblico nel corso degli anni: è sempre una sorpresa (per chi non lo sapeva già) vedere quanto fosse il debito nel dopo guerra, fino agli anni 70, come sia aumentato nei 'mitici' 80 , e via fino ai giorni nostri.

    Andrea

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  4. Se possiedi il debito di una persona, allora possiedi la persona stessa.

    Fai come gli strozzini: lo tieni per le palle fino a quando ti serve facedogli pagare gli interessi e poi lo getti via quando lo hai spremuto abbastanza

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  5. grazie del suggerimento Andrea. ho aggiunto una tabella che parte dagli anni 70 fino al 2010.

    @marco: esatto, questo è un discorso al quale arriveremo, ma, da quando sono le banche private a stampare moneta nazionale (al posto dei paesi stessi) si può arrivare a fare una metafora con il 'pusher' (venditore di strada di droga), che ti cerca, ti 'invita' ad ACQUISTARE sempre più da lui.
    Perchè tanto sa che una volta 'dentro' dovrai essere tu a rivolgerti a lui, in un circolo vizioso senza fine.

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  6. Ciao pedro, ti conttatto con una richiesta fuori luogo: cerco lavoro a Brno e volevo sapere (dato che ci vivi da anni) se potevi indicarmi le multinazionali presenti sul territorio che magari assumono madrelingua italiani per customer care.
    Mi scuso per l'intrusione inopportuna. Se sai qualcosa...

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  7. 'caro' anonimo, io lascio il mio lavoro in una multinazionale, proprio come customer care in italiano (chiaramente).
    se proprio ci tieni fammi sapere come ti posso inviare dei dettagli.

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  8. Ciao pedro, non volevo anonimarmi per qualche oscura motivazione astrale, è che non riuscivo a postare il commento in altro modo.
    In ogni caso, se puoi (me lo auguro), scrivimi a pieromeo@inwind.it, magari puoi dettagliarmi su come inviare la mia candidatura.
    Io arriverò a brno questo sabato comunque.
    Ti ringrazio intanto per la disponibilità, e mi scuso per il disturbo, spero tu possa farmi sapere qualcosa.
    Pietro

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