giovedì 30 settembre 2010

Vsechno nejlepsi...

Non so se ne ho mai parlato sul blog, ma una delle tradizioni/usanze che piu' mi piacciono è il modo in cui si 'celebra' il compleanno, in rep ceka.

Questa mattina, in ufficio, poco prima di scrivervi queste righe, ho assistito all'ennesimo 'rituale' che tanto mi piace.
Una collega di un dipartimento vicino al mio è stata 'festeggiata' dai suoi colleghi.

Cerco di descrivervi come si svolge il tutto:
Innanzitutto tutti si alzano e si dirigono alla scirvania del/la festeggiato/a, di solito chi è davanti porge il regalo a nome del team e poi si inizia con la tradizione locale.
Ognuno porge la mano, la stringe a chi compie gli anni e recita una sorta di augurio, a braccio, guardandosi negli occhi.
Per quello che posso sentire, vanno per la maggiore i migliori auspici per un'ottima salute (zdravi), in generale per una buona vita (zivot), lavoro (prace) e l'inmancabile auspicio di tanta sana attività fisica 'da camera' (sex)... :D
Ciascuno al suo turno cerca di trovare le parole per auspicare quello che ritiene gradevole per la persona ed è bello da vedere il simpatico imbarazzo di chi aspetta, di chi 'recita' la sua filastrocca e soprattutto la pazienza ed i sorrisi di chi riceve queste attenzioni.

A me mette simpatia questo carosello di persone, provo a ricordarmi come era quando vivevo in italia, quando si era piccoli si cantava il 'tanti auguri/happy birthday' che poi negli anni si è perso, perchè un adulto che canta, magari in ufficio non sta bene, bisogna essere serii...
Ricordo il rituale della tirata d'orecchie per ogni anno compiuto.

Passiamo al tema del regalo, come già detto, i cechi sono pratici, essenzialisti (esiste come parola? non saprei intendo dire che badano a cose essenziali alla vita quotidiana).
Un kit schiuma da barba e deodorante per gli uomini va benissimo e non intende offendere, per le donne una sciarpa di lana o uno shampoo sono normalmente graditi, perchè sicuramente si useranno e non finiranno nella cantinola insieme ai numerosi regali impossibili che ho ricevuto quando vivevo in italia.
Il riciclaggio, soprattutto per quelli natalizi è diventata un'arte.
Chi festeggia raramente porta qualcosa, che ne so, dolci, bibite, snacks, anche questo qui non esiste.
Solo per matrimoni ho visto qualcuno portare qualcosa in ufficio, magari torte e dolci casalinghi, ma non è strettamente necessario.

Io sono contrario ai regali, forse perchè non so farli e forse perchè ne ho ricevuti di orrendi, non mi mettono alcun piacere.
Con la mia famiglia abbiamo concordato di non farcene, mio padre ed io ci scambiamo libri, se proprio non vogliamo arrivare a mani vuote, ma anche a natale, avviso parenti ed amici che il consumismo è qualcosa che avverso ed è un'orgia moderna alla quale non partecipo volentieri.

Preferisco l'usanza ceca, una stretta di mano, guardarsi negli occhi, augurarsi qualcosa che vada oltre la frase di circostanza 'buon compleanno' e stop.

Vsechno nejlepsi...ogni miglior cosa...questa è la formula da completare con quanto si ritiene piu' opportuno, da personalizzare a proprio piacimento, ma soprattutto a piacimento di chi quel giorno celebra il compimento di un anno in piu' su questa terra.

martedì 28 settembre 2010

(la mia piccola) Odissea

Domenica sono ritornato da una breve visita alla mia bellissima terra d'origine, i campi flegrei.
Terra di fuoco, di vulcani, di mare, di isole (procida e ischia), di monti (il monte nuovo è la montagna piu' giovane d'europa), di grotte, di fenomeni naturali unici al mondo (bradisismo), di storia, di cultura...

Omero raccontò nella sua ODISSEA, della Sibilla cumana, sabato scorso ho visitato il suo 'antro' per la prima volta, dopo averci trascorso tutta la mia infanzia lì vicino, a giocare a calcio con i miei amici, tra vasi antichi, monete rare che trovavamo ogni volta che il pallone finiva tra i rovi.

Forse per l'influenza magica dei luoghi visitati, il mio viaggio di ritorno è stato uno dei piu' avventurosi mai avuti.
Ecco a voi la mia (piccola) Odissea...

"Dopo quattro giorni trascorsi in ottima compagnia, nella mia terra, domenica pomeriggio ripartivo da ciampino, una struttura di tipo "centroafricana" nella repubblica delle banane.
Il viaggio inizia presto, alle 8, da Pozzuoli, treno cumano fino a Montesanto, poi metropolitano fino a p.zza garibaldi e fin qui tutto sorprendentemente bene...
Arrivo a roma con l'unico IC disponibile, la domenica non esistono regionali nella 'ricca' italia dei tronisti, grandefratelliani, imprenditori...
Secondo trenitalia non esistono emigranti, pendolari, studenti che lavoranoe studiano al nord.
L'italia è ricca e sta bene, soprattutto il sud...
20.50€ senza garanzia di posto a sedere...per bologna 47€, immagino un viaggio di andata e ritorno a 94€, quasi un decimo di uno stipendio di un lavoratore.
A roma tutte le macchinette non accettano contante, solo carte, le uniche (macchine) una volta inseriti i 5€ per il biglietto per ciampino mi rilasciano una ricevuta per ritirare il resto agli sportelli, con coda KILOMETRICA...!!!
Trenitalia: LADRI legalizzati!
Chissà quanti turisti non ritireranno il resto.
Ho il treno da prendere al volo alle 1330 circa, chiaramente a ciampino la biglietteria è chiusa, chiaramente il bus per l'aeroporto parte alle 15, perchè di domenica ci si riposa, si fa il pranzo in famiglia, non si offrono i servizi ai viaggiatori...o si 'invita' a prendere il taxi.
Insomma, mi ritrovo con 2 ragazze disperate, in partenza per berlino che non sanno come arrivare al terminal.
Propongo di andarci a piedi, dal treno mi pare vicino...i muri di cinta, almeno, lo sono, ma l'ingresso è accessibile solo attraversando la trafficatissima via appia!!!
Per fortuna una pia donna a cui chiedo informazioni su come arrivare al terminal, dopo avermi dato del pazzo per aver pensato di andarci a piedi, ci da uno strappo in auto.
Ciampino è un hangar, uno degli aeroporti piu' tristi e desolanti da me visti.
Niente da fare, pochi negozi, coda infinita per accedere al gate, si può solo mangiare e bere a prezzi esorbitanti.
Il volo è pazzesco, turbolenze a non finire, per la prima volta ho avuto paura!
In fase di atterraggio urla della gente per i sobbalzi, il pilota è costretto a riprendere quota e risaliamo per un secondo tentativo di atterraggio, che per fortuna, seppur ricordandomi le montagne russe che poco mi piacevano anche quando ero bambino, riesce, tra gli applausi SINCERI dei viaggiatori.
Io ho ripensato alla mia vita, se fosse successo qualcosa di brutto, se fossi morto, sarei stato felice comunque, solo una cosa mi sarebbe dispiaciuta...
A bratislava, il bus per la città decide di non partire, aspetto sotto il vento e la pioggia che arriva da ogni direzione, vado a controllare ed è fermo perchè un ubriaco ha deciso di trascorrere la domenica sera dormendo sul bus...Attesa di 20 minuti per il seccessivo, arrivo di corsa allo stazionamento, tutto bagnato, il bus per Brno sta già caricando la gente, è già pieno, vedo il fratello di un amico che vive a Budapest, lo saluto e mi avvicino a lui, saltando un po' di coda, arrivo alla porta e l'autista dice che sono l'ultimo a salire...immagino chi era dietro di me cosa mi avra' detto...
Viaggio nell'ultimo posto disponibile, di fianco ad un ciccione non propriamente fresco come una rosa, schiacciato con il mio borsone (bagnato) in braccio.
1 ora e 40 minuti, sento il classico formicolio alle gambe e braccia, per il sangue che non circola bene...
Arrivo a Brno, pioggia continua, ho fame e sete da tanto tempo, ma scappo verso casa per una doccia calda, sapendo di non aver niente da mangiare in casa.

Non ci sono nè il fido Argo (che era realmente il mio cane pastore tedesco, quando ero bambino) nè la mia 'Penelope' ad aspettarmi, ma in qualche modo mi sono sentito Ulisse... ;)

Siii viaggiareeeeee!!!

domenica 19 settembre 2010

Il matrimonio della mia migliore amica (ceca)

Lo scorso inverno, durante una serata tranquilla in un pub, A. (la mia 'storica' amica in rep ceca) mi sussurrò all'orecchio che si sarebbe sposata a settembre.
A. e P. stanno insieme da poco più di un anno, ma ciò che li rende unici è che si incontrano perfettamente, in inglese userebbero la parola 'match'.
Hanno già affrontato problemi e li hanno risolti, hanno le stesse idee e passioni, mai un litigio, sempre insieme.
Sono felici di stare insieme e si vede.
Per me si è trattato del primo matrimonio in cechia, segno anche questo di come sono legato a questa vita, di come ritenga questo paese come la mia casa ed i miei amici di Brno come gli Amici.

Ieri, accompagnati anche da una rara giornata di sole, in questa fine estate che ha deluso un pò tutti, nella bella cornice del simbolo di Brno, la fortezza dello Spilberk, dove Silvio Pellico scrisse 'le mie prigioni', si è celebrata l'unione di due cari amici.





La cerimonia, civile (in un paese dove l'ateismo ha una delle più alte percentuali europee), è stata semplice e piacevole, l'arrivo della sposa accompagnato da un riff di chiatarra elettrica, il discorso della autorità cittadina che ha celebrato mi è parso sincero, a braccio, senza nemmeno dover leggere i nomi, come capita a tanti bravi 'professionisti' religiosi che non sanno nemmeno chi hanno davanti.

I tanti amici della coppia, hanno raggiunto il luogo dove si sarebbe svolta la festa 'informale', mentre i parenti sono andati in un ristorante.
Vicino il lago di Bystric, nella verde foresta a pochi km dal centro della città, in un cottage tipico, abbiamo aspettato che A. e P. ci raggiungessero, per festeggiare insieme.



Festa non in stile italico, bosco, jeans e felpe, tanta birra e alcool, carne di maiale e pollo alla brace, musica Oi!, tatuaggi...
Non è stato facile, unico non ceko, ritagliarmi uno spazio, ma tutti si sono prodigati per spendere una parola con me, molti non parlano inglese o sono timidi per farlo, io ho un ceko elementare, ma i sorrisi ed i brindisi non sono mancati.
Ancora una volta ho notato che l'alcool disinibisce molto e scopro giorno dopo giorno che persone che conosco da anni e con cui non ho mai parlato viste le barriere linguistiche, oggi sono capaci di parlare in inglese, con me.
L'hanno imparato appositamente vista la mia proverbiale incapacità e pigrizia a parlare ceko?
:)
Ai posteri l'ardua sentenza!

La serata è proseguita con canzoni, slogan e 'braccia alzate' in onore di A. e P.

Quando sono andato via, salutando gli sposi, A. all'orecchio mi ha sussurrato un'altra buona notizia...

Parola del giorno: Gratulace novomanzeli!

sabato 18 settembre 2010

Jazzovy patek

Venerdi 17, dedicato al Jazz.
Mi mancava, da molto tempo, un concerto Jazz, uno dei miei generi musicali preferiti.
Ci si lascia coinvolgere da amici e si finisce spesso per frequentare i soliti pub e club, con musica commerciale, sparata ad alto volume, ad infastidire la chiacchierata.
Ieri sera invece ho voluto fare un regalo alle mie orecchie alle mie papille gustative musicali.
Uno dei concerti più piacevoli a cui abbia assistito.
Ottima base di jazz classico alternato a sperimentazioni di carattere nordafricano, balcanico e slavo.
Eccellente pianola, simpatico basso ed ottima batteria, la band ci ha deliziato ed ha dimostrato le sue competenze variando la strumentazione, dal contrabasso ad una sorta di mandolino e poi la fisarmonica tipica balcanica.
Cosa dire della cantante, di cui colpevolmente non ricordo il nome... :( ...una 'arzillissima' 50/60enne, una tina turner del jazz locale, spiritosa, eclettica, con una voce che a tratti era calda in altri era addirittura strillata, voce strumentale ad imitare i fiati che purtroppo macavano.
Quasi una cabarettista per il modo in cui ha intrattenuto il pubblico, tra risate genuinamente provocate (che io non ho purtroppo capito), nei dialoghi con la band e gli spettatori.
Che grinta, che carattere.

Per tornare alla serata, sono stato invitato da una collega ad andare al concerto in un simpatico locale e mi sono ritrovato, unico uomo, al tavolo con: una ukraina, una russa, una georgiana, una serba...
Mancava solo l'unica ragazza con cui sogno di trascorrere la mia vita...altrimenti avrei toccato il paradiso con un dito ;)

Parola del giorno: jazik neznamena jazz :)

mercoledì 15 settembre 2010

Anche se non lo sono...

Non sono un tipo romantico o almeno non lo sono in accordo con i canoni classici di ‘romanticismo’.
Fiori, cene a lume di candela, principi che cavalcano cavalli bianchi e che scalano le lunghe trecce bionde dell’amata affacciata al balconcino del castello sono ‘fantasie’ a cui non ho mai fatto ricorso.
Sara’ che in italia non mi è mai capitata l’occasione, sarà che i tempi cambiano...eppure sotto l’influenza delle note di ‘sarà perchè ti amo’ ho provato ad esserlo anch’io per quanto possibile, un poco romantico...
Giusto un poco, eh!
Qualche giorno fa, nel disperato tentativo di recuperare un rapporto disintegratosi dopo solo un mese di lontananza, ho fatto qualche timido passettino in avanti.
Senza eccessi, per carità, non sono il tipo e del tutto casualmente, senza programmarlo, è praticamente successo che non sapendo cosa fare durante un nostro incontro mi sia venuto in mente di invitarla a cena.
Non un ristorante ordinario, ma uno dei migliori e piu’ belli della città, forse perchè ancora penso che lei meriti il meglio.
Immaginate in italia una situazione di questo tipo, due persone qualunque, io appena uscito dall’ufficio, in jeans, trainers e felpa, lei anche in abbigliamento casual, che senza prenotazione vogliano accedere ad uno dei piu’ rinomati ristoranti in città.
Come minimo, considerando addirittura di riuscire ad entrare in uno spazio riservato ai pochi eletti, qualche sguardo misto a compassione/ilarità da parte del personale e degli altri avventori sarebbe stato da mettere in conto.
Mi è capitato poche volte nella vita di entrare in questi 'luoghi sacri', per cene di lavoro o feste aziendali, non certo per mia scelta, soprattutto di tasca, e mi sono sempre sentito a disagio.
Sotto osservazione, scrutato, quasi annusato per il fatto di non essere nel mio habitat naturale.
Invece al ‘Hansen’ di Brno, tutto è andato al meglio.
Atmosfera piacevole e rilassata, personale cordiale ed alla mano, in tipico stile ceko, senza molte pretese.
Anche il menu’ rispecchia la cultura locale, cotoletta servita come portata principale, altro che aragosta o tartufi milionari...
Il posto è accessibile a quasi tutte le tasche, perfino le mie...
Insomma, ogni tanto, se proprio si deve e vuole fare, a Brno, ci si puo’ anche lasciare andare a qualche serata romantica... :)


Parola del giorno: Snažil jsem se, dal jsem nejlepší, ale ...

sabato 4 settembre 2010

Transizione

Non è un bel periodo per me.
Non lo è stato il mese scorso, passato ad aspettare 'qualcuno' lontano ma che si credeva molto vicino.
Ma la vita va avanti, altro che se va avanti!

In colpevole ritardo, racconto il viaggio in svezia, spero che top gun possa commentare e si possano trovare altri spunti.

Per le foto, se non dovessero vedersi qui, ho postato lo stesso resoconto anche qui.

Inizio il mio racconto dal titolo.
Ignorante, oltre ad esserlo nella vita, lo sono stato, forse per la prima volta nell'affrontare il viaggio.
Viaggiare è una delle mie passioni più grandi e credo di essere un discreto viaggiatore, mi informo, leggo, studio, cerco consigli sulle mie prossime destinazioni da raggiungere.

Questa volta no.
Il motivo è semplice, sono andato in svezia, perchè la mia squadra, il Napoli, doveva giocare li.
Punto.
A poche ore dal sorteggio uefa, che ha abbinato l'elfsborg agli azzurri, mi sono messo a cercare i primi voli disponibili, dalla rep ceca, dove vivo per la svezia.
Questo è stato il primo errore.
La partita si giocava a Boras un semi sconosciuto paese vicino Goteborg, mentre io nella fretta avevo prenotato un volo praga-stochkolm skavsta.

Così inizia la storia dell'ignorante in svezia...(non prendete questo racconto come fonte di informazioni utili!!!)

Si parte da Brno la mattina presto del mercoledi, il pensiero, purtroppo è disturbato da una persona lontana che non è con me, ma si guarda avanti e cerco di trarre il meglio da questo viaggio.
In bus raggiungo la sempre bella praga, soprattutto in mattinata quando le orde di turisti ancora smaltiscono le sbronze della sera prima...
prima di andare in aeroporto, passeggio beato per il centro.
Non posso resistere a questa tentazione.


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ad ora di pranzo arrivo a nykoping.
dal sole ceco, sprofondo nella pioggia svedese.
dall'aeroporto prendo il bus cittadino, la prima curiosità, chiedendo alle persone in fila è che il biglietto si può pagare sul bus con la carte di credito.
Si bravi, e chi non ce l'ha?????
E poi secondo loro per 2 € dovrei usare la c/c...???
torno dentro il piccolissimo aeroporto ed al bancone che vende biglietti per stochkolm ne acquisto uno anche per il centro di nykoping.
Certo che se penso che a bologna per uno schifoso bus cittadino mi hanno fatto pagare 5€...
dalla stazione dei treni, mi dirigo all'ostello railway prenotato via email.
'Simpatico' meccanismo di benvenuto, è tutto sbarrato, tutto elettronico, ci sono codici da utilizzare per entrare, per ritirare la chiave da una cassaforte...insomma si deve telefonare alla receptionist, che ti da istruzioni via telefono e per un ignorante come me, che ricarica pochissimo il diabolico cellulare è stata una brutta sorpresa.
L'ostello è semplice ed un pò asettico.
Un pò per sti codici da usare, un pò perchè la cameretta sembra quella di una prigione, ma vabbè, mica lo sono davvero!!!
lascio tutto in camera e vado in centro, un viale con tanti negozi.
Niente più.
nella piazza della chiesa recupero una mappa dall'ufficio informazioni che mi consiglia di visitare l'harbour, la baia.
seguo il fiume ed arrivo in 15-20 minuti, sotto la pioggia sempre più insistente.




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quando decido di scattare le prime foto, da pioggia si è passati a shower ed io sono completamente zuppo dai pantaloni in giù.
Ma si sa, è il bello dei viaggi!
torno in centro, vedo il teatro cittadino, mi informo su orari e prezzi del bus e prendo una decisione importante.
Il giorno seguente invece di andare alla partita andrò a stockolm!
Ma si!
Al diavolo il calcio!
Sono arrivato fin qua, mi sono bagnato fino alle mutande per vedere nykoping e boras????
No, domani sarà dedicata alla bella capitale svedese.
Ceno in ostello, con salmone, pane scuro e birra locale acquistata in un mercato.
La saletta dell'ostello si riempie di altri ospiti e la serata trascorre tranquilla, tra qualche timida chiacchiera con sottofondo di tv e commenti in svedese...

giovedi mattina presto, mi preparo per stoccolma.
Il piano è di rientrare a nykoping per la serata, vedersi la partita in un pub e la mattina seguente ripartire per praga.
Prenoto anche la seconda notte in ostello e prendo il treno.
1 ora di viaggio, con 10 minuti di ritardo...la tanto decantata efficenza nordica.
il costo del biglietto è di circa 14/15€ (sola andata).

arrivo in città, non ho una mappa, se non una molto poco dettagliata presa in ostello, cerco l'insegna della 'I' ma senza successo.
allo sbaraglio vado all'avventura.
avevo letto qualche resoconto sul forum e voglio visitare subito Gamla Stan, il centro storico.
attrraverso uno dei tanti ponti cittadini, stochkolm è composta da tante isole ed isolette.

Ci sono. Devo dire che la prima impressione è buona, ciottolato e stradine strette, vicoletti e casette dai colori pastello, peccato per le cinfrusaglie esposte dai milioni di negozietti di 'souvenir'...



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Anche la mia fedele compagna, la pioggia, è in mia compagnia.
Dopo un ora a camminare, mi devo riparare in un passaggio, che mi permette di ammirare la vista della parte della città situata sull'isola più grande: sodermalm.
Aspetto che cali l'intensità della pioggia e mi avventuro, ancora senza mappa e guidato questa volta dalla fame.
I primi morsi si affacciavano e volevo evitare il centro storico.
La passeggiata nel quartiere diventa più lunga di quanto immaginassi.
Approccio un paio di ristoranti che offrono menù.
Pranzare a stockolm può essere non tanto costoso, se si scelgono le offerte che quasi tutti i ristoranti espongono.
Circa 9€ con un piatto e bevande incluse.
Ma la mia testardaggine mi ha detto che devo provare le polpettine svedesi, mittbullar o qualcosa del genere (non prendete questo racconto come fonte di informazioni utili!!!) ma non le trovo esposte.
Mi ritrovo a passeggiare senza meta, arrivo nelle vicinanze di uno stadio e la mente mi ricorda che ero partito per altro...
Attraverso un parco ma completamente perso, decido di risalire verso le strade trafficate, arrivo vicino un ponte, cerco di leggere le direzioni stradali e seguo per il centro, seguendo il fiume.



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Cammino per 2 km, scattando qualche foto.


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Una volta ritornato in centro, ebbene si, proprio nel centro che volevo evitare, decido di mangiare...in un irish pub!!!
Ma avevano le polpettine nel menu, quindi perchè no?



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Dopo pranzo ripasseggio nel quartiere di Gamla Stan, fotografo il vicoletto più piccolo, visito il palazzo reale e poi mi dedico alla zona nord della città.



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Credo di non aver mai visto tanti negozi in vita mia.
Ho visitato londra, vissuto a milano e dublino, ma Norrmalm, è a mio modesto punto di vista la strada più commerciale da me vista.
Tutti hanno una borsa in mano, tutti acquistano, visitano negozi, guardano vetrine...
Pur essendo contrario al consumismo, soprattutto se sfrenato, devo dire che lo stile svedese mi piace.
Ordinato anche in quest'orgia moderna, tant'è che in una piazzetta, mi faccio rapire dai bei colori di una bancarella di frutta e verdure



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Mi dedico una pausa, anche per espletare delle esigenze fisiologiche nella organizzata casa della cultura, dove posso ammirare la completezza della città in una miniatura:



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Si è fatta sera e prendo il treno di ritorno.
In fretta mi cambio in ostello e vado verso un bar che avevo vist la sera prima.
Devo vedermi la partita del Napoliiiii!!!!!
Era il motivo di questo mio viaggio...

Mi siedo al bancone ed il barista mi sgama subito...italian??? mi chiede.
No...Napoli! rispondo.

Inizio a bere la birra locale, falcon per un onesto 2,5€ a pinta (da 40 cl...).
Certo non è granchè, ma...al barista sono simpatico e mi allunga una ciotola di popcorn, scambiamo due chiacchiere e mi dice che vinceremo 2-0.
Magari, penso io.
Dopo un pò si siede a mio fianco un ragazzo, tra una cosa e l'altra iniziamo a parlare.
E' un dottore cipriota, che vive e lavora li.
Lo raggiungono colleghi e colleghe...soprattutto colleghe... Cool
Il Napoli segna, uno due volte, le birre aumentano, 3, 4 volte.
Giro di liquori, tracannati al volo, l'atmosfera si riscalda, ma io ho il pensiero...non al Napoli, ma ad una persona...che per molto tempo non si è fatta sentire...

Cosa dire delle ragazze svedesi?

Belle, bellissime, di giorno irrangiungibili, fredde e poco amichevoli, ma, almeno quelle incontrate da me...in serata si sono trasformate.
Faccio il bravo ragazzo, il Napoli ha vinto, il barista aveva ragione, ma tra 3 giorni dovrei rivedere 'qualcuno'...
Bella chiacchierata, anche su temi scottanti, con una ragazza, infermiera a nykoping.
Invito rifiutato, sono un galantuomo (ed un fesso scoprirò in questi giorni...), ma ci scambiamo i numeri.
Per me la serata finisce, li lascio bere e divertirsi ancora.

La mattina seguente, faccio l'ennesimo giro in centro, vorrei andare a piedi in aeroporto, per passeggiare in un bosco che avevo visto, ma poi opto per l'auobus.

Atterro a praga, bus per brno, sms mentre dormo...ricevo un invito a tornare a stoccolma...

Ci tornerò!