Tra le due regioni principali del paese, la Boemia (dove si trova praga) e la Moravia (dove si trova Brno), c'è la bella e verde Vysocina.
Regione delle dolci colline, boschi, laghetti, con un paio di interessanti città da visitare.
Visto che il tempo ancora lo permette settimana scorsa due italiani si organizzano per un fine settimana di esplorazione in qualche meta “alternativa” della Rep. Ceca, optando per vedere Telč (patrimonio UNESCO) ed Jihlava, che si trova piu’ o meno a meta’ strada tra Praga e Brno.
Ecco il racconto, autori: Spud e Pedro.
Sabato mattina, con una sofferta levataccia, mi alzo alle 7.30 per prendere il bus che mi porterà nella cittadina a circa un centinaio di km da Brno.
Pago (il biglietto di solito si fa direttamente all'autista, che di solito non parla altre lingue se non un burbero ceco...), salgo e mi accomodo in fondo al veicolo, con la speranza di recuperare qualche minuto di sonno durante il viaggio.
Illusione resa vana da un gruppo di studenti, credo polacchi, che chiassosamente si accomodano vicino a me, parlano ad alta voce peggio degli spagnoli, emanando olezii pesantemente alcolici ogni volta che aprono bocca.
In qualche modo vengo coinvolto in una specie di 'ce l'hai', lo ricordate il gioco in cui se si è toccati bisogna trovare qualche altro a cui 'passare' ?
Ecco, praticamente una ragazzina mi urta il braccio e mi dice una di questa cose, mentre tutti si coprono la testa a mo di tetto spiovente, mezzo addormentato, faccio un resoconto della situazione, mi faccio ripetere la parola e vado quasi fino dall'autista per trovare un ignaro passeggero a cui comunico che gli passo il testimone.
Vengo accolto come un eroe di guerra mentre ritorno al mio posto.
Dopo questo intermezzo, la colonna sonora polacca prosegue per tutta l'ora e 53 minuti di puntualissimo viaggio.
Arrivo a destinazione dopo essere passato da Trebic, paese dove ho vissuto per circa 6 mesi, anche questo patrimonio UNESCO.
Da Praga l’unico mezzo ci mette 3 ore dato che è poco piu’ di un villaggio e i collegamenti sono limitati.. quindi sveglia alle 6 e mezza.. dicendomi che ho tre ore di bus per dormire un po’.. vista la comodità sperimentata nel viaggiare su questo tipo di mezzo in rep. Ceca su percorsi interurbani.
Arrivo alla stazione con un po’ di anticipo, vedo sfilare i soliti bus.. poi ne arriva uno molto rumoroso che lasciava la scia di fumo per 50 metri e sembrava uscito da un film anni 60.. pensavo fosse diretto a un centro rottamazione invece si ferma alla mia fermata, parafanghi attaccati a mano coi chiodi, vetri marroni probabilmente mai lavati negli ultimi 20 anni.. autista con la faccia di chi ne ha viste tante.. e altri particolari che ispiravano molta fiducia, ma visto che c’erano una ventina di persone in fila mi faccio il segno della croce e li seguo.
Tra l’altro avevo anche il posto assegnato – come qua si usa fare su percordi interurbani – ma i numeri dei posti erano indicati in modo diciamo approssimativo, qualcuno scritto a mano qualcuno attaccato con lo scotch.. non capivo bene e sentendomi come quelli che entravano in curva cercando il posto numerato.. lascio perdere e mi scelgo il seggiolino meno scricchiolante. L’aria sul bus non e’ proprio pulita.. ma dopo un po’ ci si abitua, per una mezz’ora l’impianto rudimentale di aria condizionata funziona da riscaldamento.. poi inizia a sparare aria gelata.. va be l’importante è arrivare… sani. Alla fine dopo una trentina di fermate in paesini sperduti della bassa Boemia arrivo puntuale a Telc dove incontro pedro alla stazione dei bus.
Mi incontro con il compagno di questo viaggio ed iniziamo a parlare e dirigerci verso il centro, non prima di aver, per sbaglio, visto quasi l'intera periferia del paese.
Devo essere sincero, mi aspettavo di più, la cittadina è veramente piccola, c’è il castello e la piazza molto caratteristica ma deturpata dalle macchine parcheggiate su un lato...hmm questi politici sono incompetenti ad ogni latitudine.
Facciamo un giro attorno al centro storico, è circondata dall’acqua e offre qualche scorcio panoramico interessante, ma ci aspettavamo di più visto che il centro storico è patrimonio Unesco...
...finchè non arriviamo al centro sportivo...
...qualcosa che cattura i nostri pensieri ed elucubrazioni.
'Sarà ghiaccio vero? Giocheranno le partite di campionato all'aperto? Come fanno a mantenerlo nelle stagioni calde?' sono le domande che più ci ripetiamo, mentre due bambini giocano a cal...ops...hockey.
Visto che la cittadina non offre altro (ma d'estate ci sono festival di film e concerti che richiamano molti turisti dalla vicina austria), ci dirigiamo verso un ristorante, dove mettiamo qualcosa sotto i denti, rinfrescandoci la gola con una bella starobrno.
Torniamo alla stazione per andare nel paese dove trascorreremo la notte.
Per jihlava (nome che deriva da riccio, in tedesco) ci sono solo bus, perdiamo l'occasione di salire su questo enorme treno regionale...
...ma nell'attesa, andiamo in un altro pub, che ci regala emozioni...
L'insegna è posta all'esterno di un condominio, entriamo, atrio e rampa di scale, un vecchio in stato già brillo ci dice qualcosa, facciamo gentilmente capire che non capiamo, varchiamo la porta e...puff!
Ritorniamo nel passato!
Anche l'aria era talmente rarefatta che si poteva tranquillamente datare 1968, anno della primavera praghese.
Gli avventori credo non si siano mai allontanati da quel pub da quegli anni, un separe' grigio fumo (immagino sia stato bianco originariamente) divide il locale dalla 'dance-floor' dove con la fantasia rivedo epiche scene di vecchi film cechi.
Ripenso al passato di questa terra mentre ci godiamo una buona gambrinus premium e per non uscire fuori tema, per la gioia di Spud, alla nostra fermata si materializza lo stesso bus (di costruzione cecoslovacca) che lo aveva portato li e sta tornando verso Praga.. stesso autista (unghia rigorosamente sporche di grasso nero) e stesso contorno di particolari a suo modo suggestivo.
La mettiamo sul ridere, sapendo che il viaggio è breve ed aiutati dalle birre, ma in effetti immagino che non sia stato facile farsi 3 ore di viaggio in questo modo.
Tra aneddoti sulle nostre esperienze di viaggio, calcio e politica, arriviamo a destinazione.
Andiamo all'ostello sapientemente prenotato da Spud, si tratta di un 'ubytovani' in discrete condizioni, immaginiamo usato dai lavoratori in trasferta.
visto il prezzo (140 Kc - circa 5 euro a cranio) ci aspettavamo sullo stesso stile del bus.. invece e’ piu’ che accettabile, è un'ottimo compromesso qualità-prezzo.
Svolgiamo la registrazione di prassi con una abbondante ma simpatica signora della 'reception' che azzarda la pronuncia dei nostri nomi e non si risparmia in consigli.
Il nostro ceco è messo a dura prova ma ce la caviamo tutto sommato bene.
Dopo un riposino, giriamo un po’ la citta’ che non e’ una meta turistica ma ha il suo fascino, circondata da mura medievali, un paio di cattedrali, una grande piazza in discesa, qualche edificio in stile sovietico.. e un enorme centro commerciale alle porte del centro storico.. e mentre le strade del centro sono semi deserte… la popolazione locale.. giovani e famiglie soprattutto.. si riversano in questo ‘City Park’ .
Una cosa che fa molto riflettere sui tempi che corrono.. su come si stiano un po’ perdendo le peculiarita’ locali delle attivita’ del c.d. ‘tempo libero’ e dei luoghi di ritrovo tradizionali.. conveniamo sul fatto che Jihlava non offre grandi possibilita’ di svago e un posto climatizzato, con negozi, negozietti, caffe’, fast food, cinema, ecc., simile a tanti altri non-luoghi delle citta’ d’Europa e del mondo… contestualizzando.. ha una sua funzione di utilita’ sociale, anche se non si puo’ fara a meno di notare che snatura un po’ l’ambiente.
Entriamo anche per ripararci dalla pioggia, nell'attesa di incontrare una ragazza che ha accettato da farci da cicerone, attraverso il sito couchsurfing.
Quando la noia stava prevalendo, un'inaspettato show ci ridà energia.
Infatti, un simpatico bambino, mentre aspettava il padre all'interno della banca nel centro commerciale, si stava divertendo a fare smorfie appoggiandosi al vetro divisorio, ignaro del pericolo incombente...
Come nei migliori video di paperissima, due persone dirigendosi verso l'ingresso della banca, fanno aprire la porta automatica, che ha completamente schiacciato il bambino.
Tranquilli, solo un poco di spavento, ma la faccia sbalordita del bimbo resterà nella memoria di chi vi sta scrivendo :)
A dirla tutta, dopo un attimo di riflessione, ci siamo diretti in soccorso del bimbo aprendo con forza la porta di vetro, ma dopo aver capito che era tutto a posto, non abbiamo trattenuto le risate.
Vabbè, sadismo a parte, ci incontriamo con Agata, simpatica studentessa, alla mano.. molto sorpresa della nostra presenza in quel di Jihlava.
Con lei trascorriamo una piacevole serata.. Dopo una cena abbondante in un ristorante del centro giriamo un paio di locali, uno di questi nella fastidiosissima classifica del più fumoso pub ceco, si piazza stabilmente sul podio, con vari giri di birre, Kofola + rhum e varie, finiamo la serata nel ritrovo degli studenti del College della citta’, un tipico locale universitario ceco, spoglio.. arredato con lo stretto necessario e autogestito, dove i giovani studenti del posto ballano e si divertono.. con l’aiuto non indifferente dell’alcol. Noi che non siamo piu’ tanto giovani ci ritiriamo verso le 2.
La compagnia è stata piacevole, scambiando opinioni tra l'altro anche sulla vita in irlanda (repubblica e nord-irlanda), visto che tutti e tre abbiamo provato l'esperienza.
In mattinata uno dei due turisti accusa qualche inconveniente tecnico-fisico, camminiamo molto per fare un giro della citta’ alla luce del giorno, ma non riusciamo a visitare le Katacomby.. i tunnel sotterranei del centro storico.. perche’ questo mese sono aperte solo a visite di gruppo.
Concordiamo, comunque, che quanto visto è meglio di Telc.
Verso le 13 si sale sul bus per Brno, salutando il compagno di viaggio che stavolta viaggia sul comodo e pulito bus della student agency.. con annesso film, riscaldamento, sedile morbido, hostess e bevande calde, e rimandandoci alla prossima occasione...alla scoperta della repubblica ceca...
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visto che sei in vena, Karlstein e Cesky Krumlov ti potrebbero piacere ;)
RispondiEliminasciau
A parte qualche sbavatura direi che la possiamo vendere come guida turistica..:D
RispondiEliminaHo anche una foto del bus.. ma causa ignoranza telefonico-digitale non sono riuscito a metterla sul PC.. meglio cosi va se no poi pensano che sia un paese sottosviluppato e ti chiedono se c'è l'acqua minerale a Brno..:D
Ci siamo dimenticati del tipo un pò incazzoso che si è fermato di notte quando stavamo salutando la ragazza.. English? No, American.:D
Spud, sapessi la sorpresa nel vedere che il tuo racconto era quasi simile al mio, ho dovuto fare solo qualche taglia/copia/incolla.
RispondiEliminaper essere una guida non abbiamo citato i nomi dei locali e ristoranti, ma non avendo scopi commerciali... ;)
da ricordare anche il tizio in canottiera nella sala tv dell'ubytovani, il cesso in comune senza chiavi ma con il cartello che diceva (non l'abbiamo capito ma immaginato) occupato o libero, la chiacchierata col venditore 'di informazioni' di Telc, forse uno dei pochi cechi chiacchieroni ;)
@ M4rcu2, ottimo suggerimento per karlstein, non ne avevo mai sentito parlare.
per cesky krumlov, ci avevamo pensato, ma con i mezzi da brno è lontanissima, aspetto di noleggiare un auto.
consiglio anche le belle cittadine morave di mikulov e znojmo.
certo a differenza dell'italia i paesi cechi non hanno molta storia ed interesse artistico.
a me piace molto piu' l'aspetto naturalistico del paese.