giovedì 30 dicembre 2010

Epitaffio all'italia (e non solo)

Vivo permanentemente all'estero da circa quattro anni, da altri 6/7 lo facevo saltuariamente, cercando le condizioni per allontanarmi dal paese che sui documenti mi rappresenta.
Sono andato via per tante ragioni, stanco del decadimento morale che vedevo con i miei occhi, stufo del precariato, anche emotivo, che sentivo attorno a me, ma soprattutto spaventato dalla serpeggiante mancanza di democrazia che respiravo.
Quando ne parlavo con qualcuno ero considerato un matto, molto raramente ero capito.
Per fortuna la mia famiglia fa parte della minoranza che ha supportato la mia scelta, insieme a pochi cari amici.

Oggi leggo due documenti, una lettera sul corriere, che per abitudine (e non per vicinanza di idee, nè per rispetto) leggo ancora, l'altra un resoconto sugli indici di democraticità mondiale nel 2010.
L'immagine dell'italia è terribile, ma volendo, secondo la mia opinione, anche meno della realtà.
Ai miei occhi il paese è ormai collassato, morto e già in putrefazione.
Si regge in piedi come uno zombie, non come un vivente.

Se addirittura un media, come il corriere, riconosce i suoi errori, dopo aver lasciato che la morte dell'italia avvenisse attraverso il suo silenzio e la costante disinformazione o peggio propaganda per il sistema politico, significa che non c'è piu' niente da fare:

"Chi dovrebbe parlare resta in silenzio. Resta in silenzio il discorso pubblico della società italiana su se stessa, consegnato ad una miseria che diviene ogni giorno meno sopportabile. Ma soprattutto resta in silenzio la politica, divisa tra lo sciropposo ottimismo di Berlusconi, il suo patetico «ghe pensi mi» da un lato, e la vacuità dei suoi oppositori dall'altro. Bersani, La Russa, Bossi, Fini, Bondi, Vendola, Verdini, Di Pietro, Casini, e chi più ne ha più ne metta credono di parlare al Paese con le loro dichiarazioni, le loro interviste, i loro attacchi a questo o a quello, i loro progetti di alleanze, di controalleanze e di governi: non sanno che in realtà se ne stanno guadagnando solo un disprezzo crescente, ne stanno solo accrescendo la distanza dal loro traballante palcoscenico. Sempre più, infatti, la loro produzione quotidiana di parole suona eguale a se stessa: ripetitiva, irreale, ridicola. Mai una volta che uno di essi proponga al Paese una soluzione concreta per qualche problema concreto: chessò, come eliminare la spazzatura a Napoli, come attrarre investimenti esteri in Italia, come finire la Salerno-Reggio Calabria prima del 3000, come iniziare a risanare il debito pubblico. Mai: anche se a loro scusante va detto che nel solcare quotidianamente l'oceano del nulla sono aiutati da un sistema dell'informazione anch'esso perlopiù perduto dietro la chiacchiera, il «retroscena», il titolo orribilmente confidenziale su «Tonino» o «Gianfri», il mortifero articolo di «costume».

Se anche dietro un report mondiale redatto per conto dell'economist, l'italia merita una menzione particolare:
"In 13 countries there was a change in regime type between 2008 and 2010; in 11 of these
there was regression. France, Italy, Greece and Slovenia dropped from the category of full
democracies to flawed democracies."
...
Cosa fare? Quanto accaduto settimane fa, con le proteste, anche violente, potrebbe essere l'unica soluzione.
Non saranno i partiti politici a cambiare in meglio, non sarà l'economia malata e dopata a favorire una crescita, non saranno i media a spronare le coscienze della popolazione.
La reazione, il seppellimento del cadavere del paese deve avvenire da parte dei cittadini, quei tantissimi, onesti, sani, indignati, che restano ancora a popolare il 'belpaese'.
Facciamo una rivoluzione, anche violenta, senza aiuto di CIA o altre 'intelligence' come durante la seconda guerra mondiale dove abbiamo sostituito una dittatura con una nuova mascherata da falsa democrazia e benessere.

Infine voglio commentare il paese dove vivo ora, la rep Ceca.
Ben posizionata, se si considera il recente passato, in ogni classifica mondiale sugli standard positivi di vita, supportata da dati economici e trendi positivi.
La recente 'democrazia' che i cechi credono di respirare è solo fittizia, cari miei.
Presto si leverà la maschera, scoprendo i denti acuminati al posto di quel falso sorriso che ostenta ora.
Quando si completerà il processo economico che spinge tutti nella frenetica corsa al consumismo, anche grazie all'indebitamento delle famiglie, quanto succede ora in italia, si rivivrà anche qui.
A quel tempo saro' già andato via dalla rep ceca, per lo stesso motivo per cui ho lasciato l'italia.

Il decadimento si vede già da ora, seppur fievole.
Quando dietro l'idea che tutto si puo' comprare, anche la dignità, i cechi svenderanno la propria anima al dio denaro, al liberismo economico, sarà la morte anche di questo paese.
Non ci sono speranze, l'unica è distruggere il cancro mondiale, il sistema capitalistico moderno, che prevede il profitto come unico obiettivo finale, non importa come raggiungerlo.
Distruggere una foresta o inquinare il mare con tonnellate di petrolio sversate, sfruttare lavoro minorile o precario, strozzare le economie locali con forme di ricatto sociali e politiche, armare eserciti per conquistare nuovi mercati, foraggiare governi compiacenti e disposti a nascondere ogni verità scomoda, trasmettere ininterrottamente informazioni false...
Queste sono le loro armi.

Ecco a chi chiedere spiegazioni sullo stato di salute del pianeta e dei suoi abitanti.

My (poor) two cents

Parola del giorno: šťastný nový rok - buon anno nuovo

mercoledì 29 dicembre 2010

La Traviata a Brno

Ieri sera mi sono dato ad una serata diversa, di cultura, andando a teatro (a vedere la Traviata di Verdi).

Cosa che in italia avevo fatto raramente, mi piaceva il teatro d’avanguardia, difficile ma che lasciava il segno oppure i classici, di prosa.

Sicuramente andare a teatro non è facile, difficile trovare qualcuno con cui andarci.

Quando lavoravo in tnt, l’ufficio del cral aziendale aveva biglietti gratuiti per il teatro, che nessuno voleva, in quei due anni almeno una volta al mese avevo l’opportunità di andarci, gratuitamente e portare una persona con me.

Ricordo di esserci andato al massimo cinque volte, una volta anche da solo.

Nemmeno come scusa per invitare una ragazza funzionava...

Ok, tornando al presente, da quando frequento Brno, sono andato già piu’ volte, invitato, io, dalle ragazze anche in passato.

Ho visto spettacoli in ceco, che chiaramente non ho capito, ma ho assistito con piacere, musical, uno spettacolo di teatro sperimentale, un balletto e ieri anche l’opera.

Speravo di capirla di piu’, invece era difficile cogliere il senso delle parole, non ho un paragone con delle precedenti esperienze, quindi non posso giudicare se dipendeva dalla scarsa pronuncia degli attori chiaramente non italiani.

Per i ‘locali’ c’erano i ‘sottotitoli’ in verità si dovrebbe dire i sopratitoli, visto che erano posti in alto, sopra la scena.

Non l’unica curiosità della serata.

Intanto è spettacolare come i cechi, che di solito pongono poca attenzione sull’aspetto esteriore e cura per il vestirsi, quando vanno a teatro, si vestono di tutto punto.

Nessuna sorpresa, chiaramente, ma il bello è vedere persone che arrivano con abiti ordinari e cambiarsi nella hall del teatro.

Ieri è capitato a Jana, di improvvisare uno strip davanti agli occhi non-curanti, ma non era la sola.

Cambio di scarpe, abiti, calze.

A tutto questo c’è una spiegazione, ieri c’erano almeno 5 gradi sotto lo zero e neve, quindi presentarsi a teatro in tacchi e in vestiti da sera non è semplice, se non impossibile, per questo i cechi, che non hanno grossi complessi, si cambiano e spogliano liberamente.

Uno spettacolo, nello spettacolo! :-)

Non è che io fossi elegante, anzi, con le mie doc martens e jeans...ma compensavo con una camicia,giacca e cravatta, portate con lo stile mediterraneo che rende tutto piu’ bello ;)

Comunque c’erano anche tante persone in abiti semplici e questo contrasto era piacevole e simpatico da notare.

Cosa dire sull’opera di Verdi?

Come dicevo ho capito poco il testo, ma per il resto le scene mi sembravano ben curate, la musica dell’orchestra di buon livello, la voce femminile di Violetta, la protagonista, era bella, anche quella del protagonista maschile, Alfredo.

Una serata gradevole.

Il teatro, pur essendo uno dei piu’ importanti della città, è molto semplice e spartano, non c’è molta atmosfera, forse l’acustica non è delle migliori, a mio giudizio.

Per informazioni, prenotazioni e prezzi, cliccare qui.

Parola del giorno: la Traviata

martedì 21 dicembre 2010

Coraggio, onestà, capacità, Jody McIntyre un VERO rivoluzionario

Vi invito a guardare questo video.
Una persona 'disabile', Jody McIntyre, abilissimo a rispondere, con razionalità, con precisione, con orgoglio, alle violenze subite prima dalla polizia, poi alle provocazioni del giornalista.

Un RIVOLUZIONARIO, come lui stesso si definisce, ed è.
Una persona che non abbassa la testa, davanti agli abusi, una persona capace di lottare per i propri diritti.

Vorrei che tanti che conosco potessero capire le parole di questo giovane coraggioso.
Un insegnamento per tutti.
Per il potere, per i potenti, che ho la presunzione di combattere, perchè sappiano che non siamo facili da distruggere.
Finchè ci saranno persone come questo ragazzo, potete arrestarci, sbatterci a terra, picchiarci, accusarci tramite i media servi dello stato...
Ma la protesta continua finchè ci sarà questa dittatura di pochi potenti contro tanti uomini liberi!

Ma l'insegnamento è anche a tanti 'ribelli', giovani e meno, che credono di essere antagonisti, 'anti'...ma solo nei loro castelli di sabbia, nelle loro menti piccole e bucate.
Grazie a loro, chi dicono di sconfiggere, è ancora più saldo al potere.

Impariamo tutti da Jody McIntyre, un VERO RIVOLUZIONARIO!

"...you were described as a ...radical, ...you want to build revolutionary movement at that can only happen through direct action on the streets...do you classify yourself as revolutionary?"

"I dont classify myself as anything, but I think we all have the right to fight against what the government did...!"

Diventa un EROE, quando alle infamie e provocazioni del giornalaio, risponde cosi'...

...This all lying of arguments is absolutely ridicolous, because you are blaming the victims of violence, for that violence, in fact it reminds me a lot the way the bbc reports on palestinian conflict...

mi scuso della pessima traduzione, spero rimanga il concetto.

sabato 18 dicembre 2010

Barba e capelli

Due settimane fa mi è capitato di andare a tagliare i capelli.
Operazione facile per chiunque, ma non per me e per chi non conosce la lingua del posto dove vive.
Intanto non ero più abituato ad andare dal barbiere o parrucchiere.
Da una quindicina d'anni mi sono arrangiato da solo, con una macchinetta elettrica, per rasarmi i capelli autonomamente.
Due settimane fa la macchinetta a deciso di non funzionare più, ma soprattutto, dietro 'suggerimento' di una persona ho iniziato a far crescere i capelli.
Che poi non è facile per uno come me, mi sentirei un pò come lucio battisti.
Andare dal barbiere, mi fa venire in mente tanti ricordi.
Quando vivevo ancora nella bella Pozzuoli ed il barbiere si sceglieva quasi come il medico di famiglia, ci andava mio nonno, mio padre e portavano anche me.
Che poi da piccolo ti mettevano su un cavalluccio, per non farti fare capricci e poi quel lenzuolo che chissà a quante persone avrà cinto il collo, così stretto.
Quella sensazione spiacevole che si provava a sentire dei peli a contatto con la schiena, anche se si veniva spazzolati prima che fosse tutto finito.
E poi l'attesa, tra riviste storiche come l'intrepido, il guerin sportivo, qualche fumetto porno e quotidiani.
Quando andai a vivere a milano, mi accorsi di una grande differenza.
Se nel sud recarsi dal barbiere era una consuetudine, al nord iniziò a diventare un lusso.
Barba e capelli tanto in voga il sabato pomeriggio, per potersi presentare la domenica in chiesa, al meglio, non li vedevo più come riti collettivi.
Se prima potevo pagare 5/6 mila lire vivendo nel ricco nord la spesa come minimo raddoppiava.
Non potendo permettermelo, cercavo di far conciliare il taglio di capelli con i miei viaggi al sud.
Come se andassi a trovare parenti ed amici, regolarmente mi recavo dal barbiere, quello di famiglia, chiaramente.
Anche perchè sapevo di poter scambiare una chiacchiera, incontrare un amico...
Qualche volta, per arrangiarmi al meglio, mia madre cercava di dare qualche sforbiciata alla mia chioma.
Una volta combinai un bel casino...
Frequentavo una ragazza che per quanto bella non brillava certo per intelligenza e voglia di studiare, per cui lasciò gli studi per fare la parrucchiera.
Un giorno le chiesi di farmi un taglio, quando lei era ancora alle prime armi...ne venne fuori qualcosa di incredibilmente brutto ed impresentabile.
Era domenica sera ed io ero un mix tra un punk ed un mojcano, ma molto spettinato...
C'erano zone intere in cui si vedeva che il taglio era stato fatto malissimo e dovetti assentarmi da scuola per non venir deriso da tutti.

Da una quindicina d'anni, invece, ho imparato a rasarmi da solo, è comodo, economico, funzionale oltre ad essere stata una scelta di vita ed 'ideologica'...

Per questo, oltre che per le difficoltà linguistiche, non ero preparato ad andare da un 'kadernictivi' (barbiere), qui a Brno, ma visto che dovevo andare al party natalizio dell'azienda, chiedendo consiglio, ne ho provato uno ottimo.
Salon Josefina.
Che poi la prima curiosità, almeno per me, è che bisogna prenotarsi dal barbiere, mica come mi ricordavo io che entravo, chiedevo quanta gente c'era e mi accomodavo a sfogliare i giornali.
No!
Qui devi fare la 'reservace'.
In questo negozio si può fare online, scegliere ora e ragazza.
Il prezzo? ottimo, a me ha fatto pagare 90 czk (meno di 4€), visto che non avevo molto da tagliare, anche se normalmente è sui 150 czk (6€).
Si lascia sempre qualcosa di mancia.

Ecco come mi sono poi presentato al party aziendale... ;)




Parola del giorno: Kadernictvi - parrucchiere

mercoledì 15 dicembre 2010

Caro blog,

Caro blog,
scusami se da tanto tempo non ti aggiorno, lo sai, ultimamente sono molto impegnato o forse semplicemente dico a me stesso, cercando di convincermi, che lo sono.
Tante volte, vedendoti li, avrei voluto aggiornarti eppure non l'ho fatto.
Vorrei quindi, ripercorrere con te le vicende che mi sono capitate nelle ultime settimane:
-Tempo libero, buon proseguimento degli allenamenti di boxe, con l'amico argentino Oscar, fare boxe in coppia è davvero meglio che farlo da solo, tirando al sacco, presi dall'euforia, facciamo programmi di andare a vedere incontri, comprare attrezzature più elaborate e così via...
-Amici, visita del buon Daniele, un caro amico conosciuto quando lavoravo in un centro commerciale, nel 2003 (credo); settimana da turista insieme ad un suo amico, in giro per Brno e dintorni (aspettavo un suo resoconto, ma vabbè... ;) ... )
-Salute, la troppa foga fa male! (ho detto foga, non altro!); durante un allenamento di boxe mi infortuno al pollice destro, dolore pazzesco, dimensioni del dito raddopiate e colore sul violaceo. La mia folgorante carriera di pugile della domenica, s'interrompe bruscamente
-Viaggi, con il buon Daniele, coincidentalmente, voliamo in italia, volo diretto Brno-Bergamo (figata!!!), dove trascorro 5 piacevoli giorni, con famiglia, amore, amici che non vedevo da tanto (tutti e tre)
-Meteo, prima neve dell'anno, in italia, giro tra Porto Ceresio, lago di lugano, como, milano.
-Lavoro, dopo le vacanze, dure settimane in ufficio :(
-Abitudini, decido di intraprendere un regime blandamente vegetariano, nessun fanatismo per i diritti animali (mi spiace non sono così una brava persona), lo faccio più per un motivo ambientalista (la quantitàdi CO2 emessa da una mucca supera quella di un auto)
-Estetica, doo quasi di 15 anni di capelli rasati con la macchinetta, da solo, decido sotto forti pressioni del mio amore, di farli crescere e mi vedo 'costretto' a visitare un barbiere, a Brno. Nuovo stile nella capigliatura
-Città di Brno, mercatini natalizi, bella atmosfera, vino caldo con rum per sopportare il freddo
-Estetica, nuovo tattoo
-Tempo libero, party natalizio aziendale, bella serata, bel locale, belle colleghe, ottimo cibo, non bevo alcoolici, nomination come miglior impiegato dell'anno ma non vinco
-Amore, problemi di comunicazione, risolti, poi riaperti, tristezza ma basta un suo sorriso per sentirmi sulla luna
-Amici, bella serata a Trebic dal caro amico ceco David, in compagnia di Spud (in attesa di un racconto più approfondito)

Ecco, mi pare, in breve di aver detto tutto, certo ci sarebbe molto altro, ma lo sai, sono molto impegnato, non ho molto tempo...

Parola del giorno: ne mam cas - non ho tempo

sabato 4 dicembre 2010

'Casa' mia

Quando l'ha finito, Martin, uno dei ragazzi di Brno, che ho conosciuto in questi anni, ne ha fatto una foto ed ha detto che è uno dei più strani che abbia mai fatto.
L'ha detto Col sorriso sulla bocca, il grosso ragazzone palestrato, che mi ha appena fatto il tattoo.
Già perchè non riusciva a capacitarsi che un italiano possa legarsi così tanto alla sua città.
Lo capiscono in pochi, in effetti.
Eppure è così.
Premettendo che non mi sento italiano ma semmai solo napoletano, io ho un feeling incredibile con Brno ed è per questo che ho deciso di tatuarmi una frase presa dall'inno nazionale ceco, adattandola alla città in cui vivo.
Non so per quanto tempo starò qui, probabilmente non a lungo, ma sicuramente non diventerò un 'sindromato', come mai ne ho incontrati qui.
Sindromato è una bella invenzione di un bravo blogger, lyndon, che ha dato tale epiteto agli italiani che si lamentano di dublino, come facevo io quando vivevo li.
Come non faccio ora che vivo qui.
La 'sindrome' è legata all'insoddisfazione ESTREMA nel vivere in un posto sbagliato.
Mi capitano diverse giornate negative, a Brno, cielo grigio, temperatura a -20, colleghi di lavoro poco simpatici, un litigio con la ragazza, ma MAI ho dato la colpa alla città.
Mai ho sentito qualche altro italiano o straniero che vive qui, farlo.

Chiarimento a parte, con il blog voglio ricordare la città conosciuta più di sei anni fà, e dedicare questo post a tutti i ragazzi di Brno, che in tutto questo tempo, mi hanno fatto compagnia con un sorriso, una pacca sulle spalle, una birra ed un brindisi, a chi con il suo amore mi ha riscaldato il cuore anche nelle giornate più fredde, a chi con la sua costante amicizia mi ha fatto sentire sempre come a casa.

Grazie, Alice e Pavel, David, Jaroslav, Jiri, Luda, Vaclav, Stanco, Lenka, Jana...e tanti tanti altri...



Parola del giorno: Kde domuv muj? Mesto Brno, domuv muj! - Dov'è la mia casa? Brno è la mia casa !

giovedì 2 dicembre 2010

Rep ceca vs Irlanda

Sono chiaro fin dal titolo, senza tanta retorica o ipocrisia, mi accingo a stilare dei punti di comparazione tra questi due paesi, dove ho vissuto esattamente 18 mesi.
Esprimo giudizi molto personali, criticabili facilmente, perchè sono una persona semplice e non uno dei tanti illustri professori che affollano la rete e che parlano solo in base a ponderate teorie ed analisi approfondite e inoppugnabili.

18 mesi dicevo, da ottobre 2008 ad aprile 2009 a dublino, da giugno 2009 ad ora in cechia, un intervallo di due mesi nella bellissima innsbruck tra le due destinazioni.
Dopo 6/7 mesi a dublino, avevo già deciso di andare da qualche altra parte, con l’arrivo dell’inverno mi sto ponendo dei dubbi anche qui, ma cerco di stringere i denti.
Se decidero’ di lasciare Brno sarà per una scelta di vita drastica, non per cercare ‘fortuna’ in qualche altro paese, ma di questo non voglio parlarne ora...

Allora, iniziamo...
Di solito si associa dublino all’irlanda, così come praga alla rep ceca, giusto o sbagliato, voglio partire da questo punto, diciamo turistico.
Dublino è una città bruttina, che si riduce alle visite nei pub ed alla guinness store factory, qualche attento turista visitirà il bel trinity college, il book of kells, magari una bella passeggiata nel parco cittadino piu’ grande d’europa.
Praga è una città ricca di arte, la visita al castello richiederebbe quasi un’intera giornata, chi è interessato in cultura e architettura rimarrà facilmente colpito dalla bellezza della piazza storica, dalle stradine nel centro.
Due diverse ‘atmosfere’; giovanile e godereccia la prima, romantica e ‘artistica’ la seconda.
Ho notato come molti vadano a dublino o in irlanda maggiormente informati, con il mito della birra, dell’irish breakfast, mentre sono facilmente impreparati alle abitudini ceche.
Nell’immagine di molti gli irlandesi sono simpatici, cordiali, disposti ad aiutare i turisti in difficoltà, a scambiare due chiacchiere nel pub, i cechi sono chiusi, riservati, burberi, scontrosi, poco educati.
Anche la lingua e l’approccio con la popolazione è diverso, il ceco non è una lingua conosciuta e facile da assimilare, l’inglese lo è ed è facile farsi capire e capire (sono stato molto leggero su questo argomento...mi è capitato di sentire anglofoni lamentarsi di non capire come parlano gli irlandesi...).
Passando all’analisi (personale) dei due paesi, mentre l’irlanda era povera ed è stata aiutata dall’europa, accettando l’€, ha avuto quasi due decadi di ricchezza, opulenza diffusa, salvo poi girare le spalle a chi l’ha aiutata, l’eu, durante il referendum per il trattato di lisbona, votando NO (spesso con slogan e propaganda semplicistica e quasi razzista, tipo ‘per salvare i lavoratori irish’ dopo che la città è stata letteralmente costruita con le braccia ‘polish’ e le menti di ‘italian’, ‘spanish’ e tantissimi europei e non che hanno lavorato li) ma cambiando idea dopo pochi mesi, coinvolti e travolti dalla recession...oggi credo che le notizie sullo stato dell’economia irlandese siano di pubblica conoscenza, ancora una volta mamma eu aiuterà la piccola e simpatica isola verde, terra di fate e gnomi.
La rep ceca viene da una brutale repressione, una dittatura crudele, quella russa, una povertà estrema e diffusa, che l’ha fatta vivere in uno dei periodi piu’ neri della sua storia, mentre in precedenza era uno degli stati piu’ ricchi e produttivi dell’europa.
Dopo la ‘libertà’ a piccoli passi l’occidente ha conquistato, colonizzato il paese, soprattutto praga è la fotocopia di una qualsiasi città tedesca, italiana, inglese...ma il paese mi sembra continui a tenersi stretta la sua identità.
La propria moneta, i propri usi e costumi, una politica quasi antieuropea (secondo qualcuno per risentimenti verso l’eu che non ha mai mosso un dito per difenderli dalle conquiste ed invasioni sia na.iste che bolsceviche...).
Da notare come il trattato di lisbona, qui sia stato votato favorevolmente dal popolo, ma non firmato dal presidente della republica, vaclav klaus, un economista e secondo qualcuno, uno dei pochi ad aver realmente letto e capito il trattato.
Altra differenza sta nella gestione dei rapporti con un vicino di casa.
Irlanda con Uk e irlanda del nord, simili ma nemici estremi, anni di lotte, bombe, repressione subita e ‘terrorismo’ esportato.
Rep ceca e Slovacchia, uniti, simili e poi divisi, senza alcun problema, senza alcuna tensione.

A margine se a dublino c’è il czech inn, pieno di gente che beve birra ceca, a Brno c’è un irish pub vuoto perchè nessuno spenderebbe 5 volte tanto per bere una birra che normalmente si puo’ avere per meno di 1€...

Ora passo ad analizzare piu’ in dettaglio la mia esperienza di vita nei due paesi.
Partendo dalla base, da fatti concreti.
Il lavoro e gli stipendi sono sicuramente diversi, ambienti informali e multiraziali/culturali in irlanda, piu’ dimessi ed austeri in cechia, stipendi incredibilmente esagerati da una parte, ponderati dall’altra.
Se a Dublino molta gente riceveva aumenti e promozioni ad ogni cambio di stagione (prima della trasformazione della celtic tiger in un gattino affamato ed impaurito) qui durante la crisi ho visto e vissuto senza grossi problemi la congelazione dei pochi benefit aziendali riconosciuti.
Ero abituato da una parte a feste aziendali ogni due/tre mesi, con migliaia di € versati in alcool e decorazioni varie, competizioni tra team con premi, mentre solo quest’anno dopo un duro lavoro e visti i buoni risultati, l’azienda ci riconosce il party di natale preparato con con qualche eccesso e lusso.
Da una parte ho visto lo spreco con le conseguenze che oggi si vedono, dall’altra vedo una maggiore attenzione, direi quasi serietà nella gestione dell’economia.
I team building qui, consistono in una cena (o qualsiasi altra attività) con 400czk di budget a testa (meno di 20€), a dublino ricordo che andammo alla corsa dei cani ed avevamo a disposizione il bar dell’ippodromo, catering vario, per una spesa di almeno un centone a testa (pagato dalla società).
Lo stipendio...a Dublino quando vedevo la cifra che ricevevo sembravo quasi non crederci, eppure ero il povero della nazione, ricevevo indietro una percentuale delle tasse pagate, perchè lo stato immaginava che non potessi vivere con cosi’ poco, quelle 1800/1900 € nette al mese servivano a pagare l’affitto di una cameretta a 500€ (spese escluse), mezzi pubblici, mangiare e divertimento vario ma attento agli sprechi.
Non ricordo di essere mai andato ad un ristorante, perchè era fuori dalla mia portata, ricordo che ogni serata fuori significava spendere tra alcool e taxi una cinquantina di €, ricordo che una pizza da domino, mangiata a casa, costava sui 15€...
Oggi guadagno quasi 1000€ al mese, che è uno stipendio di poco superiore alla media, vivo in una bella casa, vado a ristorante anche due volte a settimana e quando esco a divertirmi posso farlo spendendo meno di 10€.

I servizi che le due nazioni mi offrono?
In irlanda se stavo male dovevo andare da un dottore generico, pagare per la sua visita (sulle 40 carte...) e per ricevere la prescrizione dei medicinali, qui il servizio medico è accessibile a tutti gratuitamente, se il dottore richiede dei test si pagano circa 50 czk (2€)...
Sono andato dal dentista in irlanda: 500€ per non avermi curato bene, qui è gratis perchè tutti hanno l’assicurazione (che la società mi paga).

In irlanda ogni mattina e sera bestemmiavo san patrizio e tutti i suoi amici in attesa del bus che fino a 4 fermate ti chiede solo 1,20€...chiaramente essendo un paese dove piove pochissimo molte fermate non prevedevano una tettoia per ripararsi dalle shower ed era bello stare in coda prima di salire sul bus con un kilo di monetine per avere un biglietto, e se per disgrazia avevi solo banconote, nessun problema, ti rilasciavano una ricevuta per andare in centro (ad orari d’ifficio) e ricevere indietro il tuo resto...una rapina legalizzata!
Qui so che al minuto indicato sulla tabella, il bus e tram arriveranno, ogni mattina esco esattamente alla stessa ora ed arrivo esattamente alla stessa ora in ufficio, un abbonamento trimestrale mi costa circa 50€ (1280czk) quindi meno di 20€ al mese, a dublino era (se ben ricordo) 21€ a settimana, escludendo i bus notturni che invece qui sono garantiti.
Stress da ‘commuter’ abbattuto radicalmente.
Il fine settimana, quando lavoravo o volevo muovermi, dublino era una città fantasma, nessun mezzo prima delle 9, peccato che abbia fondato la sua fortuna sui ‘call centre’ che lavorano anche nei festivi...

Clima...hmm qui si apre un argomento difficile, in questi giorni sto soffrendo al pensiero del lungo, freddo e nevoso inverno, già ieri abbiamo avuto un cospicuo anticipo, circa 20 cm di neve, traffico in tilt, sono arrivato in centro con 20 minuti di ritardo...ma se penso alle altre stagioni non ho grossi traumi.
In irlanda, l’inverno era forse la stagione migliore, visto che il freddo non è mai intenso e la neve una rarità, il resto dei mesi, li trascorrevo spesso sotto la pioggia, almeno una volta al giorno.

Ragazze...anche qui difficile dare un gioudizio equilibrato, sono facilmente attratto dal gentil sesso, ogni donna sa offrire qualcosa di bello (non è una metafora...), ma raramente ho girato lo sguardo verso una bella passante quando ero in irlanda, risparmio altre considerazioni poco eleganti, dicendo semplicemente che reputo le irish le piu’ brutte donne europee (in generale s’intende).
Le ceche non hanno una bellezza straordinaria, spesso si curano poco, pongono poca attenzione ad atteggiamenti e vestiti, eppure in generale sono discretamente belle.
Ma vorrei parlare molto piu’ del tipo di rapporto che si puo’ avere con una ceca.
In passato non mi era mai capitato di uscire a teatro con una ragazza, qui mi è capitato piu’ volte, non mi era mai capitato di andare in un museo, qui mi è capitato, di andare ad un concerto jazz con una ragazza, qui mi è capitato, il che le rende molto piu’ piacevoli ed interessanti.

Divertimenti e tempo libero...detto che i costi sono assolutamente diversi, anche le offerte lo sono.
Viaggiare per il paese è piu’ a buon mercato ed efficente qui, cosi’ come fare sport.
Nel fine settimana i cechi lasciano la città e li vedi pedalare, fare trekking, camminare nei boschi e colline vicine, rilassarsi nei cottage, casette molto spartane appena fuori città o nei paraggi.
Devo dire che sto dimenticando cosa sia un concerto, qui l’offerta è molto piu’ limitata, ma a dublino mi sarei dovuto fare due conti in tasca per andarci (60/70/80 €...).
Un punto assolutamente a favore dell’irlanda è la legge antifumo nei locali pubblici, pollice verso per la cechia, sto iniziando ad odiare pubs e clubs che però nella bella stagione possono aprire terrazze all’aperto.
Shopping ottimo a dublin, con vasta varietà di brand e prezzi competitivi, mentre qui vestirsi bene è ancora un lusso e difficilmente si trova cosa si vuole realmente.
Eventi gratuiti all’aperto molto meglio Brno che dublin, dove tutto si paga profumatamente.
Cinema li frequento piu’ qui, avendo scoperto il piacere delle sale in vecchio stile, con proiezioni di qualità, settimane tematiche e non i mostri multisala nei centri commerciali che sparano dolby surround ed effetti speciali.
Qui mi manca il mare, ma ho un gradevole lago cittadino, mentre a dublin non ho mai avuto il piacere di sdraiarmi a prendere il sole sulla costa.

Tutto questo per dire che non rimpiango la mia scelta, ho lasciato un lavoro che mi piaceva, mi divertiva e mi permetteva di risparmiare, ma che era diventato l’unico momento piacevole della mia permanenza.
Qui sono arrivato per altre ragioni, per gli amici, per un amore che è finito ed uno che è arrivato, per uno stile di vita diverso, meno consumista e materialista, meno legato alle apparenze.
Libero e coerente con la mia personalità, burbero e distaccato, come un ceco che non ti saluta e non ti chiede ‘how are you?’ se non ti conosce bene...

Prola del giorno: Jak se mas? - Come stai?