Pubblico il racconto di Spud, di un sabato pomeriggio in giro per la moravia...
"Approfittando della visita ai genitori da parte un amico, sabato decidiamo di seguirlo e passare qualche ora del pomeriggio in quel di Hustopece, un villaggio moravo 30 km a sud di Brno.. con l’intenzione di andare a mangiare qualcosa e fare un giro del paese, giusto per passare una giornata alternativa.Arriviamo all’ora di pranzo e il nostro amico prima di fare visita ai parenti ci accompagna nella piazza principale.. e probabilmente l’unica.. indicandoci un portone che dovrebbe fungere da centro informazioni. La cittadina si presenta come un tipico villaggio ceco.. o meglio moravo.. niente di speciale ma è sempre piacevole visitare un posto nuovo.. quindi ci dirigiamo felici verso il centro informazioni, apriamo il portone.. sembra non esserci nessuno ma all’improvviso escono da una porta tre giovani baldanzosi.. due ragazzi e una ragazza… vestiti da carnevale, già abbastanza alticci all’una di pomeriggio.. quando diciamo loro che siamo italiani rimangono ovviamente sorpresi della nostra presenza.. ci salutano calorosamente e il più sano dei tre, che parlava anche un po’ inglese, ci indica la via per un ristorante e ci informa che quel giorno c’è una specie di festa del paese.
Ci dirigiamo alla ricerca del ristorante ma non lo troviamo.. nonostante ci siano due strade in croce.. forse avevamo un po’ di sonno arretrato.. forse era troppo imboscato.. comunque ripieghiamo sul primo posto dove fanno da mangiare..chiamarlo ristorante sarebbe troppo.. si salva solo la birra.
Riempiamo un po’ lo stomaco e andiamo verso la zona che i tizi mascherati ci avevano indicato come luogo della festa. Scopriamo che si tratta del ‘Masopusti’, una specie di carnevale della zona. Caratteristica di questo carnevale non è tanto utilizzare maschere e vestiti – a parte i tre che avevamo conosciuto ce ne sono pochi altri – ma consumare alcool, e nello specifico, visto che siamo in Moravia, i vini del posto. Con 150 corone in tutto (6 euri) prendiamo due bicchieri e 10 tagliandi per il wine tasting (da 10 cl l’uno) da utilizzare nelle cantine, case private, e locali vari adibiti a luoghi di distribuzione di svariati tipi di vini.
C’è anche qualcosa da mangiare, proviamo alcuni dolci del posto con la ricotta, molto buoni, e troviamo una bancarella dove vendono una specie di prosciutto cotto affumicato, tagliato spesso, servito col pane e patè. I personaggi dietro al banco sono degni di nota, quelli che servivano avevano probabilmente già fatto qualche giro nelle cantine, e in tre ci mettono 10 minuti per tagliare quattro fette di pane. Molto più sbrigativa è la cassiera, che butta tutto assieme.. piatto, prosciutto, pane e contorni vari, su una bilancia, e non si sa in base a quale calcolo matematico del peso specifico degli alimenti.. comunica il prezzo, anche se il dubbio che sparasse numeri a caso è fondato.
Rimaniamo poi incuriositi da due lettere che vediamo dipinte sulle guance di quasi tutti i partecipanti alla festa, la H e la M.. azzardiamo qualche interpretazione, la più illuminata è che stia a indicare single o impegnati.. anche se è un po’ improbabile che siano cosi equamente distribuite visto che l’età media è abbastanza avanzata, decidiamo allora di chiedere a una bella giovane del posto, la quale ci rivela che sta per Hostupecky Masopusti, e che quindi tutti hanno entrambe le lettere.. e visto che era dotata del matitone nero decide di lasciare anche sulle nostre guance il ricordo della giornata.
Adesso che abbiamo anche noi le lettere stampate in faccia possiamo considerarci veramente parte del Masopusti, giriamo le varie cantine, ogni tanto azzardiamo qualche parola di ceco con qualcuno, e passate le 4, quando diverse persone cominciano a barcollare, iniziamo a pensare che il nostro amico si sia dimenticato di noi. Passiamo ancora in una cantina e sentiamo un tizio che ci urla ‘eeeh! Italiani! Mafiozzo! Sizziliia!’, non ricordiamo chi fosse ma vabbè, è tempo di telefonare all’amico affinchè non ci abbandoni a Hustopece, cosi torniamo verso la macchina in piazza, non prima di essere fermati da alcuni visitatori da paesi limitrofi che ci chiedono indicazioni sulla festa… ormai ci sentiamo integrati nel villaggio.. visto che siamo finiti col dare informazioni alla gente del posto… e quindi è con un po’ di malinconia che lasciamo Hustopece per tornare a Brno."
Cosa aggiungere? la festa era per celebrare la fine dell'inverno, non un vero e proprio carnevale (almeno da quello che ho capito...), le cantine molto belle alcune, ruspanti altre, la bella giornata, le musiche ed i canti locali, atmosfera serena.
Le giornate dedicate al vino moravo valgono la pena... ;)
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