domenica 4 novembre 2012

Ukrajjjjjjnaaaaa! parte seconda

Lunedi

In mattinata sbrigo delle formalità, chiedo di poter usare la lavatrice in ostello, è gratis e questo è un punto a favore di questo caratteristico ostello, a 5 minuti dal centro di L'viv.
Gli interni sono tipici, oggetti locali appesi, un bel giardino alle spalle, ampia cucina in comune, insomma non male per 9€ al giorno.
Faccio anche conoscenza con uno strano personaggio.
Sono in cucina, dove tutto è a disposizione degli ospiti, anche the e caffè solubile, mentre mi preparo una tisana, prendo un pezzo di carta mani da un rotolo sul ripiano...
Non l'avessi mai fatto!
Il tizio seduto in cucina, mi dice in inglese 'cosa fai? quello è mio?avresti potuto chiedermelo prima di prenderlo!...'
Sorpreso, ma lui insiste, spiegandomi che lui si compra anche la carta igienica non usando quella dell'ostello (che in effetti è un lontanissimo parente dei 10 rotoli di 'morbidezza'...) ed altre cose che sto poco ad ascoltare.
Quando poi mi dice che è americano, ho un motivo in più per tagliare nettamente la conversazione.
Alle 12 vado nella piazza del teatro dove inizierà il free walking tour, il miglior modo per visitare una città!
Oltre a me si presenta un ragazzo brasiliano ed iniziamo a girare i punti più importanti della città ed a conoscerne la sua storia, i quartieri del centro, i principali monumenti...
Scopro così che L'viv in italiano e leopoli, la città dei leoni, in ukraina famosa per il caffè e la cioccolata, per anni in concorrenza con krakovia su quale fosse la più bella ed artistica, così da somigliarle molto, con la piazza del mercato, le vecchie stradine di porfido, il quartiere alternativo ebreo...
Dopo due ore di tour lascio una mancia alla guida e mi faccio indicare dove mangiare, chiedo se anche qui c'è il 'milk bar' come in polonia.
Il brasiliano, Cristiano, si unisce a me per il pranzo, ci facciamo compagni a e ci conosciamo meglio.
Abbiamo molto in comune.
Entrambi viaggiamo da soli ed in maniera alternativa e lowbudget, lui viene dalla romania, dove per risparmiare ha attraversato a piedi il confine e preso il treno dalla prima cittadina ukraina.
Anche lui ha vissuto in rep ceka, a praga, per cui spesso ci scambiamo ricordi ed impressioni di questa meravigliosa nazione.
E' di porto alegre, il suo viaggio è iniziato ad istanbul, poi bulgaria, (ecco un'altra cosa in comune, anche io sono stato li ed ho degli amici bulgari di Plovdiv), romania e dopo l'ukraina andrà in polonia e rep ceka, prima di ritornare in brasile.
Dopo il pranzo vaghiamo ancora in centro, rifacendo il giro, quasi a metabolizzare quanto ci era stato raccontato, fare qualche foto con più calma, poi ci salutiamo e ci damo appuntamento alle 19.
Cristiano in romania ha conosciuto una ragazza speciale.
Una buona e socievolissima persona, che lo ha aiutato a raggiungere l'ukraina nel modo migliore e meno costoso, dandogli anche dei contatti di sue amiche a L'viv.
Alle 19 incontriamo due di loro, che ci fanno da angeli custodi e guide private, portandoci in giro per il centro e per locali, tra i quali una specie di bunker antirusso...
All'ingresso una persona con abiti militari ed un mitra ci chiede la parola d'ordine, poi ci da uno shot di vodka al miele, scendiamo ed il locale è pieno di gente, certo turistico ma molto suggestivo.
Non chiude mai!!!!!
Mangiamo qualcosa e beviamo, mentre facciamo conoscenza con le due ragazze, mentre tutto ciò accade si sentono dei rumori, poi un tizio esce con un bustone enorme e dice qualcosa, tutti ridono...ci viene detto che è una scenetta ripetuta spesso, li dentro vogliono far credere ci sia qualche russo impostore.
Dopo il 'bunker' andiamo in giro, è una serata di leggera nebbia che accresce il fascino della città.
Ci portano nel locale 'house of legend' dove ogni piano è tematico, saliamo fino al tetto dove è posta una vecchia auto, insomma molto suggestivo.
Entriamo anche in un bar e piccolo museo del caffè sotterraneo e tanti altri posti carini e pittoreschi.
Dopo un paio d'ore salutiamo le due ragazze che dovendo lavorare il giorno dopo devono tornare alle loro abitazioni.
Con cristiano ci diamo appuntamento per il giorno dopo.

Martedi
La giornata non è bella come la precedente, non piove ma non c'è sole.
In mattinata l'emericano che tiene molto alle sue cose, si presenta e scusa per essere stato troppo duro il giorno prima, si chiama walter, pronunciato 'uolter'.
Mi spiega la sua vita, dicendomi che è malato di cancro, dato per spacciato dai medici circa un anno fa, gli avevano dato 1 mese di vita.
Lui ha lottato per sopravvivere, abbandonando le cure classiche, rifiutando la chemio e venendo in europa.
In particolare in polonia, dove però può stare solo 3 mesi, a causa della scadenza del visto, per cui ogni tanto deve trascorrere dei giorni in ukraina, a L'viv, che è abbastanza vicina al confine con la polonia.
Si cura solo con prodotti naturali.
Impacchi di aglio e patate biologiche sulle ferite, mangia solo biologico, usa la mascherina per non respirare smog ed aria viziata.
Mi chiede di non usare il deodorante spray, dicendomi che è pieno di prodotti chimici che infettano il nostro corpo, e da quel momento in poi, faccio anche a meno di questo prodotto.
Mi racconta di come i dottori continuano a darlo per spacciato e di come, secondo loro, dovrebbe essere già morto, e mi mostra fiero come i suoi melanomi maligni, sulle gambe e su altre parti del corpo, siano ridotti rispetto ad un anno fa.
Mi trovo d'accordo sul suo preferire i prodotti naturali alle medicine e questo me lo fa risultare più simpatico.
Lo saluto, dovendomi incontrare con cristiano il brasiliano.
Rifacciamo un giro in centro, decidiamo di salire sulla torre centrale, 400 gradini...ma il paesaggio dall'alto della città ripaga della fatica.
A pranzo andiamo ad un locale consigliato in ostello, il Pusata hata.
Ecco, se non sapete parlare ukraino, se non volete spendere molto, se ODIATE il mecdonad e altre porcherie simili, questo è il posto che fa per voi!
Con pochissimi euro si mangia bene e si gode della vista delle bellezze locali...giovani universitarie e lavoratrici che scelgono questo posto, ad ogni ora del giorno.
E' un fast food, dove si gira con il vassoio tra gli stand con le portate, a vista, per cui si sa cosa si mangia.
E' un posto molto comodo anche per bersi una birra veloce o per un thè con torta a pomeriggio.
Le ragazze a L'viv, ad essere sincero mi hanno colpito meno di quelle di Uzhorod, ma nella media è indiscutibile che le ukraine siano molto carine.
Dopo pranzo voglio vedere la fabbrica di cioccolato, dove compro alcune barrette buonissime.
Purtroppo non siamo in grado di capire dove sia lo stadio di calcio, che sia io che cristiano vorremo visitare, giusto per curiosità.
In una piazza noto gruppi di persone raccolti a guardare altri giocare a scacchi.


In serata ci vediamo ancora con altre ragazze presentate a cristiano da questa ragazza rumena, ancora una volta sono simpaticissime e disponibili a mostrarci la città, anche se è evidente che tutto si riduce al centro che ormai già conosciamo.
Propongo di vedere il 'Mazok' ovvero un locale che si ispira all'ideatore del genere 'masochista' che era proprio di qui.
Il locale è turistico, quindi un pò caro e pittoresco, lettini con catene e manette, tacchi a spillo sul menu, video ed immagini espliciti (ma non volgari), degli avventori vengono frustati (dai rumori e dalle urla direi veramente...) dai camerieri.


Rimaniamo con piacere in compagnia delle due ragazze, raccontandoci a vicenda le nostre vite e sogni, finchè anche per loro non si fa l'ora del ritorno a casa.

Mercoledi
Lascio lo zaino in ostello, visto che ho il treno per Dnipropetrovsk in prima serata.
Mi aspetta un lunghissimo viaggio, 18 ore, per andare a vedere la partita di euroopa league del Napoli.
Ho prenotato il biglietto dal sito internet delle ferrovie ukraine, in maniera comoda e veloce (ed economica!).
Con cristiano mi incontro al solito pusata hata.
Anche lui parte oggi, andando a wroclav, in polonia, mangiamo ed ammiriamo le solite belle avventrici del locale, poi ci salutiamo.
Torno in ostello, non prima di aver comprato della cioccolata da portare ad una ragazza di couchsurfing, che mi ospiterà venerdi sera, a Dnipropetrovsk.
A piedi vado verso la stazione dei treni, camminando per vie trafficate e poco turistiche.
Ho già in mano il biglietto stampato da casa, ma scopro che devo farmi rilasciare comunque il formato classico del biglietto, da una delle casse.
La stazione è piena di gente, non capisco molto delle tante insegne in cirillico, ma per fortuna trovo una cassiera simpatica e che parla un minimo di inglese.
Mi dirigo al binario del mio treno e la capo vagone e di nuovo una signora sulla quarantina che si tiene in forma...anche se mi risulta antipatica ed acida.
Prima della partenza faccio in tempo a notare alcune stranezze della stazione, un gruppo di uomini che raccoglie qualcosa dai binari, tutti in fila indiana e con pettorine colorate e poi il chiosco sul binario, che oltre ai classici snack e bevande, vende anche coscie di pollo e salsiccie...
Sul treno mi sistemo nella mia cuccetta, sono proprio in fondo, di fianco al bagno e l'odore che ne esce è nauseabondo...



A terra, nel lungo corridoio del vagone, c'è un tappeto, che credo non sia mai stato sbattuto, nè pulito, almeno dal '92, anno di indipendenza dell'ukraina.
Anche nello scompartimento c'è un tappeto a terra che mi inquieta per l'odore che emana.
Saranno 18 lunghissime e sofferte ore di viaggio...
La partenza è alle 17.30 circa e l'orario di arrivo è alle 11.30 del mattino seguente.
Mi sistemo il lettino, sono ancora sopra e mi sdraio per leggere, fino alle 22, quando ad una fermata salgono 3 ragazzi, parlano ad alta voce e sistemano le loro cose, un vecchio che li accompagna mi porge la mano dicendomi qualcosa, gli dico che sono italiano e mi presento.
Italiano?????
Attiro la curiosità del trio, che mentre guarda la partita di champions della dinamo kiev su un cellulare, inizia ad informarsi su di me.
Il caso vuole che il motivo del nostro viaggio sia lo stesso.
Andiamo tutti a vedere la partita di domani!
Iniziano prendendomi in giro, dicendo che loro vinceranno etc etc...Poi iniziano ad offrirmi da bere, vodka, io per alcuni problemi avuti a brno dovuti al troppo alcool, sarei per rifiutare, ma loro insistono e non posso deluderli.
Iniziamo con il primo giro con brindisi, si mangia mentre si beve, mi porgono un cetriolo sott'olio, visto che sono vegetariano e loro quasi non capiscono cosa voglia dire, mentre addentano coscie di pollo, salami ed altri grassi e grossi manicaretti.
I bicchieri sono vuoti e si va di secondo giro, cerco di tirarmi indietro, ho paura che la colite mi colga proprio durante il viaggio e sul treno con il peggior cesso di tutta l'ukraina (cit. trainspotting), ma mi dicono che almeno un'altra la devo bere.
Mi onorano del secondo brindisi, soprattutto dopo che hanno saputo la strada che sto percorrendo per andarmi a vedere la partita.
Respekt!
Mi dicono alzando i bicchierini!
Loro tifano dinamo kiev ma scopro che c'è amicizia con la squadra del dnipro ed i suoi tifosi, parliamo quindi di calcio e tifo, scoprendo le mie carte... :)
A questo punto non posso rifiutare il terzo giro di vodka, perchè bere pari porta male, e poi anche il quarto perchè è dedicato alle belle donne e poi arriva il quinto, per il solito motivo che bere pari porta male.
Decido di fermarmi, anche uno dei tre, che aveva già bevuto dal mattino, va a dormire, nella branda sopra, di fianco alla mia, mentre gli altri due giocano a carte, un gioco molto popolare in russia.
Io saluto e chiudo gli occhi, tra una cosa e l'altra, tra un brindisi ed una conversazione in inglese stentato, si sono fatte quasi le 3.


...segue...



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